domenica, luglio 17, 2011

Tre giorni in memoria di Paolo Borsellino. La sorella Rita: "Troppi coriandoli di verità"


Tre giorni di dibattiti, fiaccolate, cortei e incontri. Palermo ricorda così, a diciannove anni dalla strage di via D'Amelio, il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta. Al ricordo si affiancano le polemiche per i tanti punti oscuri sull'eccidio. "È ora di dire basta ai coriandoli di verità - afferma Rita Borsellino, sorella del magistrato ed eurodeputato del Pd - Si deve fare chiarezza sull'agenda di Paolo"

di ROMINA MARCECA 
A diciannove anni dalla strage di via D'Amelio, in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta, si riaccendono le polemiche per la mancata verità sull'eccidio. Quel "fresco profumo di libertà" è ancora lontano, secondo i familiari del giudice ucciso e il cartello di associazioni che organizzano le iniziative di quest'anno. "È ora di dire basta ai coriandoli di verità - afferma Rita Borsellino, sorella del magistrato ed eurodeputato Pd - Si deve fare chiarezza sull'agenda rossa di Paolo. Da diciannove anni rimbalziamo contro muri di gomma. Ci sono state reticenze istituzionali su cui occorre fare chiarezza definitiva".
Per Sergio Lari, il procuratore di Caltanissetta che si appresta a chiedere la revisione del processo, "Paolo Borsellino era a conoscenza della trattativa già dal 28 giugno 1992. O la trattativa non è andata avanti perché Borsellino si è messo di traverso - dice - o questa trattativa non andava comunque avanti perché le richieste erano inaccettabili. Riina ha pensato di dare un altro colpo alle istituzioni anticipando l'esecuzione di una strage che in quel momento non rientrava nelle dinamiche organizzative di Cosa nostra". Da oggi a martedì sono in programma tre giorni fitti di iniziative. Associazioni, magistrati e società civile si mobilitano con dibattiti, fiaccolate, cortei e incontri. Si comincia oggi alle 16,30: il popolo delle "agende rosse" partirà da via D'Amelio per raggiungere il Castello Utveggio, luogo dal quale, secondo alcune ipotesi investigative, sarebbe stato azionato il telecomando che fece esplodere l'autobomba. Alle 21 l'Arci Sicilia organizza alla Biblioteca comunale una tavola rotonda. Domani le "Agende rosse" si danno appuntamento al palazzo di giustizia, a sostegno dei magistrati. Alle 18 da via D'Amelio partirà un corteo che raggiungerà la facoltà di Giurisprudenza, organizzato dal comitato "Cittadinanza per la magistratura". Sempre a Legge, alle 20,30, i magistrati Roberto Scarpinato, Antonio Ingroia, Nino Di Matteo e il fratello di Borsellino, Salvatore, discuteranno su "Il quinto potere: le finalità dello stragismo tra depistaggi e verità storiche". A Cinisi, alle 19,30, a "Casa Badalamenti" si terrà un dibattito con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, il direttore dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati, Giuseppe Caruso, i giornalisti Francesco La Licata ed Enrico Bellavia, Giovanni Impastato, il sindaco Salvatore Palazzolo e il coordinatore del Museo della 'ndrangheta, Claudio La Camera. Il clou delle iniziative è previsto per martedì 19, anniversario della strage. Alle 9, davanti al tribunale, si ritroveranno i magistrati dell'Anm. In via D'Amelio verrà allestito un parco giochi per i bambini a cura del circolo Arci Blow Up e dell'Agesci. All'Ars è in programma una commemorazione. Alle 15 le iniziative si sposteranno in municipio per l'incontro col ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che incontrerà i componenti della commissione Cultura. Sul luogo della strage, alle 16,58, ora dell'esplosione, Marilena Monti reciterà la poesia "Giudice Paolo" e alle 17,15 i pm Ingroia e Di Matteo, l'aggiunto Vittorio Teresi e il giudice Leonardo Guarnotta parteciperanno all'iniziativa "Lettere a Paolo". Alle 20,30 una fiaccolata da piazza Vittorio Veneto a via D'Amelio con il ministro Meloni e il sindaco di Roma Gianni Alemanno. Un'altra fiaccolata è stata organizzata a Cefalù, alle 19. L'allarme di Grasso. "Viviamo in un momento di grande confusione si cerca di delegittimare i magistrati. Ci sono progetti per diminuire l'autonomia dei pubblici ministeri. Ma l'autonomia è un valore che tutti devono sentire come tale". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, intervenuto a Lipari alla presentazione del libro "Le giornate di Filicudi", di Pino La Greca sui mafiosi inviato al confino nell'isola delle Eolie, nel maggio del 1971. Il procuratore antimafia ha parlato anche di informazione che "non deve essere imbavagliata" anche se ci deve essere "il giusto equilibrio tra la riservatezza delle indagini, la privacy dei cittadini ed il diritto all'informazione. Ecco, bisognerebbe far quadrare questi principi costituzionali che devono essere osservati tutti". Richiamandosi poi al tema dell'incontro e all'anno in cui i mafiosi furono inviati al confino Grasso ha detto: "Per sconfiggere la mafia ci vorrebbero tante Filicudi e non solo in Sicilia. Quell'anno iniziava la mia carriera di giudice e non lo dimenticherò, anche per l'uccisione del Procuratore di Palermo Pietro Scaglione, un magistrato che fu un bell'esempio per la lotta alla mafia". (La Repubblica, 17 luglio 2011)

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