giovedì, maggio 24, 2012

A CORLEONE, PER I FUNERALI DI STATO DI PLACIDO RIZZOTTO

Mafia, Napolitano: «Ci sono pericoli, ma la situazione non è come quella del '92». Il presidente in Sicilia, a Portella della Ginestra e ai funerali di Stato di Placido Rizzotto:«La mafia finirà, ma non è ancora finita»

MILANO - «Ci sono pericoli, noi vigileremo, ma la situazione non è quella di anni fa, del '47 o del '92». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Portella della Ginestra per ricordare la prima strage di mafia dell'Italia repubblicana. In mattinata, il presidente ha partecipato a Corleone (Palermo) ai funerali di Stato di Placido Rizzotto, il sindacalista ucciso dalla mafia 64 anni fa. «C'è sempre bisogno della presenza dello Stato. Non abbiamo mai pensato che la mafia fosse finita. Finirà, ma non è ancora finita» ha spiegato. Per Napolitano, insieme a sua moglie Clio, applausi, prima e dopo la cerimonia. Apprezzato lo sforzo in questi giorni è in Sicilia per un tour contro la mafia.
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OMAGGIO A CHI HA PAGATO CON LA VITA - Mercoledì con i ragazzi nell'aula bunker dell'Ucciardone, giovedì a Corleone e poi a Portella della Ginestra. Il filo conduttore del viaggio in Sicilia di Napolitano è lo stesso: «Rendere onore a chi ha combattuto e ha pagato con la vita. I loro sacrifici certamente, hanno dato i loro frutti». «C'è molto di nuovo in Sicilia - ha proseguito il capo dello Stato - nelle coscienze siciliane, in modo particolare dei giovani. Tutto questo è un elemento di forza per l'intero Paese». Riguardo alla figura e la storia di Placido Rizzotto il presidente Napolitano ha detto: «Certamente è un capitolo della memoria condivisa dal Paese».


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