giovedì, settembre 27, 2012

Sicilia, la Flai-Cgil ha ricordato i caduti del movimento contadino nella lotta contro la mafia del feudo


di DINO PATERNOSTRO
SCIACCA - In Sicilia l’antimafia è antica quanto la mafia. È nata, infatti, come immediata reazione delle forze popolari all’oppressione che Cosa Nostra aveva cominciato ad esercitare sulla società. Per circa un secolo (dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento), è stata un’antimafia animata dal movimento contadino, organizzato dalla Cgil e dalle forze della sinistra. Un secolo di scontri, a volte durissimi, nel corso dei quali furono assassinati tanti dirigenti di quel movimento, ma anche tanti semplici contadini, tanti uomini, donne e bambini.

Basti pensare a personaggi come Lorenzo Panepinto a S. Stefano Quisquina (1911), Bernardino Verro a Corleone (1915), Nicolò Alongi a Prizzi (1920), Nicolò Azoti a Baucina (1946), Accursio Miraglia a Sciacca (1947), Epifanio Li Puma a Petralia Soprana, Placido Rizzotto a Corleone, Calogero Cangelosi a Camporeale (1948); e poi ancora Salvatore Carnevale a Sciara (1955) e Carmelo Battaglia a Tusa (1966). Insieme a loro, le tante vittime delle stragi di cui è costellata la storia della Sicilia: da Caltavuturo a Giardinello, da Lercara Friddi a Pietraperzia, da Gibellina a Marineo, da Santa Caterina Villarmosa a Troina e a Modica. E, infine, la famosa strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947. Tanti, troppi caduti, i cui nomi rischiano ormai di essere dimenticati dalla società civile siciliana e dalla stessa Cgil. Ma, proprio per impedirlo, la Flai-Cgil siciliana ha organizzato una due-giorni per ricordarli tutti, leggendo uno dopo l’altro i nomi dei caduti. Si è cominciato quest’anno, il 27 settembre, a Sciacca, patria di Accursio Miraglia, alla presenza dei familiari delle vittime, del segretario generale nazionale della Flai Stefania Crogi. «Per la nostra organizzazione – ha detto Salvatore Tripi, segretario generale della Flai Sicilia, che aprirà i lavori – è un dovere coniugare la memoria dei nostri caduti nella lotta contro la mafia con l’impegno antimafia di oggi. Infatti, abbiamo ricordato i caduti, ma anche lanciato la campagna per la raccolta delle firme sulla legge di iniziativa popolare che riguarda le aziende sequestrate e confiscate alla mafia». Memoria e impegno, quindi, in questa giornata siciliana, che il sindacato vuole ripetere ogni anno, come un appuntamento fisso. E per dare ulteriore concretezza e contenuti ideali all’iniziativa, la Flai ha invitato anche tutte le cooperative sociali che lavorano sui terreni confiscati alla mafia. Dalla “Lavoro e non solo” alla “Placido Rizzotto”, dalla “Pio La Torre” alla “Rosario Livatino”. E il pranzo è stato allestito con i prodotti di queste cooperative, che hanno una vitamina in più: la vitamina “L” della Legalità. A cucinarli sono stati gli studenti dell’Istituto alberghiero di Sciacca, che hanno condiviso in questo modo un percorso di antimafia sociale, capace di riscattare la Sicilia. Infatti, la nascita di queste cooperative sociali, i cui soci lavorano sui terreni dove, fino a pochi anni fa, scorazzavano indisturbati i boss della mafia, rappresenta una svolta nel modo di fare antimafia. Dimostra, infatti, che l’antimafia può creare lavoro e sviluppo nella legalità e può offrire un futuro diverso e migliore alle nuove generazioni.
Dino Paternostro
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L'ELENCO DEI CADUTI I CUI NOMI SONO STATI LETTI A SCIACCA


20 gennaio 1893, Caltavuturo (Pa), 11 caduti durante una manifestazione dei braccianti agricoli e dei contadini poveri del fascio, che chiedevano la divisione delle terre demaniali: Giovanni Ariano di 28 anni, Giuseppe Bonanno di 28 anni, Calogero Di Stefano di 22 anni, Vincenzo Guarnieri di 18 anni, Mariano Guggino di 45 anni, Nicolò Iannè di 60 anni, Giuseppe Modaro di 34 anni, Giuseppe Renna di 30 anni, Pasquale Cirrito di 17 anni, Liborio Frisa di 38 anni, Francesco Inglese di 68 anni.
