mercoledì, aprile 20, 2011

Corleone. L'Enel non allaccia la corrente elettrica: pastificio della coop "Rinascita Corleonese" bloccato

Il pastificio di contrada "Rubina"
Nonostante un contratto stipulato più di un anno fa, l’Enel blocca la produzione di pasta della cooperativa “Rinascita Corleonese” non allacciando l’energia elettrica.
«Ecco come la burocrazia ammazza lo sviluppo del nostro territorio!», denuncia Dino Paternostro, segretario della Cgil di Corleone e responsabile del Dipartimento Legalità della Cgil di Palermo. E aggiunge: «A Corleone, nove lavoratori hanno avuto il coraggio di costituire una cooperativa (l’hanno chiamata “Rinascita Corleonese”) per realizzare un pastificio, scegliendo di sperimentare una linea di produzione artigianale e biologica. Non hanno cercato contributi a fondo perduto, ma un normale prestito, per realizzare un capannone industriale in contrada Rubina ed acquistare i macchinari. Hanno anche stipulato un accordo commerciale con le cooperative che lavorano sui terreni confiscati alla mafia per trasformare in pasta il loro grano. Sarebbero pronti per inaugurare lo stabilimento ed iniziare la produzione, ma sono bloccati da Enel Distribuzione Spa, che a distanza di oltre un anno dalla stipula del contratto non ha ancora allacciato l’energia elettrica». «Nonostante la nostra cooperativa già il 9 aprile 2010 abbia effettuato il pagamento di 4.844,23 euro per la fornitura dell’energia elettrica – dice Calogero Cuppuleri, presidente della cooperativa - ancora oggi siamo senza l’allacciamento». E pensare che l’Enel aveva assunto l’obbligo contrattuale di effettuare i lavori di allaccio entro 60 giorni.
«Purtroppo – aggiunge Cuppuleri – nonostante reclami e diffide, anche a mezzo del nostro legale, con preavviso di richiesta di risarcimento danni, l’Enel non ci ha mai comunicato ufficialmente niente, non ci risponde, non ci da nessuna notizia, lasciando in gravissime difficoltà la nostra cooperativa, che sta già restituendo le prime rate di mutuo, senza ancora avere iniziato la produzione di pasta». Una situazione che di giorno in giorno si va facendo sempre più drammatica. Della questione è stata interessata l’Autorità Garante per l’Energia e il Gas, che ha diffidato l’Enel a dare formali informazioni sull’iter della pratica sia alla stessa Autorità, sia alla cooperativa. Ma, a tutt’oggi, non è pervenuta nessuna risposta formale. Da qualche settimana è arrivata in contrada Rubina, dove c’è lo stabilimento della cooperativa, una ditta per l’esecuzione dell’allaccio, ma dopo qualche giorno di lavoro ha fermato tutto e non si è fatta più vedere. «Nel frattempo – denuncia il presidente – noi soci e le nostre famiglie, che attendiamo invano da più di un anno, ci troviamo nella disperazione più nera: non abbiamo potuto iniziare la produzione e stiamo perdendo i contatti con il circuito della distribuzione». In un territorio difficile come quello del Corleonese, con tanti fattori – tra cui la mafia - che ne impediscono un sano sviluppo, appare davvero strano che anche Enel Distribuzione Spa contribuisca col suo immobilismo a ostacolare un’impresa cooperativa che sta cercando di praticare sviluppo nella legalità.

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