sabato, febbraio 27, 2010

Corleone, incendiata una vettura in discesa Calì

COSMO DI CARLO
Corleone - A fuoco due notti fa in Discesa Calì in pieno centro storico la Lancia Libra di un operaio che abita con la famiglia a poche decine di metri. Le fiamme levatesi alte hanno avvolto in pochi minuti l’autovettura distruggendola ed annerendo sino ad una decine di metri d’altezza l’edificio accanto al quale era stata parcheggiata la vettura.
L’incendio è stato spento dai Vigili del Fuoco del distaccamento cittadino intervenuti con schiumogeni e sabbia per tamponare i lubrificanti che si erano sparsi sulla sede stradale. Sul posto anche una gazzella della polizia del locale commissariato. I poliziotti hanno effettuato i rilievi di rito. E’ la quarta autovettura divorata dalle fiamme dal 12 novembre dello scorso anno. Paura e preoccupazione tra gli abitanti delle strade vicine. All’angolo con discesa Calì, nel quartiere Madonna delle Grazie, infatti, c’è Via Iannazzo dove, qualche anno fa, furono bruciate due Fiat Panda. Dettaglio inquietante, il ritrovamento di un mazzo di fiori a pochi metri dal luogo dove è stata data alle fiamme la Lancia Libra dell’operaio. Il 12 novembre 2009 era stata distrutta dalle fiamme nella notte una Fiat Punto parcheggiata in Via Sferlazzo, il 21 gennaio di quest’anno era toccato ad una Citroen parcheggiata in Via Lombardia; mentre l’otto febbraio un’altra Fiat Punto è andata a fuoco in Cortile Palazzo. Tutti e quattro i proprietari delle vetture distrutte dalla fiamme hanno sporto denuncia contro ignoti al locale Commissariato di Polizia. Tutti hanno dichiarato di non avere sospetti su alcuno e di non aver mai subito minacce, ne di aver avuto liti o diverbi con persone. Le indagini degli uomini del commissariato cittadino intanto vanno avanti, nel massimo riserbo, per chiarire sino in fondo la dinamica degli eventi. Sull’ultimo atto incendiario numerose persone sono state già sentite dagli investigatori ed altre saranno ascoltate nei prossimi giorni. (*co.di*)

Corleone, scoperte dai Carabinieri due discariche abusive nelle contrade Manganelli e S. Filippo

Corleone (*co.di*) I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Corleone, nel corso di un servizio mirato alla prevenzione ed alla repressione dei reati contro l’ambiente, hanno scoperto due discariche abusive su altrettanti terreni demaniali in contrada Manganelli e San Filippo in territorio del Comune di Corleone. Nelle aree, poste sotto sequestro dai militari dell’Arma, erano state abbandonate: carcasse di cisterne, pneumatici, batterie di auto, lastre di eternit con asbesto ed amianto, elettrodomestici in disuso e materiale ferroso di vario genere. Le aree interessate sono state stata circoscritte e sottoposte a sequestro per la successiva bonifica. Dell’operazione è stata, informata l’Autorità Giudiziaria e nei prossimi giorni verranno attuate, congiuntamente al comune di Corleone ed agli uffici della ASP 6 di Palermo , tutte le procedure per la pulizia ed la bonifica dei terreni. In operazioni analoghe svolte dai militari dell’Arma in tutto il comprensorio corleonese, su disposizione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo, sono già state denunciate quaranta persone alla Procura della Repubblica di Termini Imerese.
Cosmo Di Carlo

venerdì, febbraio 26, 2010

Lo scandalo del G8 da 500 milioni

di Primo Di Nicola
Tra la Maddalena e L'Aquila speso oltre mezzo miliardo per tre giorni di vertice. Con appalti affidati ai soliti amici. Ecco la lista di tutti gli sprechi della megalomania del premier. L'ex arsenale militare ristrutturato per ospitare il G8
Il vertice G8 più caro della storia: oltre mezzo miliardo di euro per soli tre giorni di riunioni. Una follia mediatica per assicurare una platea tra i grandi della Terra al capo del governo Silvio Berlusconi nel momento di massima crisi per lo scandalo Noemi. Cinquecentododici milioni 474 mila euro, per la precisione, è la somma finale pagata dagli italiani per quel summit trasferito a L'Aquila dall'8 al 10 luglio 2009. E, mentre i terremotati abruzzesi soffrivano nell'afa delle tendopoli, gli uomini di Guido Bertolaso spendevano 24 mila euro in asciugamani, 22 mila 500 euro in ciotoline Bulgari d'argento, altri 350 mila per televisori Lcd e al plasma e 10 mila euro per i bolliacqua del the. Alla faccia degli intenti frugali, che avevano convinto a rinunciare alle strutture della Maddalena per testimoniare la solidarietà dei Grandi alle vittime del sisma, non si è risparmiato su nulla. LEGGI TUTTO

giovedì, febbraio 25, 2010

Sicilia. Continua la crisi agricola. A Prizzi assemblea permanente contro la crisi

di MAURA TUZZOLINO
La protesta degli agricoltori siciliani iniziata lo scorso Ottobre non si ferma, anzi cresce sempre più: le semplici manifestazioni degli agricoltori si trasformano ora in stati di assemblee permanenti che avvengono in maniera coordinata con gli altri paesi della Sicilia in cui si sono costituiti gli stessi comitati. A Prizzi presso i locali dell’aula consiliare, il comitato spontaneo per l’agricoltura ha deciso di dar vita a un’assemblea permanente per sollecitare il ministro dell’agricoltura Luca Zaia a stipulare un documento da presentare alla Commissione Europea di Bruxelles, affinchè dichiari lo stato di crisi dell’agricoltura. LEGGI TUTTO

Signori politicanti, mi chiamo Giovanni Mercatante...