10 dicembre 1893, Giardinello (Pa), durante una manifestazione contro le tasse, promossa dalla sezione del Fascio, vengono uccise 11 persone.
25 dicembre 1893, Lercara Friddi (Pa), durante una manifestazione contro le tasse, organizzate della sezione del Fascio, vengono uccisi 7 manifestanti.
1° gennaio 1894, Pietraperzia (Enna), 8 caduti durante una manifestazione organizzata dal fascio contro le tasse comunali.
2 gennaio 1894, Gibellina (Tp), 14 caduti durante una manifestazione del fascio contro le tasse comunali.
3 gennaio 1894, Marineo (Pa), 17 caduti durante una manifestazione del fascio contro le tasse comunali: Concetta Lombardo Barcia di 40 anni, Giorgio Dragotta di 26 anni, Matteo Maneri di 36 anni, Filippo Barbaccia di 65 anni, Giovanni Greco di 34 anni, Antonino Francaviglia e Filippo Triolo di 43 anni, Ciro Raineri di 42 anni e Michele Russo di 25 anni.
Morirono nei giorni successi Anna Oliveri di 1 anno, Maria Spinella e Antonino Salerno entrambi di 2 anni, Giuseppe Daidone di 40 anni, Antonino Manzello di 32 anni, Giuseppe Taormina di 46 anni, Cira Russo e Santo Lo Pinto di 9 mesi.
5 gennaio 1894, Santa Caterina Villarmosa (Cl), 14 caduti durante una manifestazione del fascio contro le tasse comunali.
18 febbraio 1898, Troina (Ct), vengono uccisi 5 persone durante una manifestazione contro l’aumento del prezzo del pane.
22 febbraio 1898, Modica (Rg), altri 5 lavoratori vengono uccisi perché manifestavano contro il carovita.
14 ottobre 1905, Corleone (Pa), LUCIANO NICOLETTI, bracciante agricolo allievo di B. Verro fin dai tempi del Fascio, impegnato nella lotta per le affittanze collettive.
13 gennaio 1906, Corleone (Pa), ANDREA ORLANDO, consigliere comunale socialista, impegnato nella lotta per le affittanze collettive.
16 maggio 1911, Santo Stefano Quisquina (Ag), LORENZO PANEPINTO, dirigente del movimento dei Fasci dei lavoratori di fine ‘800, impegnato nella lotta per le affittanze collettive.
20 maggio 1914, Piana dei Greci (Pa), MARIANO BARBATO e GIORGIO PECORARO, dirigenti socialisti del movimento contadino e bracciantile.
3 novembre 1915, Corleone (Pa), BERNARDINO VERRO, dirigente del movimento contadino sin dall’epoca dei Fasci di fine ‘800, fondatore della cooperativa “Unione agricola”, impegnato nelle affittanze collettive, primo sindaco socialista di Corleone.
29 gennaio 1919, Corleone,  GIOVANNI ZANGÀRA, assessore socialista della giunta di B. Verro, dirigente del movimento contadino e bracciantile.
6 luglio 1919, Resuttano (CL), COSTANTINO STELLA, prete sociale, impegnato a favore dei contadini e dei braccianti, era stato accoltellato il 29 giugno sulla porta di casa.
22 settembre 1919, Prizzi (Pa), GIUSEPPE RUMORE, allievo di Nicolò Alongi, segretario della Lega dei reduci e combattenti.
27 ottobre 1920, Vita (Tp), GIUSEPPE MONTICCIOLO, capo lega del movimento contadino e bracciantile.
19 dicembre 1919, Barrafranca (Enna), ALFONSO CÀNZIO, presidente della Lega di miglioramento, organizzatore delle lotte agricole per l’esproprio dei latifondi.
