giovedì, febbraio 11, 2010

Massimo Ciancimino: "Il premier estraneo alla mafia". Berlusconi: "Una giustizia spiritica"

Il figlio dell'ex sindaco di Palermo risponde a Miccichè: "Ho sempre escluso che il presidente del Consiglio fosse direttamente coinvolto con Cosa nostra". Replica del Cavaliere: "Cose che non hanno nulla a che fare con la realtà"
PALERMO - Silvio Berlusconi "non è direttamente coinvolto con ambienti mafiosi". Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, risponde a una nota del sottosegretario del Pdl Gianfranco Miccichè pubblicata sul blog "Sud". Il politico, dopo le dichiarazioni rese da Ciancimino al processo Mori - il teste aveva definito Forza Italia "frutto della trattativa tra Stato e mafia" - aveva replicato escludendo legami tra il partito, di cui è stato uno dei fondatori, e Cosa nostra. "Ho sempre anche escluso, avendolo appreso direttamente da mio padre - scrive Ciancimino a Miccichè - ogni coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio Berlusconi con ambienti mafiosi. Non ho dubbi che lei era presente all'epoca della nascita di Forza Italia, essendone di fatto stato chiamato a dirigere e a seguirne direttamente nella scelta gli uomini da coinvolgere per la nuova esperienza politica in ambito siciliano, so benissimo quanto ha lavorato e con quanto impegno e sacrificio ha svolto il suo indiscutibile ruolo". "Personalmente - aggiunge - non ho mai sentito neanche pronunziare il suo nome a mio padre né direttamente o indirettamente. L'ho sempre conosciuta come una persona libera e corretta, e solo per questo che mi permetto di scriverle. Lasciamo ad altri, in ogni caso, il compito di stabilirne la veridicità. In merito al mio presunto ruolo da star da lei attribuitomi, mi permetto di ricordarle come ben altri illustri suoi colleghi condannati a pene ben più severie delle mie, già da tempo godano di canali e spazi mediatici ben più consistenti ed esclusivi di quelli offerti a me, e anche con la prerogativa di poter rendere interviste e insulti nella totale assenza di giusto e credo anche corretto contraddittorio"."Siamo ormai alla giustizia spiritica con qualcuno che riferisce parole di qualcuno che è morto da diversi anni" ha risposto il premier Silvio Berlusconi a chi gli chiedeva della testimonianza di Massimo Ciancimino. Il premier ha quindi invitato a non dar retta a cose che "non hanno nulla a che fare con la realtà".
10/02/2010

Nessun commento: