mercoledì, agosto 25, 2010

Sanità in Sicilia, rottura tra medici e assessore. "La riforma mette a rischio la salute"

di GIOVANNI SCARLATA
I sindacati bocciano le piante organiche disegnate da Russo: "Esuberi e possibile diminuzione dei ricoveri". Bocciate anche le possibili 2.900 assunzioni "È solo una mossa pre-elettorale"
L'assessore Massimo Russo
Possibili esuberi per circa 3.500 medici in tutta la Sicilia, liste d'attesa destinate ad allungarsi, reparti che saranno costretti a chiudere e perfino il rischio di bloccare i ricoveri nei fine settimana per ridistribuire il personale in altri reparti. Questo è l'allarme lanciato da Anaao Assomed, Cimo, Aaroi, Cgil Medici, Anpo Ascoti Fials medici, Fvm, Fesmed e Uil Medici al termine dell'incontro svoltosi ieri all'assessorato regionale alla Salute per discutere le linee guida per la formazione delle piante organiche delle aziende sanitarie della Sicilia. I sindacati hanno dichiarato lo stato di agitazione del personale medico almeno fino al 7 settembre, giorno in cui ci sarà un vertice fra le segreterie delle organizzazioni sindacali che non escludono la possibilità di uno sciopero a carattere regionale. "Non si può fare una riforma che va contro i medici. Russo si rifiuta di ascoltarci". Così Renato Costa, segretario regionale dei medici della Cgil, giudica il decreto emanato dall'assessore regionale Massimo Russo sulle piante organiche. Per la Cgil, infatti, sono molti i punti poco chiari del provvedimento pubblicato il 13 agosto. Dito puntato soprattutto contro l'annuncio di 2.900 assunzioni, giudicato una mossa elettorale. "È impossibile che si possano assumere quasi tremila persone quando il decreto non le prevede - continua Costa - sarebbe opportuno smetterla di fare annunci e dedicarsi alla realtà. Non è un problema che riguarda solo i lavoratori ma anche la qualità del servizio che si offre ai siciliani. Prima di deospedalizzare bisogna intervenire sulla medicina territoriale o la gente non avrà come curarsi". Il fatto è che nel decreto firmato da Russo si prevedono 2.900 assunzioni, ma si annunciano anche esuberi che possono andare da 580 fino a 3.500 unità. Sono cifre, queste, che allarmano i sindacati. I quali paventano, proprio a causa dei tagli, ospedali meno sicuri, con personale ridotto all'osso e che non potranno fornire tutti i servizi necessari. Ne è convinto, per esempio, Angelo Collodoro dell'Anpo Ascoti Fials medici, che punta il dito sulla confusione che il decreto potrebbe creare nelle strutture ospedaliere quando si tratterà di stabilire in concreto il personale in esubero per ciascun reparto. "Russo ha approntato un decreto che lascia la discrezionalità di spalmare gli esuberi tra i vari reparti ai direttori generali, dunque a personale non medico. Questo va bene quando si tratta di una catena di montaggio ma non in un settore altamente specializzato come quello medico", dice Collodoro. Predica calma Claudio Barone, segretario regionale della Uil: "La riorganizzazione della sanità siciliana deve procedere il più velocemente possibile ma con il pieno coinvolgimento di medici e sindacati. Con il governo non è rottura ma per ottenere risultati positivi è necessario un dialogo vero".
(La Repubblica, 25 agosto 2010)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma allora è tutto falso quello che dice l'assessore massimo russo.
ma quale riforma della sanità?
poveri noi!!!