lunedì, giugno 18, 2012

Colombo e Tobagi per il cda Rai. Le associazioni rispondono a Bersani


Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi
L'ex magistrato di Mani pulite e la figlia del giornalista ucciso dalle Br indicati in risposta all'invito del segretario del Pd. Che commenta: "Orgogliosi di sostenerli". I curricula inviati alla commissione di Vigilianza di viale Mazzini che li esaminerà. "Se non ora, quando?" scrive a Zavoli chiedendo un Consiglio di amministrazione paritario, composto per metà da donne e propone una rosa di nomi.
ROMA - Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi: sono questi i due nomi proposti a Pier Luigi Bersani dalle associazioni "Libertà e giustizia", "Libera", il "Comitato per la libertà e il diritto all'informazione" come candidati per il consiglio di amministrazione della Rai. "Se non ora, quando?" sceglie invece di presentare a Sergio Zavoli una rosa di nomi, chiedendo che il nuovo consiglio d'amministrazione di Viale Mazzini sia per metà composto da donne "di indiscusso valore ed esperienza". 
La risposta all'invito del segretario del Pd 1, che aveva chiesto alle associazioni di proporre due nomi della società civile impegnandosi a farli eleggere per rompere la logica delle indicazioni di partito, arriva dopo una riunione durata oltre sei ore. I candidati sono dunque il giudice di Mani pulite, come anticipato da Repubblica 2, e la figlia minore del giornalista Walter Tobagi, assassinato dalle Brigate rosse nel 1980, impegnata nella produzione di audiovisivi, collaboratrice di Repubblica e conduttrice di 'wiki-radiotre'.

I due curricula sono stati inviati alla commissione di Vigilanza Rai che quindi li esaminerà e valuterà se votarli quando giovedì 21 sarà aperto il seggio elettorale a palazzo San Macuto. Dal canto suo, Colombo si dice interessato: "Sono disponibile a fare questa nuova esperienza in Rai, ho dovuto mandare anche un curriculum vitae", ha detto alla Zanzara su Radio 24. "Con Bersani non ho parlato - precisa - io ho avuto rapporti solo con le associazioni".

Per le associazioni, Il lungo elenco di personalità raccolte "testimonia la straordinaria ricchezza di energie di cui dispone la società italiana: un patrimonio che la politica e le istituzioni devono finalmente valorizzare per dare un futuro migliore alla Rai e al nostro Paese". La scelta di puntare su Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, è motivata dalla volontà di "dare un segno inequivocabile di forte discontinuità col passato indicando una donna e un uomo impegnati da lungo tempo in percorsi di partecipazione democratica, di difesa e attuazione della Costituzione, di legalità e giustizia", spiegano in una nota.

In parallelo, "Se non ora, quando?" in una lettera a Sergio Zavoli, presidente della commissione di Vigilanza della Rai, chiede il rispetto della parità di genere nel nuovo Cda, indicando "una rosa di candidate di alto profilo professionale e sensibili ai temi della cittadinanza delle donne e della democrazia paritaria" che comprende Dacia Maraini, Chiara Saraceno, Lorella Zanardo, Flavia Nardelli, Benedetta Tobagi ed Evelina Christillin.

"Un consiglio di amministrazione composto per metà da donne autorevoli, di alto profilo professionale e sensibili ai temi della piena cittadinanza femminile assicurerebbe un cambiamento notevole nella configurazione del servizio pubblico, sia nell'informazione e programmi sia nel governo dell'azienda", si legge nella lettera, inviata per conoscenza anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed ai presidenti e capigruppo di Camera e Senato. "Pertanto ci rivolgiamo al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza sen. Sergio Zavoli perché si adoperi ad ottenere il consenso dei membri della Commissione ad eleggere un CdA paritario, autorevole e indipendente".

"Se non ora, quando?" ha ringraziato Bersani per il "riconoscimento e la fiducia", augurando al segretario del Pd "di riuscire, per la parte che gli compete, nel difficile ma indispensabile compito di ricucire le fratture tra popolo e istituzioni, che è la nostra più grave malattia''.

I nomi proposti incontrano il favore del segretario del Pd. "Siamo orgogliosi di sostenere personalità come Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, di cui ovviamente rispetteremo l'assoluta indipendenza. Faremo di tutto perché il Parlamento raccolga l'appello all'equilibrio di genere nel Cda Rai", commenta Bersani. Questo, aggiunge, "è il punto di partenza perché politica e impegno civico migliorino il paese".

Colombo e Tobagi affiancherebbero Anna Maria Tarantola, ex vicedirettore generale della Banca d'Italia, Luigi Gubitosi, ex amministratore delegato di Wind Telecomunicazioni, indicati dall'esecutivo come presidente e direttore generale della Rai. Nel nuovo organismo di governo di viale mazzini ci sarà pure Marco Pinto, in rappresentanza del ministero del Tesoro.

La rosa di nomi su cui punta invece il Pdl è formata da Antonio Verro (consigliere uscente del cda), Guido Paglia (direttore comunicazione e relazioni esterne Rai), Antonio Pilati (componente dell'autorità garante della concorrenza e del mercato), Rubens Esposito (ex responsabile dell'ufficio legale della Rai). Negli ultimi giorni è spuntata anche l'autocandidatura di Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto ed ex ministro della Cultura. L'Udc si orienterebbe su Roberto de Laurentiis (già componente del cda), mentre la Lega Nord dice che non farà nessun nome.

Polemica l'Italia dei Valori: "Non prestatevi al gioco di spartizione della Rai. La logica della spartizione fa a pugni con quella dei curricula che invece punta sulla scelta dei candidati migliori. Bisogna scegliere candidati che abbiano una specifica competenza", ha detto Antonio di Pietro rivolto alle associazioni.
(La Repubblica, 18 giugno 2012)

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