lunedì, dicembre 17, 2012

Elezioni politiche: Ingroia in campo

Antonio Ingroia
di Riccardo Lo Verso
Il pm palermitano, Antonio Ingroia, ha chiesto l'aspettativa per motivi elettorali. Dovrebbe essere lui il candidato premier del Movimento arancione che venerdì presenterà il proprio progetto politico
PALERMO - E alla fine l'allievo di Paolo Borsellino scelse la politica. Antonio Ingroia accetta la candidatura del movimento arancione di Luigi De Magistris. L'ex procuratore aggiunto di Palermo ha inviato al Csm domanda di collocamento in aspettativa per motivi elettorali. Seppure il protagonista continui a dire che non ha ancora fatto una scelta definitiva, non resta che attendersi la discesa in campo. Ufficiale e in grande stile. Venerdì 21 al teatro Capranica di Roma, alle 17.30, è convocata l'assemblea 'Io ci sto' del Movimento Arancione. E ci sarà anche Ingroia, che tornerà appositamente dal Guatemala.
È lui d'altra parte il primo firmatario del manifesto 'Io ci sto', insieme ai sindaci di Palermo, Leoluca Orlando e di Napoli, Luigi de Magistris. Sul palcoscenico romano ci sarà l'investitura ufficiale. Ingroia diventerà il candidato premier del popolo arancione, al cui progetto stanno aderendo anche Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e il Partito della Rifondazione comunista. Si completerà quella parabola iniziata qualche mese fa con quel “mai dire mai” detto da Ingroia ai cronisti che gli chiedevano del suo imminente impegno in politica.

I segnali c'erano già stati. Alla festa de 'Il Fatto Quotidiano' disse rivolgendosi alla platea: "Dovete cambiare la classe dirigente e questo ceto politico. Si deve voltare pagina". Il magistrato ha deciso di impegnarsi in prima persona. La discesa in campo non sorprende gli addetti ai lavori. A cominciare da tanti colleghi del magistrato. Da tempo se ne discuteva nei corridoi del Palazzo di giustizia. Ingroia porta con sé in dote anni di lotta alla mafia fatta sul campo e un appeal che ha costruito negli anni.

Le sue apparizioni mediatiche ne hanno accresciuto la notorietà. Un episodio la dice lunga su quanto Ingroia sia popolarissimo. Ad ottobre scorso, appena sceso dal palco del Festival della legalità, organizzato da Live Sicilia, era stato accerchiato da tanti giovani che gli chiedevano l'autografo. C'è il nome di Ingroia nei più importanti processi di mafia celebrati negli ultimi anni a Palermo. Da quelli agli alti funzionari dei servizi segreti Bruno Contrada e Mario Mori al processo al senatore Marcello Dell'Utri, dall'omicidio di Mauro Rostagno alla scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, fino all’ultima clamorosa inchiesta sulla trattativa Stato-mafia.

E proprio a quest'ultima inchiesta è legata la più recente polemica che lo ha visto protagonista. La Corte Costituzionale ha bacchettato la procura di Palermo sulle intercettazioni tra Giorgio Napolitano e l'imputato Nicola Mancino. Alla Consulta che ha sancito che quelle conversazione vanno distrutte, Ingroia ha replicato che si tratta di “una sentenza politica. Le ragioni della politica hanno prevalso su quelle del diritto. La scelta del presidente della Repubblica di sollevare il conflitto di attribuzioni è stata dannosa per l'immagine delle istituzioni italiane". Apriti cielo. L'Associazione nazionale magistrati lo ha richiamato all'ordine, ma forse lui aveva già fatto la sua scelta. La scelta di scendere in politca.
Livesicilia.it, 17.12.2012

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