sabato, giugno 09, 2012

Sicilia. La Direzione del Pd decide la mozione di sfiducia al governatore Lombardo


La direzione del Partito Democratico, riunitasi oggi a Palermo, ha votato a larga maggioranza (solo tre voti contrari e un astenuto su 71 presenti) la relazione del segretario regionale, Giuseppe Lupo. A seguire il testo integrale del documento.  
Il Partito democratico guarda con grande preoccupazione alle attuali condizioni della Sicilia ed alla amministrazione della Giunta regionale Lombardo. L’immobilismo del governo regionale e la sua incapacità di dare risposte di sviluppo ed occupazione hanno lasciato il territorio in balia di una grave crisi, che colpisce maggiormente le realtà sociali più deboli e quelle produttive. 
Questo stallo,che ha dato vita a condivisibili iniziative di protesta delle forze sociali, è stato aggravato dall’attuale impostazione politica deteriore,che identifica l’azione istituzionale con la mera occupazione di potere. Da questo punto di vista la Giunta Lombardo è ormai associabile ad un vero e proprio comitato elettorale. Elementi,questi,che hanno portato il PD a dichiarare chiusa la fase iniziale,che aveva le sue ragioni nella necessità di destrutturate il centro-destra ed escluderlo dal governo della Regione e nella volontà di avviare una stagione di riforme indispensabili.
Un primo risultato è stato ottenuto con le annunciate dimissioni del Presidente Lombardo e con la fissazione delle elezioni regionali per ottobre prossimo.
Di fronte all’attuale accelerazione di tale processo di deterioramento si rende ora necessaria una svolta anche formale, con la presentazione di una mozione di sfiducia al Governo Lombardo,che sancisca politicamente la necessità di chiudere in maniera definitiva l’esperienza dello stesso Governo, andando al più presto a nuove elezioni.
Il partito impegna dunque il proprio gruppo parlamentare ad adottare le iniziative e gli atti conseguenti.
            Le drammatiche condizioni economiche e sociali siciliane rendono necessaria l'apertura di una nuova e responsabile fase politica. In vista delle elezioni d'autunno, occorre lavorare a un progetto che parta dall'unità del centrosinistra e riconosca come prioritaria e strategica una alleanza con le forze e con il campo dei moderati. L'orizzonte entro il quale lavorare a questa nuova alleanza non può che essere quello dello sviluppo, della partecipazione, dell'impegno civile.
           Il Partito democratico,garantendo tutta la necessaria collegialità, si propone con forza di tenere alta la tensione sui temi della legalità e della lotta alla mafia. Priorità che assume una connotazione forte e particolare nell'anno della ricorrenza del ventennale della uccisione dei giudici Falcone e Borsellino e degli uomini delle loro scorte, del trentennale della morte di Pio La Torre e Carlo Alberto Dalla Chiesa, del funerale di Stato di Placido Rizzotto.
            Il Partito democratico, primo partito nazionale, ha l'ambizione e il dovere di promuovere una stagione di rinnovamento anche attraverso una sua gestione unitaria. Ha l'ambizione e il dovere di porsi da protagonista nella costruzione dell’alternativa al centrodestra. Anche per questo il partito proporrà una grande iniziativa programmatica dalla quale far scaturire un progetto per il rilancio sociale ed economico della Sicilia.
            Il Partito democratico raccoglie questa sfida e la proietta in una dimensione nazionale. Lo fa sapendo di essere investito da una grande responsabilità. Consapevole di essere l’unico partito in grado di coniugare una formidabile capillarità sul territorio a una visione strategica di sviluppo nazionale incentrata sul riscatto delle zone e dei ceti deboli.

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