martedì, agosto 21, 2012

Corleone, campi di lavoro antimafia. Se n'è concluso un altro...

Portella delle ginestre, il racconto...
In quest' ultima pagina di diario è inutile nascondere quel pizzico di nostalgia che già sta dominando il nostro animo. L'ultimo giorno è sempre il più difficile e si vorrebbe riuscire a rendere unico e indimenticabile ogni singolo istante; tuttavia è anche il più bello in quanto ci si rende realmente conto di quanto sia stato fatto e di quanto le amicizie nate siano genuine. Come ultimo step ci siamo concessi un po' di relax al mare di Balestrate, giornata perfetta. Il mitico Franco si è preoccupato come sempre di riempire le nostre pance con grande successo! Sono le 5 e si riprende la via del ritorno dopo un pomeriggio passato all'insegna del divertimento; sul pulmino che abbiamo denominato "Pullman della felicità", si cantano le ultime canzoni con la partecipazione straordinaria di Antonio, il nostro autista di fiducia. Corsa alle docce e successivamente il momento più importante del campo Corleone 2012: la verifica.
Ognuno di noi ha espresso impressioni, critiche e note positive sull'esperienza appena vissuta. L'idea che accomuna tutti è che il lavoro è sì stancante ma, come in ogni situazione, la compagnia allevia il dolore e la fatica. Il nostro mal di schiena è un fastidio facilmente dimenticabile se pensiamo che "ogni pomodoro raccolto è uno schiaffo alla mafia".
La vita di Corleone ci è rimasta impressa e in particolare ci siamo resi conto che purtroppo il tempo a nostra disposizione non ci ha permesso degli incontri con i ragazzi del posto. In ultimo, ma non per importanza, lo sguardo si è spostato sui rapporti instauratisi all'interno di questo gruppo così numeroso: una fascia di età che va dai 17 ai 50 anni,  ma fortunatamente non ha inciso in maniera negativa sullo svolgimento e sulla convivenza. E' incredibile come in una sola settimana si sia riusciti a convivere ma soprattutto a condividere; una condivisione che va dalle più semplici azioni quotidiane al lavoro sui campi fino allo scambio di opinioni.
Anche fra i ragazzi più giovani ci si scambiavano, oltre a momenti di puro divertimento, idee su questioni di maggiore spessore. Le aspettative che ognuno di noi possedeva al momento della partenza sono state soddisfatte e tutto ciò ha gratificato ragazzi, coordinatori e soci della
cooperativa. Di questa esperienza rimarrà in noi la consapevolezza di aver concretizzato un piccolo passo verso il cambiamento e di non essere rimasti nell'anonimato come accade a gran parte dei nostri coetanei, molto spesso a causa della poca informazione.
Infine ci rimarranno i momenti divertenti, gli occhi assonnati, i sorrisi e tanta, tantissima voglia di mantenere le amicizie. In conclusione scriviamo che siamo ARCIstufi del silenzio e che ci affidiamo
la missione dell'informazione e del passa-parola a più persone possibili. Con l'augurio di poter tornare e rivivere  episodi straordinari come quelli appena trascorsi, ringraziamo l'organizzazione, la cooperativa, i cuochi, ma soprattutto un grazie a Stephan e Marta che con la loro pazienza e il loro
coinvolgimento sono riusciti a far sì che ora, siamo qui che non vogliamo metterci a letto per allontanare il momento della partenza. Grazie ai nostri compagni di avventura dei quali avremo sempre un bellissimo ricordo.
Buon viaggio a tutti! Keep in touch! 
Rosa, Lisa, Silvia, Alice e Margherita

