mercoledì, febbraio 29, 2012

Elezioni amministrative Palermo. Rita Borsellino: "Per Palermo bene comune"

Care amiche e cari amici, 
la grande mobilitazione sviluppatasi per i referendum sui “beni comuni” ha fatto emergere il bisogno e il desiderio di partecipazione dei cittadini, da una parte, e l’interesse per la salvaguardia dei beni comuni, dall’altra. Da qui il progetto “Palermo bene comune”. Con “Palermo bene comune” non volgiamo soltanto costruire un programma partecipato, ma gettare le basi per un governo collettivo della città che affianchi alla democrazia rappresentativa la democrazia partecipativa. Un modo per offrire ai cittadini la possibilità concreta di riappropriarsi di decisioni fondamentali riguardanti la vita della propria comunità.

In questa prima fase, abbiamo promosso cinque incontri programmatici aperti a cittadini, associazioni e movimenti (e più in generale agli attori dello sviluppo della città), in cui abbiamo ascoltato e raccolto idee, spunti e intenti. Abbiamo parlato di promozione dello sviluppo (Palermo città laboriosa), dell’attenzione alla “cura” delle persone (Palermo città sana), della valorizzazione della cultura e delle culture diverse (Palermo città accogliente e  Palermo città Mediterranea) e per finire della partecipazioni e della gestione dei beni comuni (Palermo città attiva). Da questi incontri è emerso il programma partecipato per le primarie. Ecco qui sotto i venti punti del programma:

