giovedì, agosto 05, 2010

La Conferenza dei Sindaci ha detto "no" all'Atto Aziendale dell'Asp di Palermo.

L'ospedale di Corleone
«Pur apprezzando i passi avanti fatti dalla Direzione generale dell'ASP, che ha accolto alcuni importanti suggerimenti migliorativi dell'originaria impostazione della “mission” e della “vision” aziendale», lunedì scorso la Conferenza dei Sindaci ha espresso parere contrario, a maggioranza, sull'atto aziendale dell'Asp di Palermo. Per quanto riguarda l’ospedale di Corleone, c’è stata l’importante conferma della re-istituzione dei 15 posti-letto di Psichiatria e l’impegno esplicito di istituire l’Unità Operativa Semplice di Ostetricia e Ginecologia, che erano le richieste-base delle organizzazioni sindacali e degli operatori. Ma il sindaco di Corleone, Nino Iannazzo, ha voluto fare “il primo della classe”, spostando ancora più in alto l’asticella: «Per l’ostetricia e ginecologia di Corleone vogliamo l’unità operativa complessa», ha detto. Cioè, il posto per un primario. Non l’ha ottenuto. Ma i cittadini utenti non piangeranno per questo: l’importante è avere una struttura funzionante. Da qui la “fronda” e il suo voto contrario, molto caratterizzato politicamente (a votare “sono” stati quasi tutti i sindaci del Pdl). Pio Siragusa, presidente della conferenza, più opportunamente, si è astenuto. D’altra parte, l’accorpamento dell’Ospedale di Corleone con Partinico non è stato deciso lunedì scorso, ma tre-quattro anni fa, quando “comandavano” Iacolino, Lagalla, Antinoro, Schifani, tutti amici di Iannazzo. Adesso si possono solo limitare i danni della perduta autonomia gestionale. Ma Iannazzo & C. fanno finta di non capirlo e “giocano” a spararla più grossa. Non stanno facendo un buon servizio a Corleone e al suo territorio…

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