lunedì, ottobre 22, 2012

Corleone rischia di perdere l'Ufficio di collocamento, la Condotta agraria e la Serit


Il comune di Corleone rischia di perdere l’ufficio di collocamento, la condotta agraria e l’agenzia della Serit. Per le ristrettezze finanziarie e per la mancanza di locali. L’ufficio di collocamento si trova in locali in affitto, che costano al comune circa 35 mila euro l’anno. In quota parte dovrebbero contribuire a pagare questo affitto tutti e sette i comuni della zona del Corleonese.
Ma non lo fanno e, da anni, tutto il costo dell'operazione è gravato sul comune di Corleone. Quest’anno il comune ha disdetto l’affitto, ma si trova in difficolta nel reperire locali di proprietà,dove sistemare i 24 impiegati dell’ufficio di collocamento. Per la condotta agraria, la regione ha scritto al comune, dicendo che se quest’ultimo non mette a disposizione dei locali gratuiti riporta a Palermo tutti gli impiegati. La Serit già a chiuso l’ufficio di Corleone ed apre uno sportello una volta la settimane, con code interminabili  di persone. Con un ordine del giorno, firmato da me e da altri consiglieri, abbiamo chiesto all’amministrazione comunale di fare di tutto per trovare locali dove ubicare questi servizi. L’ordine del giorno è stato discusso ed approvato mercoledì scorso. Ma la soluzione trovata dalla giunta appare assolutamente non idonea. Ha deciso, infatti, di assegnare a questi servizi i locali del centro direzionale di contrada “Frattina”, che si trovano a sei chilometri dal centro abitato. “Metteremo dei bus-navetta”, ha detto l’assessore Ciro Schirò. Ma non ha convinto. “Sicuro che non ci sono altri locali nel centro abitato?”, hanno obiettato i consiglieri di opposizione. “Sicuro”, ha risposto il sindaco Savona. Sarà vero? Intanto, però, i dipendenti dell’ufficio di collocamento hanno lanciato un grido d’allarme”, scrivendo al proprio sindacato, sui pericoli di inquinamento da amianto. Vicino al centro direzionale, infatti, c’è un’ex fabbrica di laterizi, i cui tetti sono coperti con foglie di amianto. Da una settimana all’altra dovrebbero cominciare i lavori di bonifica, ma proprio questo temono gli impiegati. E se le particelle di amianto si disperderanno nell’aria? (d.p.)

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