mercoledì, ottobre 27, 2010

Palermo, in manette quattro boss

PALERMO - I carabinieri del Comando Provinciale di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia hanno fermato quattro presunti capimafia dei clan palermitani di Resuttana, Tommaso Natale e Partanna Mondello accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione. Il provvedimento, disposto dalla Dda di Palermo, nasce da un'indagine che ha consentito di individuare i nuovi vertici e l'assetto dei mandamenti mafiosi della città. A riscontro dei dati emersi dall'inchiesta anche le dichiarazioni di diversi pentiti. Il fermo, che è un provvedimento d'urgenza, si è reso necessario perchè c'era il concreto pericolo, secondo l'accusa, che i quattro mafiosi fuggissero. Gran parte dei commercianti vittime del pizzo hanno ammesso le richieste degli estortori e hanno collaborato con gli investigatori fornendo ulteriori spunti di indagine. Uno dei 4 nuovi capi delle cosche palermitane fermati, nella notte, dai carabinieri è Domenico Giordano, 54 anni. A svelarne il nome agli investigatori è stato il fratello Salvatore, arrestato nei mesi scorsi, sempre con l'accusa di associazione mafiosa, dai militari dell'Arma, e da febbraio collaboratore di giustizia. Secondo gli inquirenti il neocapo mafia guiderebbe la cosca di Partanna-Mondello. Titolare di una pescheria nel quartiere Zen, avrebbe gestito il racket delle estorsioni nella zona. Gli altri tre capi mafia fermati dai carabinieri, su disposizione dei magistrati della Dda di Palermo, sono Sandro Di Fiore, 33 anni, Gioacchino Intravaia, di 57 anni e Giovanni Sammarco, 51 anni, a capo del mandamento di Resuttana e Tommaso Natale.

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