giovedì, giugno 21, 2012

Corleone, Unicredit aiuta la coop "Lavoro e non solo"


Roberto Bertola (Unicredit) firma l'assegno per la coop
«Per la nostra cooperativa è un riconoscimento importante, che va oltre lo stesso premio in denaro – dice Calogero Parisi, presidente della “Lavoro e non solo” –. Significa che un’importante banca come Unicredit e l’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati ha riconosciuto meritevole il duro lavoro che svolgiamo ormai da un decennio sui terreni confiscati alla mafia». Ieri mattina, a consegnare il contributo economico di 5.000 euro alla cooperativa sociale di Corleone, nella propria sede di via Crispi 58,

un immobile anch’esso confiscato alla mafia e ribattezzato “Casa Caponnetto”, in onore dello storico capo del pool antimafia di Falcone e Borsellino, è stato Roberto Bertola, Responsabile Territorio Sicilia di UniCredit, alla presenza di Giuseppe Caruso, Direttore dell’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, e del sindaco di Corleone Lea Savona. «L’iniziativa si inserisce nell’ambito di un progetto organizzato da UniCredit e dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che ha coinvolto tutte le province della Sicilia – ha sottolineato Bertola. – Per la nostra banca è stato un modo per coniugare al meglio le esigenze di business con quelle del territorio, della legalità e dello sviluppo». «Sono contento di essere qui – ha detto il prefetto Caruso – in un immobile confiscato alla mafia, che è diventato un luogo importante per la riaffermazione della legalità». I destinatari degli interventi finanziari effettuati da UniCredit sono stati individuati, uno per ogni provincia, dall’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati, con la collaborazione dei responsabili dei nuclei di supporto delle Prefetture. A Corleone, la coop “Lavoro e non solo” utilizzerà il contributo per i lavori di manutenzione e per l’acquisto di arredi della “Casa Caponnetto”. È una cooperativa sociale di tipo “B”, formata da 12 soci, di cui alcuni con svantaggi psichici, che coltiva circa 120 ettari di terra nei territori di Corleone, Monreale e Canicattì. «La nostra attività agricola va di pari passo con l’impegno negli inserimenti lavorativi di persone con problemi di salute mentale», ha spiegato Parisi. La coop fa parte del consorzio “Libera Terra Mediterraneo”, che mette insieme le cooperative che gestiscono terreni confiscati alle mafie in tutt’Italia. Ogni anno organizza dei campi di lavoro e di studio della durata di 15 giorni, nel periodo che va da aprile ad ottobre, a cui partecipano circa 700 giovani volontari (il 70% donne) delle principali regioni d’Italia.Dino Paternostro

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