domenica, luglio 18, 2010

Sono partiti in tutt'Italia i campi di lavoro e di studio sui beni confiscati alle mafie

Sono partiti i campi di volontariato e di studio sui beni confiscati alle mafie. In più di 3000, uomini e donne di tutte le età, hanno dato convinta adesione per vivere un'esperienza di protagonismo reale alla lotta antimafia. Coltivare terreni, sostenere gli operatori delle cooperative, essere al fianco delle associazioni che con enorme sforzo si impegnano nella difficile ma fondamentale opera di restituire i beni confiscati alla collettività, a tutti noi. Tutti questi non sono solo "gesti simbolici", sono piccoli ma determinanti tasselli che tendono alla pratica del cambiamento reale. Un mosaico composto di nomi e volti, storie di vita e di persone che interpretano il volontariato come impegno, uno "sporcarsi le mani" lontano dai cliché mediatici, a fari spenti. Ma la luce emessa da tutte queste energie positive è una luce accecante, capace di colpire i mafiosi nel loro tallone d'achille, le loro proprietà, i loro beni. D'estate diventano teatri ove va in scena il lavoro ma anche e soprattutto lo studio, l'approfondimento e la socialità. Non solo sostegno alle cooperative di Libera Terra e alle associazioni ma aggregazione, divertimento e unione. E' proprio il caso di dirlo: "Una risata lì seppellirà!" Allo spirito di servizio dei volontari si associa un percorso intenso di arricchimento e di crescita all'insegna della reciprocità. Ricco è il programma pomeridiano di incontri con i familiari di vittime delle mafie che tramite la loro testimonianza sollecitano i volontari a riportare lo stesso impegno anche nei territori di provenienza. Il campo di volontariato e di studio, quindi, non è un'esperienza a sé stante è la tappa di un percorso che si pratica quotidianamente: la responsabilità civile. Sono dodici i beni confiscati che ospiteranno i volontari, da nord a sud, perchè le mafie sono una questione nazionale anzi internazionale. Anche per questo sono tantissimi i volontari provenienti da tutte le parti del mondo, Stati Uniti, Olanda, Colombia, Spagna, India e tanto altro. Un ulteriore segnale di attenzione per il lavoro che Libera ha fatto negli ultimi anni, con Flare a livello europeo e con tante realtà in giro per il mondo, rafforzando quei legami di legalità e responsabilità necessari per combattere il progressivo processo di globalizzazione della mafie. Le esperienze dei campi verranno raccontate su www.libera.it, e saranno direttamente volontari a raccontarsi tramite "Il diario dei campi". Pagine di diario, foto, video, la possibilità di liberare la fantasia, senza filtri, per socializzare un'esperienza unica come poche. Tutte queste testimonianze parteciperanno ad un concorso "Libera la Parola" con l'obiettivo di selezionare le migliori produzioni per poi partecipare alla stesura di una pubblicazione su "E!State Liberi 2010". Grazie ai volontari, durante questi anni, si è dimostrato che restituire un bene confiscato alla collettività è il più alto gesto di una società capace di reagire all'arroganza mafiosa, è il "potere dei segni", è la dimostrazione che solo "insieme" saremo in grado di vincere la nostra battaglia.
liberainformazione.org

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