1) Palermo città metropolitana. Mobilità sostenibile, università, ricerca, formazione e servizi alle imprese per uno sviluppo integrato dell’Area Vasta, che va dall’aeroporto a Termini Imerese e da qui al resto della Sicilia, del Mezzogiorno e dell'Euromediterraneo.
2) Riorganizzazione dell’amministrazione comunale in termini di trasparenza ed efficienza per abbattere gli sprechi, fornire servizi pubblici di qualità e semplificare la burocrazia per imprese e cittadini. Anagrafe dei dipendenti comunali e riorganizzazione del lavoro, per promuovere le competenze che ci sono e formare quelle che mancano. Migliorare la trasparenza degli atti politico-amministrativi e dei lavori del Consiglio comunale attraverso internet e le consulte tematiche (vedi punto 18). Riordino delle partecipate e ripubblicizzazione del servizio idrico come proposto dal forum dei movimenti per l’Acqua Bene Comune, trasformando l’Amap spa in Azienda speciale, soggetto di diritto pubblico. 
3) Sanare, progettare e attrarre investimenti. Reperimento fondi attraverso leggi nazionali, fondi europei e investimenti privati per opere nell’interesse collettivo, rivalutando le competenze degli uffici comunali e promuovendo, laddove queste non sono sufficienti, l’uso del concorso di progettazione.  Il Comune come autorità di gestione di una parte dei fondi europei.
4) Turismo al centro di un progetto integrato che metta a sistema mobilità, aree urbane pedonalizzate, offerta di servizi, promozione delle tradizioni artigianali e gastronomiche, promozione della cultura e gestione dei beni culturali.
5) Conversione ecologica dell’Area Vasta attraverso la trasformazione del ciclo dei rifiuti da un peso per le casse comunali in un motore di sviluppo, l'incentivazione e la promozione di sostituzione e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente (a partire dal patrimonio pubblico) con criteri di risparmio energetico, l’implementazione di una rete produttiva a Km0 che abbracci mense scolastiche e aziendali.
6) Una città policentrica, che integri centro e periferie attraverso la promozione dell’impresa sociale e l’emersione e la valorizzazione delle economie di prossimità (ambulanti, cibo di strada e attività economiche generalmente definite di sussistenza).  
7) Riuso dei beni confiscati alla mafia. Valorizzazione del patrimonio dei beni confiscati alla mafia anche attraverso l’housing sociale e professionale.
8) Costituzione di una rete di presidi di solidarietà nei quartieri che integri servizi socioassistenziali e sanitari. Promuovere l’impresa sociale e di comunità anche attraverso l’inserimento lavorativo dei disabili nelle cooperative
9) Scuole agibili e aperte anche il pomeriggio. Le scuole come spazi di aggregazione ludica, ricreativa e formativa per la comunità di quartiere.  Scuole come luoghi di integrazione attraverso la promozione dell’educazione interculturale e all’altro e la presenza di insegnanti di italiano per stranieri. Apertura di nuovi asili per garantire la copertura totale delle liste d’attesa. Creazione di una rete di operatori educativi di nido familiare (Tagesmutter).
10) Riqualificazione e servizi per i parchi urbani e le altre aree verdi. Istituzione del  parco fluviale dell’Oreto. Promozione degli orti urbani.
11) Potenziare l’attività sportiva di base, integrando grandi e piccoli impianti sportivi e palestre scolastiche.
12) La cultura al Comune. Puntare su professionalità e risorse competenti per il settore cultura della pubblica amministrazione. Trasparenza, bandi e partecipazione per l’affidamento di spazi e l’erogazione dei finanziamenti. Attivazione a costo zero degli spazi restaurati e chiusi come la sala cinema dei Cantieri culturali della Zisa e il teatro Garibaldi. Rinnovamento delle istituzioni culturali, a partire dal teatro Biondo e teatro Massimo.
13) La cultura nei quartieri. Una biblioteca in ogni quartiere. Apertura di spazi per le attività dei bambini e dei ragazzi con il coinvolgimento delle associazioni e delle scuole. Portare la musica nei quartieri, attraverso la creazione di bande musicali per ragazzi, sul modello dell'esperienza del Venezuela. Dare continuità in termini di valorizzazione a quelle realtà culturali che esistono nel territorio e che hanno prodotto in questi anni buone pratiche con la città.
14) Produrre cultura. Creazione di un sistema di servizi alle produzioni cinematografiche e televisive. Promozione di iniziative in collaborazione con gli istituti culturali (compresi quelli stranieri), l’Università e  l’Accademia di Belle Arti. Realizzazione negli spazi pubblici di atelier, sale montaggio e di registrazione. Agevolazioni per i locali che ospitano musica dal vivo.
15) Palermo città mediterranea. Palermo nodo di una rete di città del Mediterraneo, anche attraverso il rafforzamento dei legami con università e centri culturali. Rilancio della cooperazione decentrata e della solidarietà internazionale.
16) Consulte dei cittadini migranti: promozione dei diritti di cittadinanza attraverso l’istituzione di spazi di partecipazione e co-responsabilizzazione nella gestione della città per i cittadini migranti
17) Urbanistica partecipata e a impatto zero. Nuovo Piano Regolatore che risponda ai bisogni della città senza nuovo consumo di suolo. Aggiornamento dei piani per la rinascita del centro storico.
18) Palermo città di mare. Restituzione alla pianificazione comunale del waterfront e dei porti turistici. Restituzione alla città del fronte a mare nelle sue diverse componenti  (diporto, pesca, borgate, turismo, piazze a mare, economie, riserve naturali). La costa sud come nuovo waterfront. Recupero ecologico-paesaggistico delle aree fluviali e torrentizie.
19) La partecipazione come metodo di governo. Istituzione di consulte tematiche permanenti con la partecipazione di cittadini, associazioni e movimenti per contribuire alle decisione dell'amministrazione comunale e per controllare l'operato del Comune (sindaco, assessorati, uffici e consiglio comunale). Organismi decentrati a livello di quartiere trasformati in effettivi organi di autogoverno della città. Sperimentazione di processi di progettazione partecipata e di autogestione dal basso per l'utilizzo o la rifunzionalizzazione di luoghi, spazi e risorse.

20) Palermo Beni Comuni.
 Adesione del Comune di Palermo al coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua bene comune. Bilancio partecipato e di genere.


Un caro saluto e buon cammino,

Rita Borsellino

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