domenica, settembre 19, 2010

Corleone e la piazza-non-piazza

Piazza "gialla"
Cos’è diventata in questi ultimi giorni piazza Falcone e Borsellino? Tutto tranne che una piazza. Un giorno viene trasformata in maneggio per cavalli, previa recinzione e “seppellimento” con quintali di sabbia rossa. Tutto per accontentare una delle tante associazioni “equine”, che si produce in un’esibizione di cavalli & cavalieri, sempre a spese del contribuente, cioè col generoso contributo finanziario di “papà” Comune. E quando la kermesse ha termine, il grosso della sabbia viene tolto. Ma un bel po’ resta in mezzo ai cubetti in pietra che pavimentano la bella piazza. Tanto che qualcuno la definiva piazza… rossa. In questi giorni, però, della “piazza rossa” non c’è più traccia, ma non perché è stata pulita. Semplicemente perché è stata nuovamente coperta da un manto verde di erba sintetica e nuovamente recintata, per consentire di giocare le partite finali del torneo di calcetto estivo. E siccome alcune panchine davano fastidio, sono state smontate e portate via. Cosa non si farebbe per accontentare (ancora a suon di contributi finanziari) un’altra associazione di “amici”. Con la conseguenza che, stavolta, non abbiamo più la “piazza rossa”, ma una piazza “verde”, ecologica… Purtroppo, a Corleone si invertono tutte le logiche del buon senso. Questo benedetto buon senso vorrebbe, per esempio, che le esibizioni di cavalli & cavalieri si svolgessero in un maneggio. A Corleone no. Da noi il luogo “deputato” è la piazza, la più grande piazza della città, anche a costo di danneggiarla e di provocare incidenti con le persone. E ancora il buonsenso vorrebbe che a calcetto si giocasse nei campi di calcetto a ciò deputati (che, fortunatamente, a Corleone ci sono).

Piazza "verde"
 A Corleone, invece, no. Da noi bisogna giocare in piazza, nella più grande piazza della città. Anche a costo di svellere panchine, piantare paletti e recintare. Abbiamo una cittadina - Corleone - che esposta ormai ai “capricci” giornalieri degli amministratori comunali (i nuovi despoti), alla spasmodica ricerca di facili consensi politico-clientelari, senza un’idea di sviluppo, senza nessuna voglia di svolgere una funzione educativa. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: crollo della tensione ideale, egoismo sociale parossistico, s…governo della cosa pubblica. Un bel bilancio davvero, egregio sindaco Iannazzo! Complimenti! (d.p.)



2 commenti:

Leoluca Criscione ha detto...

... ma in questo modo ...spiazza gli 'avversari politici'... ammesso e non concesso, che ce ne siano ancora pronti a preparare un'alternativa!
Repetita juvant: anche Corleone ha biosgno di un'amministrazione tecnica (modello svizzero)con persone senza scheletri nell'armadio...
altrimenti la piazza resterà a lungo una non-piazza...

Lorena Pecorella ha detto...

Da giovane corleonese non nego che è un piacere scendere verso la piazza e trovarla colma di gente, poichè in questo modo si sente meno nostalgia dell'estate e sembra di essere ancora in vacanza. Però, a questo piacere, si contrappone il dispiacere per i motivi elencati da Dino Pternostro. La piazza è piazza e tale dovrebbe rimanere. Sarebbe opportuno svolgere i tornei e le manifestazioni equine nei luoghi consoni.