martedì, ottobre 05, 2010

Sulle "magnifiche sorti e progressive" della città di Corleone, imperando il sindaco Nino Iannazzo

Ho letto la relazione annuale (1° giugno 2009-31 maggio 2010) del sindaco di Corleone, Nino Iannazzo: un malloppone di 416 pagine! Ed ho ascoltato, ieri sera, l’illustrazione che il primo cittadino ne ha fatto al consiglio comunale. Una litanìa sulle “magnifiche sorti e progressive” della città di Corleone da quando è amministrata da questo sindaco e dalla sua giunta. Hanno realizzato cose “importanti”, “inimmaginabili”, “straordinarie”. Hanno “finalmente” fatto conoscere al mondo la vera Corleone, la Corleone “capitale dell’antimafia” (sic!). «Figuratevi – ha detto Iannazzo – che il quotidiano “Avvenire” ha titolato un suo servizio: “Corleone volta pagina”». Il finto entusiasmo del neofita di cui è capace questo sindaco fa sorridere. Ad ascoltarlo, sembra voglia convincerci che prima di lui ci sia stato il diluvio. E che poi, insieme all’arcobaleno, siano spuntati all’orizzonte lui insieme a Stefano Gambino, Giuseppe Giandalone, Ciro Schirò, Pio Siragusa, Carlo Vintaloro, Renato Di Miceli e Giuseppe Cardella…

Sfogliando il “malloppone”, si notano in sequenza gli articoli di giornale che parlano (bene) dell’amministrazione comunale, ma sono rigorosamente omessi tutti quelli che esprimono critiche. Una rassegna stampa da Minculpop, il Ministero della Cultura Popolare del famoso “Ventennio”. Per il finanziamento di un cantiere di lavoro c’è una pagina, per la “svendita” dell’acquedotto comunale ad Acque Potabili Spa, in cambio di un “piatto di lenticchie” (qualche posticino per amici e parenti), niente! Sui viaggi-premio degli amministratori in Brasile, in America e in Svizzera pagine e pagine di foto a colori, sui ripetuti fallimenti dei bandi per la gestione del caseificio e del mercato ortofrutticolo, niente! E niente sul lavoro che non c’è. E niente sulla cervellotica “rivoluzione” dei sensi unici, che sta facendo impazzire i cittadini. E niente sulla cascata delle due rocche e il parco sul fiume, assolutamente inaccessibili e invisitabili, nonostante i lavori siano già stati completati da oltre un anno. E niente su tanto altro, di cui scriveremo nei prossimi giorni. (d.p.)

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