Qualcuno le chiamerebbe “favolette di Bruxelles”, violentando un po’ il nome dell’ortaggio più famoso del mondo. E invece è tutto vero: Battiato fa 68 e attacca le “quote rosa”. Il ragazzino di Ionia non c’è più, come il suo paese che nel frattempo ha cambiato anche nome e identità. Franco Battiato ha trovato la sua (innaturale) evoluzione dopo le ultime regionali siciliane. E adesso il suo spirito ascetico e distaccato si è misurato con le recenti polemiche, inevitabili per chi affronta controvento e a freddo la tempesta della politica. Ma una frase su tutte farà storia. E la pronuncia alla fine. “Il Parlamento? E’ pieno di tr…”.


Ma dopo la polemica, è arrivata la precisazione del cantautore. “Prendo atto con dispiacere che il senso della mia frase, che ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio offensiva della dignita’ delle donne, sia stato travisato e interpretato come una offesa al parlamento attuale, per il quale ho stima, o per le donne, o addirittura riferibile al parlamento europeo. Era evidente che il riferimento era a passate stagioni parlamentari che ogni italiano di buon senso vuole dimenticare. Stagioni caratterizzate dal malaffare politico, dal disprezzo per le donne e per il bene pubblico”. “Dispiace, altresi’ – continua Battiato -, prendere atto che dopo un’ora e mezza di conferenza in cui abbiamo raccontato quello che stiamo facendo per ridare dignita’ e speranza alla Sicilia, sia passata una singola frase che ovviamente non poteva essere riferibile all’attualita’”.
Battiato prima dello “scivolone rosa” ha lodato la rivoluzione pensata dal successore di Raffaele Lombardo, all’indomani delle elezioni regionali: “Il presidente Rosario Crocetta ha avuto un’idea formidabile, quella di scegliere dei non politici per gli assessorati. Ci siamo trovati come se fossimo stati sempre amici”.
PENTIMENTI - “Non mi sono pentito – ha poi aggiunto – di avere accettato questo ruolo, molto lontano dal mio percorso”. “Ho accettato la mia carica – ha puntualizzato – pur sapendo che dovevo fare un tour italiano ed europeo molto lungo“.
CROCETTA - Quindi l’artista ha fatto un breve bilancio della gestione Crocetta: “Ho visto parecchie volteCrocetta, fuori il Palazzo affrontare precari incazzatissimi e trasformare il problema in soluzione. Crocetta è un uomo che ama i semplici, i deboli, lavora per questa gente. Crocetta non si può escludere da un momento all’altro perché ha consenso popolare, ha un grande favore popolare in costante crescita”.
GRILLINI - Poi, a proposito del “modello Sicilia” e del ruolo svolto nell’isola dal Movimento 5 Stelle”, Battiato ha detto: “Anche i grillini stanno aiutando, anche se ultimamente sono uscite due-tre cose penose che è meglio non affrontare qui”.
PROFEZIE BIBLICHE - “Ognuno è responsabile del proprio destino, quello che sta succedendo in Italia è una profezia biblica: parliamo la stessa lingua ma non ci intendiamo. Quest’Italia – ha aggiunto Battiato – da una parte fa schifo, è inaccettabile, servi dei servi dei servi. Almeno noi siamo onesti, anche se io non mi intendo di politica”.
FUTURO - “Mi occuperò di letteratura, danza d’avanguardia, cose che innalzano lo spirito dell’essere umano che sta vivendo un momento terribile”. Poi la conclusione shock: “Ci sono troie in giro in Parlamento che farebbero di tutto, dovrebbero aprire un casino”.
LE REPLICHE
Pioggia di repliche alle dichiarazioni di Battiato. Il ministro del Welfare e delle Pari Opportunità, Elsa Fornero, ha detto: “Le parole pronunciate dall’Assessore Franco Battiato offendono le Istituzioni e tutte le donne italiane. L’espressione volgare utilizzata da un rappresentante delle istituzioni, che dovrebbe essere d’esempio per tutti i cittadini e le cittadine, rischia di giustificare ed alimentare comportamenti discriminatori nei confronti delle donne, rendendole ancora una volta vittime di pregiudizi e di stereotipi”. “Ricordo all’Assessore Franco Battiato che con la violenza verbale non si costruisce nulla di positivo – prosegue il ministro -. Il dovere principale di un rappresentante delle istituzioni e’ quello di diffondere la cultura del rispetto verso chiunque, senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”.
Laura Boldrini, presidente della Camera: “Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari. Da Presidente della Camera dei Deputati e da donna respingo nel modo piu’ fermo l’insulto che da lui arriva alla dignita’ del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni cosi’ indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica e delle istituzioni puo’ essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall’oltraggio”.
Rita Borsellino, deputato del Parlamento europeo: “Mai mi sarei aspettata di ascoltare parole così volgari e lesive della dignità delle donne da parte di Battiato. Una caduta di stile che non rende onore alla cultura del maestro e che risulta inaccettabile alla luce del ruolo pubblico che ricopre e del luogo, il Parlamento europeo, in cui ha pronunciato queste parole. Battiato deve comprendere che la carica di assessore della Regione Siciliana comporta responsabilità. Con le sue frasi ha leso non solo la dignità delle donne, ma anche quella dell’istituzione che rappresenta. Per questo, reputo che il miglior gesto che possa fare sia quello di dimettersi da assessore”.
Luigi Zanda, senatore del Pd: “Considero le parole dell’assessore siciliano molto gravi per le donne e le considero gravi anche come uomo. Sono frasi inaccettabili per la volgarita’ dell’espressione che e’ stata usata e inaccettabili anche da un punto di vista istituzionale perche’ il Parlamento e’ sempre stato il cuore della nostra democrazia e non possiamo permettere che venga trattato in questo modo”.
Salvino Caputo: “Mi aspetto dal Presidente Crocetta la revoca di Battiato non solo per la sua latitanza da assessore ma anche per le gravissime offese rivolte al Parlamento anche siciliano e ai suoi componenti e alle sue colleghe di Giunta. Non so a chi si riferisse, ma si tratta di frasi non consone a chi deve rappresentare un Governo”.
Simona Vicari, senatrice e commissario provinciale del Pdl a Palermo: ”Battiato si deve dimettere. Le sue parole verso le donne sono inqualificabili oltre che offensive, e rispetto alle quali non bastano correzioni o tardive scuse. E’ inaccettabile che un assessore di una regione tanto importante quanto la Sicilia si lasci andare ad affermazioni degne della peggiore osteria. E spiace dover constatare il silenzio del presidente Crocetta, sempre loquace su ogni tema ed ora stranamente silente. E’ comprensibile il suo imbarazzo verso questa grave caduta di stile di Battiato, ma siccome lui stesso aveva fortemente voluto il cantautore come assessore, simbolo della sua rivoluzione, ci saremmo aspettati una presa di distanza forte e decisa”.
Daniela Santanchè, parlamentare Pdl: “Le oltraggiose e indegne parole rivolte dal neo assessore alla Cultura della Regione Sicilia, Battiato, alle parlamentari italiane nulla hanno a che fare con la cultura ma sono figlie solo di un’ignoranza becera senza confini. Torni a fare il cantautore Battiato che gli riesce meglio essendosi dimostrato, senza appello, assolutamente inadeguato alla carica istituzionale che gli e’ stata affidata”.
SiciliaInformazioni, 27 marzo 2013