sabato, novembre 17, 2012

Ecclesia sancti Martini: “squarci di storia tra i pilastri di un tempio sacro”...





Aggiungi didascalia
di Clarissa Arvizzigno    
Il libro "Ecclesia sancti Martini"mostra essenzialmente il tentativo di fotografare uno "squarcio di storia",di celebrare un "tempio sacro",che oltrepassa la civiltà e al contempo diviene sua primitiva radice; così ,gli autori Francesco Marsalisi e Calogero Ridulfo analizzano scrupolosamente l'evoluzione artistica della Chiesa di S.Martino attraverso la rievocazione "dell'evento storico",al fine di pervenire ad una ricostruzione di carattere storico-artistico per dar luce a un'opera organica e unitaria che reca in sé il gusto del frammento dal sapore rievocativo.

Culla di civiltà,la Sicilia di Federico II di Svevia assiste alla cacciata dei musulmani e all'affermarsi dell'elemento cristiano, portavoce di una cultura di stampo non solo religioso ma anche artistico.Da qui l'esigenza di erigere un tempio dello spirito dal sobrio colore normanno che attraversa i secoli impreziosendosi di quegli elementi complementari tipici del barocco, da qui l'esigenza dell'Ecclesia sancti Martini.
Particolarmente rievocativa diviene dunque l'analisi condotta dagli autori, nella misura in cui essa trova espressione "nell'uso meticoloso del dettaglio" che si esplica sia nel desiderio di ricostruire minuziosamente la componente artistica attraverso l'evoluzione della struttura architettonica ,della superfice pittorica e scultorea, sia in quello di rinvenire, come frammento dal sapore arcano una documentazione storica che si proponga come "bussola" del fedele.
Alla ricostruzione storica, segue poi un'accurata descrizione delle cappelle e degli altari per poi approdare in una nuova grande costruzione del secolo XVIII; ed ecco che nuovamente si riapre una "finestra", uno squarcio storico di un'epoca fatta di "calce, di carrole, di arena", di una civiltà che trova la sua meravigliosa espressione in un popolo che carica "sugli omeri la pietra tutta" per la costruzione di una chiesa che sembra sempre più un non finito, un abbozzo,una premessa di un'opera monumentale e grandiosa. Tuttavia,quasi per un processo meccanico-consequenziale,testimonianza del lento avanzare della storia nel tempo,si ha il retrocedere di un'epoca; il "medioevo" inevitabilmente lascia spazio alla "modernità", gli eventi sismici del 1876 provocano la caduta della volta della torre della chiesa, rendono instabile il campanile, viene persino abbattuta la scalinata della in marmo bianco risalente alla metà del '700 e si assiste alla realizzazione di un'altra in marmo ogliastro.
Gli studiosi Marsalisi e Ridulfo ripercorrono così le tappe di un lento sviluppo storico con un metodo di ricerca "certosino", facendo leva sull'elemento artistico,storico, ma anche sociale.L'intento è infatti quello di sottolineare come quest'ultimo sia intimamente connesso a quello religioso, quasi a voler ripartire una scala con un consequenziale sviluppo verticale di una società, tale che dall'associazione di cariche religiose a censi si ottenga in un certo qual modo una "gradualità",indice di una determinata organizzazione sociale.
"Filtrare la storia attraverso l'arte al fine di conoscere noi stessi perchè l'uomo è un bacino di conoscenza":questo è l'intento degli autori.
"Noi le radici le abbiamo in noi stessi ,conoscerle,quindi significa conoscere noi stessi .Il passato non è tramontato per sempre,il passato è vivo nel presente, è la struttura costitutiva del presente"(Francesco Renda).

Nessun commento: