venerdì, settembre 17, 2010

Quando la famiglia cresce in latitanza

di Lirio Abbate 
Ninetta Bagarella al matrimonio della figlia Lucia

Il clan dei Riina: da Ninetta ai figli, ecco chi sono i familiari del padrino. L'immagine sanguinaria di Totò Riina ha fatto da sfondo alla Sicilia degli ultimi quarant'anni. La sua ombra si è allungata su tutte le stragi e sui delitti eccellenti.
IL PADRINO. Dal 15 gennaio 1993 è in carcere dopo una latitanza durata 24 anni. Quando il volto del capo dei capi apparve in tv, sorprese tutti: nessuno immaginava che un signore così goffo, piccolo, dagli occhi spiritati, potesse essere il mafioso feroce che le cronache giudiziarie avevano dipinto. I giudici Falcone e Borsellino avevano però compreso lo spessore criminale di Riina, il corleonese dalle scarpe infangate, personaggio ben diverso da quello che si sforzava di apparire sui media. Sono decine gli ergastoli definitivi a cui è stato condannato, fra questi anche quelli per le stragi di via D'Amelio e Capaci. Nel primo maxi processo a Cosa nostra gli è stato inflitto il carcere a vita per una serie di delitti commessi a Palermo negli anni Ottanta.
LA MOGLIE. Durante la latitanza Riina ha sposato Ninetta Bagarella, sorella del boss Leoluca, feroce sicario in carcere dal 1995. Le nozze di Riina furono celebrate in gran segreto. Nel 1970, prima del matrimonio, però, la Bagarella venne proposta dalla questura per il confino. Era la prima volta che un provvedimento del genere veniva fatto nei confronti di una donna. La coppia scomparve nel nulla. Così mentre il boss era ricercato sua moglie partoriva quattro figli in una delle cliniche private più esclusive di Palermo: nel 1974 Maria Concetta, nel 1976 Giovanni, nel 1977 Salvatore Giuseppe (detto Salvo) e nel 1980 Lucia. Tutti e quattro furono regolarmente registrati all'anagrafe. Ninetta Bagarella ha fatto ritorno a Corleone con i figli la sera in cui Riina venne arrestato.
I FIGLI. Maria Concetta, diplomata al liceo classico di Corleone, è stata una studentessa dai voti eccellenti. È stata coinvolta in indagini antimafia che hanno riguardato il marito Tony Ciavarello, ma nessun provvedimento è stato adottato nei suoi confronti. Giovanni Riina è in carcere perché deve scontare una condanna all'ergastolo. La sua carriera criminale inizia appena compiuta la maggiore età. Il primo omicidio lo compie a 19 anni strangolando a mani nude un uomo di Corleone, e lo zio Leoluca Bagarella ne andava fiero. Poi i delitti commessi sono proseguiti con altri omicidi per i quali è finito in carcere l'11 giugno 1996. Salvo Riina non è sfuggito al destino mafioso della propria famiglia. È in carcere perchè deve finire di scontare otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Nel 2000 era diventato il punto di riferimento dei mafiosi di Corleone. Dalle indagini è emerso che è un ragazzo arrogante, sicuro di sé, pronto a difendere l'onore del padre. Lucia Riina è l'unica della famiglia a non aver avuto a che fare con uffici giudiziari e magistrati. Sposata con un rappresentante di commercio, ha tre figli e vive a Corleone.
L'Espresso, 16.09.2010

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