venerdì, marzo 29, 2013

Una tradizione che si ripete. Il suggestivo Venerdì Santo a Corleone

Una suggestiva immagine del Venerdi
Santo a Corleone (Ph. D. Calascibetta)
Ecco come il fotographer Davide Calascibetta racconta il Venerdì Santo a Corleone: «Molto spesso il nome Corleone riecheggia nelle nostre menti più per storie di cronaca nera che per altro. In realtà girando per i vicoli di questo paese ci si accorge di come Corleone sia un posto ricco di storia, di cultura e di tradizioni popolari. E’ situata in provincia di Palermo in una zona interna di montagna, stretta tra due rocche, quella soprana con i resti di una torre saracena e quella sottana dove si erge l'eremo dei frati minori rinnovati. Già nel seicento si era consolidata come uno dei centri più ricchi dell’entroterra palermitano tanto da essere considerata una città importante. Detta anche la città dalle cento chiese, possiede un notevole patrimonio storico-artistico, oltre che una delle “Processioni del Venerdì Santo” più antiche della Sicilia con oltre cinquecento anni di vita.
(GUARDA IL REPORTAGE FOTOGRAFICO 2012)
Il Cristo, adagiato su un lenzuolo bianco, è condotto dai sacerdoti per le vie del paese seguito in processione dai numerosi membri delle confraternite. La “Grande Croce” nera guida il corteo che sale al Calvario dove il Cristo è issato e inchiodato. La sera la statua, sempre adagiata in un lenzuolo bianco, è portata a valle dai componenti delle varie confraternite che si alternano durante tutto il percorso. Il Cristo è seguito a breve distanza dal simulacro dell’Addolorata. Il calore delle fiaccole accese accompagna tutta la processione creando una vivida e palpitante atmosfera di raccoglimento». 

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