sabato, agosto 14, 2010

Corleone, campi di lavoro. Sei e mezza pronti via… colazione ed ognuno a lavorare (chi a casa e chi sui campi)

Il rosso pomodoro di Corleone

Tempi da pit-stop nei campi per i ragazzi costretti ai lavori forzati tanto che Franco verso le undici e mezza alla domanda: “E ora che fasemo?!” ha risposto “Bo ce n’andemo e ca’… “. Tornati dalla lunga e faticosa giornata lavorativa abbiamo intrapreso di nuovo il viaggio onirico verso la doccia ed il pranzo (azzarderei SACRO e LEGITTIMO) quest’ultimo ha prolungato direttamente il percorso verso il camposanto da quant’era buono. Dopo il meritato pisolino post-pranzo il carissimo e pazientissimo Davide (che fa servizio civile e “sociale” nella cooperativa) ci ha accompagnato per un tour illustrativo dell’Animosas Civitas Corleonis passando per il museo della proto e preistoria della città dalle cento chiese (da cui alcuni sono fuggiti per rifugiarsi nella cupola del museo mafia e anti-mafia, contenente più di 400 faldoni del maxi processo) e terminando la visita fra cannoli. Dopo la scorpacciata è iniziata alle cinque e mezza siciliane (sei e mezza circa) l’incontro che prevedeva la presentazione del libro”Era d’estate” di Roberto Puglisi che tratta dell’assassinio dei giudici Falcone e Borsellino visti attraverso gli occhi non convenzionali e non retorici delle persone vicine a loro e presenti a quei fatti. Rotto il ghiaccio Puglisi, che tra l’altro è un affermato giornalista, è stato sommerso da miriadi di domande che andavano dal tema Falcone, Borsellino e Mafia fino a considerazioni sul governo del Caimano. Dopo la luculliana cena ( non ne possiamo proprio più, son troppo bravi questi dello S.P.I ) con una mossa asorpresa che ci ha colti impreparati, sazi e quasi arrivati alle porte del Nirvana c’è arrivata la notizia/mazzata finale del nostro prossimo destarsi prima dell’alba (più o meno alle cinque sperando nell’orario siciliano) per raggiungere il neo-campo di concentramento di Canicattì. Ora vi salutiamo perché abbiamo deciso di affogare nell’alcol le piaghe che domani ci colpiranno (non a tutti però). Salutandovi dai campi di lavoro di Canicattì e Corleone, vostri Damiano e Mattia
12 agosto 2010

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