giovedì, giugno 09, 2011

"La pedata di Dio", una partita contro la mafia dalla Sicilia a Torino

La locandina del film
Inizia in Sicilia e termina a Torino, il viaggio di liberazione dalla mafia raccontato nel documentario 'La pedata di Dio', di Tommaso D'Elia, Silvia Bonanni e Daniela Preziosi. Il film e' stato proiettato per la prima volta oggi a Palermo, nella sala-cinema del pensionato universitario San Saverio, alla presenza del responsabile di Libera Sicilia, Umberto Di Maggio, di alcuni componenti delle associazioni Muovi Palermo e Addiopizzo. Il video, della durata di 62', prodotto da Arcoiris Tv, e' diviso in sei episodi, attraverso i quali racconta l'impegno nel sociale di don Luigi Ciotti, prima alla guida del Gruppo Abele e poi a capo di Libera, una rete che oggi coordina 1.500 associazioni che si battono contro la criminalita' organizzata. ''Abbiamo incontrato don Ciotti alla casa del Jazz di Roma, in una villa confiscata al boss della banda della Magliana, Enrico Nicoletti - dichiara il regista, Tommaso D'Elia - e, tra migliaia di volti di volontari impegnati, abbiamo scelto cinque storie emblematiche che raccontassero, anche attraverso le voci dei familiari delle vittime di mafia, la lotta alla criminalita' organizzata''. Si inizia, dunque, dalla cantina Cento passi e dai terreni confiscati ai corleonesi, per arrivare al dolore di Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo, la donna uccisa insieme ai suoi due gemelli nel 1985, nella strage di Pizzolungo, nel trapanese, nel fallito attentato al giudice Carlo Palermo. Si prosegue con la testimonianza di Maria Concetta Saita, moglie di Saverio Liardo, benzinaio di Niscemi (Ragusa), ucciso nel 1994 per essersi rifiutato di pagare il pizzo. Dalla Sicilia si risalgono le regioni di Italia, fino all'Abruzzo, dove le infiltrazioni mafiose non risparmiano la ricostruzione del dopo-terremoto. Il documentario racconta anche le battaglie per una legge transnazionale sulla criminalita' organizzata, con l'incontro a Bruxelles dei delegati europei e termina a Torino, nella sede del Gruppo Abele dove tutto e' cominciato. Dopo Palermo il documentario sara' proiettato a Roma e Torino. ansalegalità.it, giovedì 09 Giugno 2011

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