29 febbraio 1920, Prizzi (Pa), NICOLÒ ALONGI, dirigente del movimento contadino e bracciantile di Prizzi e della Provincia di Palermo.
30 settembre 1920, Raffo di Petralia Soprana (Pa), PAOLO LI PUMA e CROCE DI GANGI, consiglieri comunali socialisti.
3 ottobre 1920, Noto (Sr), PAOLO MIRMINA, sindacalista socialista.
14 ottobre 1920, Palermo, GIOVANNI ORCEL, dirigente del sindacato degli operai metallurgici della Cgil, convinto sostenitore (con Nicolò Alongi) dell’unità tra il movimento operaio delle città e il movimento contadino e bracciantile delle campagne.
27 ottobre 1920, Vita (Tp), GIUSEPPE MONTICCIUOLO, dirigente del movimento contadino e presidente della Lega di miglioramento.
27 novembre 1920, Gibellina (Tp), STEFANO CARONÌA, sacerdote e organizzatore della locale sezione del Partito popolare, aveva contrastato fortemente la mafia.
29 gennaio 1921, Vittoria (Rg), GIUSEPPE COMPAGNA, consigliere comunale socialista.
19 febbraio 1921, Salemi (Tp), PIETRO PONZO, contadino socialista, presidente della cooperativa agricola.
28 aprile 1921, Piana dei Greci (Pa), VITO STASSI detto “Carusci”, presidente della Lega dei contadini poveri e dei braccianti ed ex consigliere comunale socialista.
4 maggio 1921, Piana dei Greci (Pa), VITO CASSARÀ e GIUSEPPE CASSARÀ, militanti socialisti.
16 gennaio 1922, Paceco (Tp), DOMENICO SPATOLA, MARIO SPATOLA, PIETRO PAOLO SPATOLA, protagonisti delle lotte nelle campagne.
16 febbraio 1922, Dattilo (Tp), ANTONINO SCUDERI, consigliere comunale socialista e segretario della cooperativa agricola.
10 giugno 1922, Erice (Tp), SEBASTIANO BONFIGLIO, sindaco socialista, organizzatore delle lotte contadine.
26 maggio 1944, Regalbuto (Enna), SANTI MILISENNA, segretario della Federazione comunista di Enna.
6 agosto 1944, Casteldaccia (Pa), ANDREA RAJA, militante comunista e componente del comitato di controllo sui granai del popolo.
28 marzo 1945, Corleone (Pa), CALOGERO COMAIANNI, guardia campestre, che aveva arrestato il giovane Luciano Liggio.
7 giugno 1945, Trabia (Pa) NUNZIO PASSAFIUME, organizzatore delle lotte contadine e bracciantili.
11 settembre 1945, Ficarazzi (Pa), AGOSTINO D’ALESSANDRIA, segretario della Camera del lavoro, lottava contro il controllo mafioso dell’acqua dei pozzi necessaria per l’irrigazione degli agrumeti.
18 novembre 1945, Cattolica Eraclea (Ag), GIUSEPPE SCALÌA, segretario della Camera del lavoro.
4 dicembre 1945, Ventimiglia di Sicilia (Pa), GIUSEPPE PUNTARELLO, segretario della sezione del Partito comunista, impegnato nelle lotte dei contadini e dei braccianti agricoli.
7 marzo 1946, Burgio (Ag), ANTONINO GUARISCO, segretario della Camera del lavoro.
7 marzo 1946, Burgio (Ag), MARINA SPINELLI, una passante, rimane uccisa nell’agguato che costò la vita a Guarisco.
16 maggio 1946, Favara (Ag), GAETANO GUARINO, sindaco socialista e dirigente del movimento contadino e bracciantile.
28 giugno 1946, Naro (Ag), PINO CAMILLERI, sindaco socialista e dirigente del movimento contadino e bracciantile.
22 settembre 1946, Alia (Pa), GIOVANNI CASTIGLIONE e GIROLAMO SCACCIA, militanti del movimento dei lavoratori delle campagne, muoiono a seguito di una bomba che fa saltare in aria la casa del segretario della Camera del lavoro dov’erano riuniti per preparare l’occupazione delle terre.
