Sbloccare le opere pubbliche in sospeso per rilanciare l’edilizia. E’ quanto chiedono i comitati per il lavoro edile costituiti in questi mesi in provincia di Palermo: circa cento operai stamattina hanno dato vita ad un sit-in davanti alla Prefettura. Ad organizzare la protesta la Fillea Cgil, che ha consegnato al Prefetto la piattaforma con le richieste degli edili.

L’edilizia è un settore in piena crisi, come sottolineano i dati diffusi da Mario Ridulfo, segretario della Fillea Cgil Palermo: “Siamo passati dai quasi 20 mila addetti del 2008 ai 9 mila registrati nel semestre ottobre 2012-marzo 2013 dalla Cassa edile di Palermo. Nei cantieri privati il lavoro nero supera ormai il 60% degli addetti, con punte del 90% in quelli più piccoli, anche a causa della carenza di risorse dei servizi ispettivi”.
Una delegazione degli edili è stata ricevuta dal vicecapo di gabinetto del prefetto Postiglione. “Abbiamo rappresentato la situazione del comparto edile – spiega Ridulfo – e avanzato la richiesta di costituire presso la prefettura di Palermo un comitato di sorveglianza sulle opere pubbliche, composto da tutti i soggetti interessati (Anas, Rfi, Ance, Inail, Inps, sindacati, comitati edili), che abbia lo scopo di contribuire a eliminare gli impedimenti e sbloccare l’apertura dei cantieri. Il paradosso è che nella crisi ci sono opere finanziate che non partono e che potrebbero impiegare un migliaio di lavoratori disoccupati di Palermo e in provincia, come l’anello ferroviario, la Bolognetta-Lercara, l’interporto di Termini Imerese, il raddoppio della tratta ferroviaria Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono, il piano per i mille alloggi del Comune di Palermo. Opere che non partono per impedimenti vari”.
“Nel ribadire che il rilancio dell’edilizia passa attraverso la costruzione di opere ed infrastrutture utili alle nostre città – conclude Mario Ridulfo – siamo fortemente convinti che occorre mettere al centro della agenda politica e di governo il lavoro edile. E inoltre occorre costruire una alleanza di tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, cittadini e organizzazioni sociali e attivare presso la Prefettura un osservatorio permanente che contribuisca a monitorare lo stato di attuazione dei programmi di opere pubbliche”.