sabato, febbraio 09, 2013

La scomparsa di Salvatore Giuliano: indagine su un fantasma eccellente

Lo storico Giuseppe Casarrubea e il ricercatore Mario Josè Cereghino con il loro saggio storico La scomparsa di Salvatore Giuliano, edito da Bompiani, smontano con una serie impressionante di atti giudiziari e di documenti desecretati dei servizi segreti italiani (SIS), dell’OSS, antesignano della più celebre CIA statunitense e del Foreign Office inglese, le ultime suggestioni letterarie sulla figura del bandito Salvatore Giuliano, mettendone in luce la natura criminale e aggiungendo diversi tasselli all’intreccio perverso che si verificò nell’immediato dopoguerra tra devizioni di stato e malefatte della banda Giuliano. Neanche il film di Francesco Rosi Salvatore Giuliano, considerato una pietra miliare della vicenda Giuliano, si sottrae al j’accuse dei due autori che, pur apprezzandolo dal punto di vista estetico, lo considerano mistificante in due punti: la scena dell’dentificazione del cadavere da parte della madre e una rappresentazione omologata del contesto. Secondo gli autori, la madre di Giuliano, che nel film urla la sua rabbia all’atto del riconoscimento del figlio, in realtà non lo identificò affatto, perchè svenne alla vista del cadavere. Rosi commette una grave omissione quando bolla di omertà tutti i siciliani, mentre invece nel contesto in cui operò Giuliano, a parte le forze dell’ordine, tanti siciliani furono uccisi per avere denunciato banditi e mafiosi. I diversi personaggi descritti nel libro, dal generale ex fascista Ugo Luca all’ex agente dell’OVRA Ciro Verdiani, dall’ispettore generale di pubblica sicurezza Ettore Messana, protettore del famigerato contrabbandiere Salvatore Ferreri (Fra Diavolo), al gangster italo-americano Lucky Luciano, sono i pezzi di un puzzle finalizzato all’escalation  del terrorismo anticomunista.
Pippo La Barba   

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