giovedì, agosto 09, 2012

Palermo. Con le nuove schiave reclutate in Nigeria, prospera la fabbrica del sesso in città

Corteo per la morte di una ragazza nigeriana
di NINO ROCCA*
Mentre in Sicilia i negozi falliscono investiti dalla implacabile crisi economica dell’euro, mentre le fabbriche licenziano e chiudono i battenti, la fabbrica del sesso prospera e va a gonfie vele. Il suo fatturato annuale è da capogiro: 30.000.000 di euro. Quasi 28.000 euro al giorno. Un fiume di denaro scorre sotto i nostri occhi e i clienti o drogati del sesso sono in aumento. I protagonisti di questo miracolo economico sono le organizzazioni nigeriane della tratta. Le operaie del sesso sono le nuove schiave che, a costo zero, lavorano giorno e notte nei viali della favorita o sul lungo mare del foro italico, vendendo il loro corpo tutti i giorni dell’anno per pagare “il loro debito” e riscattarsi dalla schiavitù. 
*coordinamento antitratta "Favour e Loveth"
Ci vogliono due tre anni per pagare dai 60.000 alle 100.000 euro, talvolta anche quattro o  cinque anni. E spesso, come risulta dal rapporto dell’UNICRI e dal ministero degli esteri,alla favorita, tra le nuove schiave reclutate a Benin City ci sono diverse minorenni, più docili e più manovrabili dalle loro “mamam”. A Palermo ci sono più di 500 nigeriane ridotte in schiavitù per la fabbrica del sesso, sono esse che producono queste cifre da capogiro, sono esse la forza lavoro delle nuove mafie che si sono radicate da quasi dieci anni nel nostro territorio, dopo avere occupato le strade delle grandi città del nord Italia e di mezza Europa.
Provengono quasi tutte da Benin City attraverso le carrette del mare o con documenti falsi in aereo accompagnate dai loro carnefici, dalle mamam, arricchitesi sulla pelle delle povere ragazze vendute dalle loro famiglie con la promessa di un avvenire migliore.
C’è qualcuno che possa ingenuamente pensare che “cosa nostra” che vede, sotto i suoi occhi, nei suoi territori,scorrere questo inarrestabile  fiume di denaro non abbia la sua parte e non controlli questo enorme businesss?
Da 15 anni il “Pellegrino della terra” lotta per recuperare le ragazze dalla strada e offrire loro una alternativa di vita. Da meno di un anno, a seguito della morte di due ragazze nigeriane Favour, uccisa e poi bruciata da un cliente ,(adesso consegnato alla giustizia), e Lovethtrovata morta in via filippo Iuvara una tragica domenica mattina tra i cassonetti dell’immondizia, si è costituito il coordinamento anti-tratta che prende il nome dalle due ragazze morte tragicamente.
Il coordinamento costituito da oltre 20 associazioni non solo non vuole dimenticare le due ragazze schiavizzate e morte sulla strada ma, vuole lottare per liberare dalla schiavitù le ragazze della tratta non solo nigeriana ma anche rumena, albanese….
Il coordinamento chiede che scenda in campo l’istituzione non solo per reprimere e consegnare alla giustizia gli schiavisti ma per debellare, nel nostro secolo, ancora una volta la schiavitù.
La lotta alla mafia è stata per il sindaco Orlando il cavallo di battaglia della primavera di Palermo ora, dopo vent’anni, Orlando ritornato in campo non può ignorare che sotto i nostri occhi si consuma una delle più vergognose violazioni dei diritti umani, la schiavitù di giovani donne e ragazze in un mercato vergognoso ed indegno, gestito dalle nuove mafie emergenti.
Il sindaco Orlando non può ignorare che la mafia nigeriana, assieme alle altre mafie dell’est europeo, ( rumena, albanese, ….)  hanno preso piede nel territorio di Palermo, e come in tutte le nazioni più ricche d’Europa, hanno esteso i loro tentacoli e inaugurato le nuove schiavitù nel nuovo millennio.
Oggi è tempo che le Istituzioni prendano coscienza delle nuove organizzazioni criminali transnazionali che occupano i nostri territori eintervengano con tutto il peso della loro autorità e autorevolezza.
Le associazioni di volontariato continueranno a stare in prima linea giorno dopo giorno, perché avvertiamo il senso morale che ci proviene dall’essere uomini consapevoli e liberi, perché “odiamo gli indifferenti” come ci ricorda Antonio Gramsci:
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.”
Nino Rocca 
coordinamento antitratta "Favour e Loveth"

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