sabato, luglio 23, 2011

Corleone, campi di lavoro antimafia. Presentata l'antologia del movimento contadino siciliano

I volontari al Cidma con Nicola Cipolla e Dino Paternostro
C’era una volta, nostri cari lettori, in un paese molto molto lontano, nel bel mezzo delle colline della Borgogna, un ricchissimo impresario...Diamine! ci siamo sbagliati era una banda di smanicati a Corleone che cercavano di rendersi utili alla comunità. Penso che ormai conosciate lo straziante e traumatico risveglio che ci attende ogni mattina e per facilitarci il sonno alcuni di noi hanno anche avuto la geniale idea di trascorrere buona parte della nottata a dormire in terrazza, coperti dal rifugio anti gelo di piumoni(il merito dell’iniziativa va tutto a Eva Nisticò). Qualcuno poi dovrà spiegarci perché a Corleone i cani e ogni forma di essere vivente appartenete alla fauna siciliana languiscono esclusivamente di notte, ma questa è un’altra storia... Dopo la colazione trascorsa tacitamente per non imprecare contro l’albeggiante risveglio, i nostri sacri corpi, per forza d’inerzia, si sono trasportati sugli storici furgoncini e hanno affrontato la travagliata strada di campagna verso il “magazzino”del frumento. Dopo un rilassante bagno in camion di foraggio, di cui dovevamo spostare il contenuto all’interno del “magazzino”, con semi addirittura infiltratesi in zone dove non batte il sole, ci siamo diretti verso le vigne, con le quali ormai, è noto a tutti, abbiamo un certo feeling. Il nostro sudore gettato in vigna per riscattare l’arida terra dai soprusi subiti negli anni bui in cui Cosa Nostra regnava sovrana è stato ripagato dalla carità di un buon uomo: Gino, socio della cooperativa, improvvisatosi fruttivendolo ambulante, preso da umana compassione, ci ha fatto dono di un’abbondante dose di melone giallo e anguria. Il lavoro nei campi è terminato verso le 11.10, a seguire un’oretta è stata trascorsa con svariate performance canore ( Voce principale Andrea Accordino). Tornati a casa, con un notevole ritardo e una notevole lorduria addosso, dato che il pranzo era in tavola, maleodoranti, abbiamo consumato il lieto pasto. Ora per essere gentili non vogliamo trascurare il lavoro dei nostri volontari, ahimè costretti alla piaga delle pulizie, che si sono dedicati anche ad un ancora ignoto trasloco.
Dopo la pennichella, e tranquilli, anche dopo le docce, ci siamo diretti al CIDMA (centro internazionale di documentazione su mafia e antimafia ), in cui siamo stati ospiti della presentazione di “Antologia di un’epopea contadina”, un libro a cura di Dino Paternostro, segretario della Camera del Lavoro di Corleone. L’incontro nonostante il caldo è stato seguito con attenzione. Ciò che ci ha maggiormente colpito è stato il modo in cui tutti gli ospiti abbiano voluto sottolineare la nascita del movimento antimafia in contemporanea alla nascita stessa dell’organizzazione mafiosa. Più volte ci è stato detto che la nostra presenza qui è importante non solo per il lavoro nei campi, bensì perché contribuisce al cambiamento ideale e concreto della fama di questo paese. La presentazione si è conclusa, forse troppo in fretta, e ha visto emergere in noi la consapevolezza di star facendo qualcosa di veramente utile, non solo per Corleone ma anche per l’Italia, che da troppo tempo è divorata dal cancro mafioso.  Il ritorno a casa è stato alleviato, come al solito, dal fondamentale lavoro delle cuoche e del cuoco dello SPI: NUTRIRCI!
A cena le risate non sono mancate (soprattutto quelle sonore di Letizia Zecchi), ma la speranza di andare a letto è svanita quando Beppe ci ha annunciato che la giornata non era giunta ancora al suo termine. Davide ci ha accompagnati a fare un giro serale per Corleone, alla riscoperta della storia di Bernardino Verro, fondatore del movimento dei Fasci Corleonesi e della prima Cooperativa agricola del paese. Il tour Corleone by Night si è concluso con la visita alla Casa del Popolo gestita dagli amici di Dialogos (un altro circolo ARCI di Corleone)che hanno approfondito l’argomento dei fasci siciliani e hanno risposto alle nostre più svariate domande (soprattutto quella di una “crazy Rosetta”).Ora siamo qui alle 12.40 a raccontarvi, lo ammettiamo un po’ stanchi, la nostra giornata, speriamo non tipo.
Per concludere vorremmo rivolgere a coloro che leggeranno questo diario lo stesso appello che ieri a Portella della Ginestra tre giovani di novant’anni circa ci hanno rivolto con la speranza che la nostra generazione riesca finalmente a far luce e giustizia sui mandanti della strage del primo Maggio 1947.
Gabriele Cirami, Federico Pecchia, Andrea (strabellino) Accordino

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