2 ottobre 1946, Santa Ninfa (Tp), GIUSEPPE BIONDO, mezzadro iscritto alla Federterra, lottava per l’applicazione della legge sulla divisione del prodotto a 60 e 40.
2 novembre 1946, Belmonte Mezzagno (Pa), GIOVANNI SANTANGELO, VINCENZO SANTANGELO e GIUSEPPE SANTANGELO, impegnati nel movimento delle campagne, avevano costituito una cooperativa agricola per l’assegnazione delle terre incolte.
25 novembre 1946, Joppolo (Ag), GIOVANNI SEVERINO, segretario della Camera del lavoro.
28 novembre 1946, Comitini (Ag), PAOLO FERINO, contadino impegnato nella lotta per la terra.
21 dicembre 1946, Baucina (Pa), NICOLÒ AZOTI, segretario della Camera del lavoro, organizzatore delle lotte contadine e bracciantili.
4 gennaio 1947, Sciacca (Ag), ACCURSIO MIRAGLIA, segretario della Camera del lavoro, dirigente comunista.
17 gennaio 1947, Ficarazzi (Pa), PIETRO MACCHIARELLA, militante comunista, impegnato nelle lotte dei contadini e dei braccianti agricoli.
13 febbraio 1947, Villabate (Pa), NUNZIO SANSONE,  dirigente sindacale.
1° maggio 1947, Piana degli Albanesi (Pa), strage di Portella della Ginestra. Vengono uccisi: MARGHERITA CLESCERI, GIOVANNI GRIFÒ, GIORGIO CUSENZA, CASTRENZE INTRAVÀIA, VINCENZINA LA FATA, SERAFINO LASCÀRI, GIOVANNI MEGNA, FRANCESCO VICARI, VITO ALLOTTA, GIUSEPPE DI MAGGIO, FILIPPO DI SALVO, VINCENZO LA ROCCA, VINCENZA SPINA, PROVVIDENZA GRECO.
9 maggio 1947, Partinico (Pa), MICHELANGELO SALVIA, contadino, militante comunista.
22 giugno 1947, Partinico (Pa), GIUSEPPE CASÀRRUBEA e VINCENZO LO IACONO, militanti della sinistra.
22 ottobre 1947, Terrasini (Pa), GIUSEPPE MANÌACI, segretario della Confederterra e militante del Pci.
4 novembre 1947, San Giuseppe Jato (Pa), CALOGERO CAJOLA, militante del movimento contadino e bracciantile, testimone della strage di Portella della ginestra.
8 novembre 1947, Marsala (Tp), VITO PIPITONE, segretario della Confederterra, impegnato nelle lotte contadine e bracciantili.
2 marzo 1948, Raffo di Petralia Soprana (Pa), EPIFANIO LI PUMA, dirigente contadino delle lotte per l’occupazione delle terre incolte.
10 marzo 1948, Corleone (Pa), PLACIDO RIZZOTTO, segretario della Camera del lavoro, dirigente socialista, ex partigiano e presidente dell’Anpi.
15 marzo 1948, Corleone (Pa), GIUSEPPE LETIZIA, pastorello, testimone del delitto Rizzotto.
2 aprile 1948, Camporeale (Pa), CALOGERO CANGELOSI, segretario della Confederterra.
7 agosto 1952, Caccamo (Pa), FILIPPO INTILE, militante del movimento contadino e bracciantile.
16 maggio 1955, Sciara (Pa), SALVATORE CARNEVALE, dirigente sindacale, impegnato nelle lotte contadine ed operaie della zona.
13 agosto 1955, Cattolica Eraclea (Ag), GIUSEPPE SPAGNUOLO, dirigente del movimento delle campagne e sindaco comunista del paese.
20 settembre 1960, Lucca Sicula (Ag), PAOLO BONGIORNO, dirigente del movimento contadino e bracciantile.
24 marzo 1966, Tusa (Me), CARMELO BATTAGLIA, assessore comunale socialista, dirigente della cooperativa “Risveglio alesino”.



(Elenco redatto sulla base della documentazione esistente, a cura di Dino Paternostro)

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