sabato, aprile 13, 2013

Parte la mobilitazione per il lavoro degli operai forestali della provincia di Palermo


Palermo 12 aprile 2013 - La mobilitazione dei forestali, che protestano per i tagli annunciati nel bilancio regionale,  parte già da oggi con le assemblee nei posti di lavoro della provincia di Palermo, indette da Fai Cisl, Uila Uil e Flai Cgil, e con un volantinaggio programmato in tutti i principali comuni, con su scritto: «E noi non ci stiamo». Per alcuni forestali la decurtazione sarà di un terzo dello stipendio: i “centounisti”, che nel 2012 avevano svolto  151 ore lavorative, quest’anno  torneranno a farne 101.  «È un taglio che mette in ginocchio le famiglie che hanno già redditi bassi. Al posto di 6 mesi lavoreranno solo per 4 mesi», dice Tonino Russo, Flai Cgil.

           I sindacati dicono basta alla «precarizzazione» del lavoro forestale e chiedono  il rispetto dei contratti di lavoro e la tutela del patrimonio ambientale siciliano. «Saranno effettuati volantinaggi nelle piazze dei comuni, nei parchi e nelle aree attrezzate, si svolgeranno assemblee dei lavoratori in tutti i comuni della provincia di Palermo dove c’è una forte concentrazione di lavoratori forestali. E lunedì 17 aprile è stato programmato, a Palermo, un attivo unitario di tutti i delegati e capi lega forestali, durante il quale avrà luogo una conferenza stampa», annunciano Giuseppe La Bua (Uila Uil), Adolfo Scotti  (Fai Cisl) e Tonino Russo (Flai Cgil).  A partire dal 22 aprile, in concomitanza con la discussione all’Ars della finanziaria, si svolgeranno manifestazioni e sit-in di protesta davanti alla presidenza della Regione, dove parteciperanno i lavoratori di tutte le province siciliane. Il  24 aprile toccherà ai lavoratori della provincia di Palermo.
L’esecutivo regionale dei forestali nei giorni scorsi ha disapprovato il metodo seguito dal governo e criticato il comportamnto del presidente della Regione Rosario Crocetta che «che ha rifiutato il confronto col sindacato e la possibilità di discutere  in termini innovativi di temi come la tutela dell’ambiente la difesa del suolo, lo sviluppo agro-forestale, anche nell’ottica dell’implementazione dei servizi e dell’utilizzo della forza lavoro». 
    Il livello di esasperazione dei lavoratori - denunciano i sindacati -  è alto.  I ritardi nei pagamenti, la mancanza di progetti, l’incertezza dei finanziamenti, il vuoto contrattuale, la messa in discussione di accordi esistenti, la violazione dei diritti, la carenza di una interlocuzione politica: tutti questi motivi, chiedono i sindacati, non possono essere sottovalutati. Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil chiedono il rispetto dell’accordo del 2009, il reperimento nel bilancio 2013 delle poste finanziarie occorrenti, l’istituzione di una cabina di regia che monitorizzi le risorse disponibili da destinare alla salvaguardia dell’ambiente, il pagamento degli arretrati contrattuali, l’istituzione di un capitolo unico per i lavoratori a tempo indeterminato. 

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