lunedì, marzo 28, 2011

Corleone. Massimo rigore morale, perchè la nuova stagione dell'antimafia non è irreversibile...

(d.p.) La nuova stagione dell’antimafia che sta vivendo Corleone non è un fenomeno irreversibile. Per proseguire e radicarsi sempre di più nelle coscienze dei cittadini e, in particolare, dei giovani, ha bisogno di essere coltivata con grande cura, fino a modificare l’organizzazione sociale ed economica del territorio. Per fare questo è necessario provare a coniugare la legalità con lo sviluppo. Nel passato, si è posto l’accento - alternativamente - o sullo sviluppo o sulla legalità, con risultati devastanti. Lo sviluppo da solo, ricercato a tutti i costi, senza fare "gli esami del sangue" a nessuno, espone i territori al saccheggio della mafia, che senza regole, nel far-west sociale, ci guazza come i pesci nell’acqua. D’altra parte, la fredda legalità senza lo sviluppo non ha la forza di coinvolgere i cittadini, che sentono - specie in questo momento di grave crisi - il bisogno di avere lavoro e servizi di qualità. Insieme, invece, la legalità e lo sviluppo - le regole, il lavoro e i prodotti economici - fanno miracoli. In piccolo, stanno cominciando a sperimentarlo le cooperative sociali che lavorano sui terreni confiscati alla mafia. Hanno creato lavoro e prodotti "puliti", mediante il rispetto dei contratti di lavoro, la produzione di pasta, vino, olio e passata di pomodoro biologici, tutti con una vitamina in più, la vitamina "L" della Legalità. Da un paio d’anni la gran parte delle coop sociali aderenti al cartello "Libera Terra" hanno costituito il Consorzio "Libera Terra Mediterraneo", E, negli ultimi mesi, hanno pure coinvolto alcuni contadini in circuito "virtuoso", stipulando con loro dei protocolli d’intesa per la produzione di grano biologico. Sulla base di questi stimoli a Corleone è nata una cooperativa "normale", "Rinascita Corleonese", che sta realizzando un pastificio, che trasformerà in pasta tutto il grano prodotto nelle terre confiscate alla mafia della zona del Corleonese. Si tratta di un percorso virtuoso e impegnativo, che ha bisogno di persone credibili. Tutti i soggetti in campo, quindi, a cominciare da quelli istituzionali, hanno il dovere di fare sempre di più scelte nette e chiare, fondate sul massimo rigore morale. È evidente, infatti, che "scivoloni" su questo terreno avrebbero effetti devastanti. Ed è evidente perchè ci preoccupano vicende come quella della Cascata delle "Due Rocche".

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