lunedì, aprile 22, 2013

Giorgio Napolitano e la Sicilia

Giorgio Napolitano
di DAVIDE MANCUSO
Giorgio Napolitano è il “nuovo” Presidente della Repubblica. Succede a se stesso in uno storico secondo mandato mai verificatosi nella storia della Repubblica. Una scelta “difficoltosa” per le sue modalità ma che trova ampio consenso nella società civile che ne ha apprezzato l’alto profilo umano e istituzionale in questi sette anni. Un settennato ricco di un rapporto profondo e intenso con la Sicilia. Cinque le visite siciliane del Presidente. La prima, nel giugno del 2007, in occasione della cerimonia in ricordo delle vittime della mafia al Giardino della Memoria di Ciaculli. Manifestazione promossa, tra le altre organizzazioni, anche dal Centro Pio La Torre con il quale Napolitano ha mantenuto un rapporto di viva cordialità e partecipazione alle iniziative.
Dall’inaugurazione del portale antimafia dedicato a La Torre presentato a Roma lo scorso 12 aprile, alla medaglia con la quale nel 2010 è stato premiato il Progetto Educativo antimafia promosso dal Centro per l’”ampia iniziativa di formazione civile”, Napolitano non ha mai mancato di far pervenire la sua vicinanza alle attività culturali del Centro dedicato ad una figura come La Torre, compagno di partito e “straordinario esempio di appassionato impegno istituzionale e civile rivolto ad aggredire la potenza economica e finanziaria della criminalità organizzata”, come ricordato dallo stesso Napolitano.
Centro che ha avuto l’onore, il 22 maggio 2009 di essere ricevuto privatamente, a Villa Igea, durante la seconda visita siciliana di Napolitano. Occasione nella quale fu donata al Presidente copia dell’atto unico “Pio La Torre, orgoglio di Sicilia”, scritta da Vincenzo Consolo. Non solo il capoluogo, anche Trapani, Marsala, Salemi, Calatafimi, tra le tappe siciliane di Napolitano, tornato per la terza volta nel maggio del 2010 per celebrare il 150° anniversario dello sbarco dei Mille. Quarta visita nel settembre del 2011 a Palermo, all’Università di Palermo e all’Istituto di Storia Patria. Rappresentativa l’ultima, finora, visita in terra siciliana, in occasione dei funerali di Stato di Placido Rizzotto a Corleone, celebrati lo scorso 24 maggio. Ma il rapporto con la Sicilia è un rapporto radicato nel tempo. Molte le occasioni in cui il futuro Capo dello Stato incontrò per esempio Danilo Dolci, ricordato qualche anno dopo come “un uomo le cui idee conservano una straordinaria attualità, incitando le giovani generazioni a seguirne l'esempio. Ebbi in anni lontani più volte occasione di incontrarlo e di dialogare con lui”, apprezzandone “la consapevolezza che la piena e concreta attuazione dei principi fondamentali posti alla base delle nostre istituzioni passa attraverso il coinvolgimento, in prima persona, di tutti i cittadini”. Ma dalla Sicilia non solo buone notizie. "Una campagna violenta e irresponsabile", disse quando Loris D'Ambrosio, uno dei suoi più stretti consiglieri morì per un infarto. Era stato intercettato mentre parlava con l'ex presidente del Senato, Nicola Mancino, imputato dalla procura di Palermo. Intercettazioni arrivate fino allo stesso Napolitano che a quel punto decise di aprire un inedito conflitto di attribuzione - poi vinto - contro i giudici di Palermo".
Nuovo incarico dunque per Napolitano, e pensare che il Presidente aveva già ritenuto conclusa la sua esperienza politica, con la volontà di dedicarsi alla famiglia e al riposo, magari con qualche puntata nella tanto amata isola di Stromboli nella quale il Capo dello Stato ama trascorrere le sue vacanze estive. Tutti a Stromboli ricordano la sua vecchia sedia popolare pieghevole da appoggiare in riva al mare per la moglie Clio. Oggi più che mai. Il parroco Luciano D'Arrigo, allo scoccare dei 500 voti, ha suonato a festa le campane della chiesa di San Vincenzo. Felici il sindaco Marco Giorgianni e il presidente della circoscrizione Carlo Lanza che ricordano le «battaglie» del «cittadino illustre» per il mantenimento della linea per Napoli con il traghetto della Siremar, utilizzato anche da Napolitano per raggiungere la vulcanica isola eoliana, e per evitare la chiusura del punto nascita dell'ospedale di Lipari. «Noi siamo contentissimi per la rielezione di Napolitano», ha detto il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, che ha già inviato un messaggio di auguri e congratulazioni. «Oltre che per il fatto - ha affermato Giorgianni - che rappresenta un elemento di continuità e unica possibilità per superare un momento di difficoltà evidente, anche perché rappresenta per le nostre isole una opportunità, visto il suo attaccamento per le Eolie e in particolare per Stromboli». Bentornato Presidente

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