venerdì, luglio 22, 2011

Corleone, campi di lavoro antimafia. La fatica del lavoro, la visita a Portella, la cena...

A Portella della ginestra, il luogo della strage del 1.5.47
E' passato un altro giorno qui a casa Caponnetto e piano piano si cominciano a notare i cambiamenti: cominciamo a conoscerci meglio; il lavoro e la fatica non sono più qualcosa di nuovo e strano anzi sembra quasi che ci rendano più uniti. Oggi in particolare mi sono accorta che stiamo diventando un gruppo: dopo aver faticato nei campi siamo andati a rinfrescarci ad una fontana li vicino, e come bene immaginare è subito partita una battaglia d'acqua eravamo tutti fradici ed esausti, ma raramente ci si può sentire così a proprio agio e appagati dalla fatica. Questo pomeriggio, dopo un'oretta di viaggio in pullman passata a cantare, siamo arrivati a Portella delle Ginestre, dove abbiamo avuto l'opportunità di ascoltare le testimonianze di tre sopravvissuti alla strage. Questi racconti ci hanno molto emozionato (infatti qua e là si potevano vedere occhi lucidi) ci hanno anche dato molti spunti di riflessione. 
Mario Nicosia, uno dei sopravvisuti della strage

Ce li hanno presentati come i "giovani", ed è proprio vero, perchè la loro voglia di vivere e di lottare si vede raramente anche in persone più giovani. Il loro sguardo, così carico di esperienza, sembrava volerci trasmettere la loro passione per quei valori che dovrebbero essere alla base della nostra vita, ma spesso ce li scordiamo.
Tornando da Portella i nostri coordinatori hanno deciso di posticipare di poco la cena per assistere al tramonto dalla torre saracena che ha una vista bellissima su tutta Corleone. Proprio mentre stavamo tornando verso il paese, continuando ad ammirare il sole tramontare sui monti, Davide ha detto una frase tristemente vera: " è assurdo come, con un tramonto così, Corleone debba essere ricordata come il paese della mafia". Sembrerà strano dire che mi ha riempito di speranza, ma invece è proprio così, perchè mi ha fatto pensare che in un posto così pieno di bellezza non ci si può far prendere dallo sconforto nella consapevolezza di un futuro grigio.
Durante la cena ci sono stati interventi di Maurizio Pascucci, Dino Paternostro, Giuseppe Fabretti e Salvatore Della Cooperativa nei quali hanno parlato dell'importanza della nostra presenza qui al campo che da loro coraggio per continuare la loro lotta alla mafia.
Clara (con il supporto morale di Beppe, Costanza ed Elia)

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