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IL DIARIO DI VENERDI'
Acqua, sale e sudore, il mix perfetto che questa mattina ci ha accompagnato nella raccolta dei pomodori. 
Una mattinata trascorsa, anche se con molta fatica, tra scherzi e risate di amicizie appena nate; fra il lancio di un pomodoro e un altro, azione più volte ripresa dal nostro "capo", la raccolta è stata decisamente proficua: più di 200 casse (mitici!!!!). Il lavoro è stato duro, soprattutto per chi non ha mai avuto l'occasione di partecipare ad attività di questo genere; ad ogni modo è stato soddisfacente. Sapere che il nostro impegno e tutta l'energia da noi spesa si trasformerà, poi, in un prodotto utile alla cooperativa non può che renderci fieri.
Ultimo saluto al campo: osserviamo ancora quei rossi pomodori che tanto ci hanno fatto stancare ma il cui ricordo ci accompagnerà sempre.
Tornati a casa, solita corsa alle docce e pranzo da leccarsi i baffi,seguito da un breve pisolino di cui tutti avevamo bisogno.
Alle 16:30 abbiamo messo in moto i furgoncini e ci siamo diretti verso "Piana degli albanesi" dove si trova il memoriale della strage di Portella della ginestra.
Fuori dal finestrino, lungo tutta la strada, solo distese verdi e beige, di tanto in tanto terra bruciata. 
Il fascino della Sicilia:deserto decorato da mille e mille geometrie; perfezione.
Arrivati ritroviamo una nostra vecchia conoscenza...gli scout!<3 .="." font="font">
Ciò che ci appare davanti agli occhi sono pietre consumate dalle storie a cui silenziosamente hanno assistito.
Mario, Serafino e Giovanni narrano la loro triste esperienza vissuta ai tempi della guerra e della quale ancora oggi portano evidenti cicatrici. Clima pregno di emozione, tutti sono attenti e silenziosi, con la mente ci riportano a quel tragico giorno. 

(Lisa) Ho potuto vivere in prima persona una delle esperienze più belle che si possano mai fare: ascoltare le avventure di persone la cui vita è ormai dominata non più dall'azione ma, perlopiù, dai propri ricordi. Ricordi: vissuti ancora intensamente come se davvero, ancora, stessero accadendo. Non ho sentito la loro voce, non ho guardato i loro occhi. Vivevo la loro gioia iniziale, la festa, la loro attesa per il discorso, lo sgomento e poi il dolore. I loro cari, morti, davanti ai loro occhi, senza poter far nulla. Non sono riuscita ad impedire alle mie lacrime di scorrere. 
Agitazione, chiamano proprio me a leggere i nomi di coloro che quel giorno sono rimaste vittime di Giugliano, la voce trema. Emozione.
Non posso far altro che ringraziare Mario, Serafino e Giovanni per aver trovato il tempo di incontrarci e di farci partecipi della loro vita.

(Ambra) Dolore tanto dolore, non avevo mai visto questo sentimento celarsi negli occhi di una persona. Ho avuto paura, la tensione mi stringeva lo stomaco e i brividi formicolavano sulla mia pelle mentre raccontavano le loro storie. Storie vissute nel terrore e nella paura .Ebbene si! Tanta paura. 
Mentre li guardavo dritto negli occhi, come in un cortometraggio, rivivevo tutte le scene; dalle gride dei cavalli feriti, alle mamme e ai bamibini che urlavano per scampare ai colpi delle armi da fuoco.
Purtroppo questo non è un film,ma è la cruda e vera realtà alla quale fino ad oggi non mi sentivo coinvolta più di tanto ma che ho indirettamente vissuto in prima linea e che da oggi sicuramente rimarrà impressa nella mia memoria.
Alla fine,non ho potuto non commuovermi perchè in quegli occhi usurati dalla stanchezza del ricordo ho visto un briciolo di speranza, speranza nella nostra generazione. Loro credono in noi, non deludiamoli!

La giornata è ancora lunga. A casa ci aspetta Pippo Ciprianisindaco di Corleone in carica dall'anno 1993 al 2001. Parliamo con lui di diversi argomenti, riuscendo a far chiarezza su come la realtà di questa città sia cambiata da quando lui era ancora qui. Ci racconta dei suoi sforzi, del suo impegno nella lotta contro la mafia e dei suoi, seppur non ancora decisivi, successi.
Ci sprona a fare quello che già stiamo facendo, sottolineando quanto il nostro impegno sia importante per poter davvero sconfiggere, un giorno, la mafia. Finita la chiaccherata si cena tutti assieme.
La serata finisce in bellezza: invitati al compleanno di Giuseppe, figlio di amici di Franco, festeggiamo tutti assieme (ancora auguri a Giuseppe!!).
E' ora di dare la buonanotte e di prepararci per quello che purtroppo sarà lìultimo giorno di una settimana volata via troppo in fretta.
Lisa e Ambra

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