mercoledì, dicembre 22, 2010

LA PROTESTA. Studenti in piazza, la città di Palermo si ferma: "Niente violenza ma tanta rabbia"

di CLAUDIA BRUNETTO e DARIO PRESTIGIACOMO
Oggi giornata di cortei da viale delle Scienze al teatro Massimo. Le manifestazioni dureranno fino a sera. Azioni dimostrative verranno organizzate nelle sedi di Comune, Regione e Confindustria. Incursioni nelle strade dello shopping per sensibilizzare i cittadini Bloccheranno nuovamente la città con iniziative a sorpresa che potrebbero trasformarsi in assedi ai "palazzi del potere", blocchi stradali e incursioni nella Palermo dello shopping natalizio. Il tutto per ribadire ancora una volta con forza la loro opposizione alla riforma dell'università e più in generale alle politiche del governo Berlusconi sull'istruzione, sulla cultura e sul lavoro. Ad annunciarlo sono gli studenti che oggi scenderanno in strada per il quarto "Blocchiamo tutto day". Cominceranno in mattinata, con due cortei che partiranno alle 9 da viale delle Scienze, dove si concentreranno gli universitari della facoltà occupate e dell'Unipa block, e da piazza Politeama, dove si riuniranno i ragazzi del Coordinamento degli studenti medi. Ma la protesta continuerà nel pomeriggio, a partire dalle 16,30 davanti al Teatro Massimo, quando scenderanno in piazza gli studenti della Rete dei collettivi con il Coordinamento universitari in lotta, i senza casa, i lavoratori precari, i disoccupati e gli operai. I toni della protesta, dunque, si annunciano alti. In barba ai moniti lanciati in queste ore da diversi esponenti del centrodestra e del governo Berlusconi. "Questo governo - dice Federico Guzzo del "Regina Margherita", in occupazione da un mese - deve sapere che le persone che scendono in piazza hanno una grande rabbia da urlare. Non si deve parlare di semplice violenza dei manifestanti, sarebbe troppo facile, si deve parlare di quanto non siamo stati mai ascoltati. Di quanto le nostre parole siano state finora lettera morta". Sulla stessa linea gli studenti della facoltà occupata di Lettere: "Una volta che si sceglie un obiettivo, si cerca di fare tutto per raggiungerlo - dicono - Poi, bisogna ragionare su un fatto: quando abbiamo occupato la stazione, non ci pare che ci siano stati scontri. A Bologna invece sì". Carlo Dones, studente di Giurisprudenza e membro del collettivo "Carlo Giuliani" ribadisce: "Non abbiamo nessuna intenzione di arrivare a scontri, vogliamo solo far sentire la nostra voce". Sulla stessa linea Bianca Giammanco, del liceo classico Garibaldi: "Siamo consapevoli del momento che stiamo vivendo - dice - Non cerchiamo lo scontro con la polizia. Di certo, però, c'è una grande rabbia dentro di noi, una rabbia che ci spinge ancora una volta a scendere in piazza". La prima parte della mobilitazione comincia alle 9. Da piazza Politeama, i ragazzi che aderiscono al Coordinamento degli studenti medi si muoveranno lungo via Ruggero Settimo e via Maqueda per ricongiungersi all'altezza dei Quattro Canti con il corteo degli universitari, che parte invece da viale delle Scienze. Il serpentone di studenti dovrebbe proseguire poi alla volta dei "palazzi del potere": dal Comune alla Regione, con possibili tappe alla sede della Provincia in via Maqueda e alla sede di Confindustria in via Volta. Nel pomeriggio, invece, scenderanno in piazza gli studenti della Rete dei collettivi con il coordinamento universitario in lotta, ai quali si uniranno i senza casa, i lavoratori precari, i disoccupati e gli operai. Il concentramento è alle 16,30 davanti al Teatro Massimo. Da qui, i manifestanti daranno vita a iniziative simboliche per il centro storico, nel cuore dello shopping natalizio.
La Repubblica-Palermo, 22.12.2010

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