giovedì, luglio 05, 2012

Corleone, interroghiamoci su questo esplodere di violenze

Dino Paternostro (Ph. Melania Messina)
di DINO PATERNOSTRO
Io c'ero ieri sera in piazza Garibaldi, durante l'aggressione al presidente Gambino. Con altri consiglieri presenti, abbiamo cercato di evitare che accadesse il peggio. E' chiaro che la violenza non è in nessun caso lo strumento per risolvere i problemi, nessun problema. Quindi, la massima solidarietà al nostro presidente. Detto questo, però, la politica e la società devono interrogarsi, specie quando gli episodi di violenza si ripetono. Bisogna prendere atto che c'è in corso una crisi economica, sociale, politica e di valori di proporzioni enormi. Ovviamente, non riguarda solo Corleone, ma l'Italia, l'Europa, il Mondo. Ma questo non ci toglie le responsabilità, ma ce ne da di più pesanti. Significa che la crisi è talmente vasta, che ognuno deve fare qui ed ora la sua parte per uscirne fuori.
Intanto, con comportamenti esemplari sul piano etico. Specie i politici devono capire che non si può cercare il consenso facile, a tutti i costi, promettendo tutto e il contrario di tutto. E magari poi vantarsi dei (tanti, troppi?) consensi ricevuti. Bisogna accompagnare e sostenere le difficoltà dei cittadini più deboli, non irriderle e strumentalizzarle per fini poco nobili. Siamo usciti da poco da una campagna elettorale che, al di là dei toni soft ufficiali, è stata combattuta senza esclusione di colpi. Non è un mistero (e chi fa finta di cadere dalle nuvole è "scribo" e "fariseo" ipocrita!) che in certi quartieri della nostra città si dice che i voti fossero in vendita e che ci sia stato chi li ha comprati. E sembrerebbe che le forze dell'ordine stiano raccogliendo elementi per dare concretezza a questa ipotesi. I voti non si comprano solo con i soldi, ma anche con le promesse, un'arte in cui i politici sono "maestri". Anche questo "inquina" e "avvelena" la vivibilità urbana. Insieme alla mafia, all'illegalità, alla violenza. Costruire una città della legalità, quindi, significa fare scelte "alte", sia in campagna elettorale, che dopo. A Corleone pare che siamo ancora lontani da questi standard qualitativi... (d.p.)

1 commento:

Leoluca Criscione ha detto...

Quo vadis civitas animosa?
Corleone è divisa! Il solco che la divide è profondo! Spetta all'Amministrazione e al Consiglio Comunale dare chiari segnali di volerl ocolmare! Mi ripeto: senza un 'compromesso storico' (modello svizzero) il solco diverrà sempre piu^profondo!!