Signori politicanti, chi vi scrive è un comune cittadino. Mi chiamo Giovanni Mercatante e vivo a Corleone. Quando rientro a casa, accendo il televisore e sento quello che dicono i telegiornali, che parlano solo di voi che fate sempre campagna elettorale. Dite che la crisi è finita, ma siete sicuri che sia finita? In tutt'Italia vi sono persone che soffrono. Io, per esempio, lavoro per una società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, ho un contratto part-time, lo stipendio lo prendo ogni due mesi e mezzo: uno stipendio solo e sono sposato ed ho sette figli tutti minorenni. Avete il coraggio di dire che la crisi è finita! Perchè non vi alzate da quella comoda poltrona dove siete seduti e cominciate a girare per le strade, a parlare con la gente, a vivere l'angoscia che hanno ogni giorno le famiglie italiane. Chiedete loro perchè hanno questa angoscia. La Sicilia sta affondando dentro i rifiuti. Perchè il governo nazionale non interviene in Sicilia come è intervenuto in Campania? Il presidente Lombardo è da circa due anni che dice di voler fare la riuforma degli Ato. E noi poveri cristi siamo costretti a lavorare senza stipendio, con gli interessi delle banche che aumentano, le bollette da pagare. Chi li deve pagare i danni che subiamo noi poveri fessi. Si suppone che il servizio di nettezza urbana lo voglia assegnare a ditte private, ma i comuni sono contrari e lo vorrebbero gestire loro direttamente, anzicchè affidarlo a ditte private. Io posso dire per esperienza che è sbagliato affidare il servizio a ditte private. . A Corleone l'avevamo la ditta e all'inizio erano tutte rose e fiori. Poi ha tirato fuori le spine, non ci pagava, ci costringeva a fare sciopero, il servizio non funzionava bene. E' questo che vuole il Presidente Lombardo? Io dico di no gli propongo di affidare il servizio ai comuni.
Giovanni Mercatante

mercoledì, febbraio 24, 2010

Ricordo del Presidente Sandro Pertini

di PIETRO ANCONA
Sandro Pertini è stato il migliore Presidente della Repubblica ma anche e sopratutto una grande anima di socialista e, potrei dire, di italiano nel senso che riassumeva dentro di sè le doti più belle di una nazione che, dopo di lui, ha ripreso a sfasciarsi. Nel Partito non era molto amato dal gruppo dirigente. Era considerato impolitico, veemente, insomma non un maestro. Ma si trattava di un giudizio sbagliato che riguardava più la tecnica e la manovra della politica che la politica stessa. Se questa è vibrazione all'unisono con il sentimento popolare, ebbene Pertini era politico assai di più di quanto lo fossero tanti altri. E' diventato Presidente della Repubblica contro la volontà di Craxi che arrivò a contrapporgli Antonio Giolitti nella speranza che i comunisti cessassero di appoggiarlo. LEGGI TUTTO

Mafia e politica: allarme della Cei. "Il legame paralizza il Sud, che rischia di essere tagliato fuori dalla ridistribuzione delle risorse"

I vescovi difendono il Mezzogiorno: "Richia di essere tagliato fuori dalla ridistribuzione delle risorse". La colpa è della criminalità organizzata e "dell'inadeguatezza presente nelle classi dirigenti". Necessari interventi educativi:" Il mafioso non deve essere visto come modello da imitare". I giovani non siano condannati alla precarietà: "Per crescere il Meridione ha bisogno di loro"
ROMA - Per risolvere la questione meridionale, è necessario "superare le inadeguatezze presenti nelle classi dirigenti" e sconfiggere una volta per tutte le mafie, colpevoli di "avvelenare la vita sociale, pervertire la mente e il cuore di tanti giovani, soffocare l'economia e deformare il volto autentico del Sud''. E' quanto afferma il nuovo documento dei vescovi italiani "Per un Paese solidale. Chiesa e Mezzogiorno". LEGGI TUTTO

Mafia. Speziale: "Va bene l'agenzia per i beni confiscati, ma è indispensabile la sede siciliana"

“Chiederò un incontro al presidente della Commissione nazionale antimafia, Giuseppe Pisanu e al Ministro degli Interni, Roberto Maroni, per valutare le possibili proposte di modifica e miglioramento al decreto istitutivo dell’Agenzia per i beni confiscati alla mafia”. Lo dichiara il presidente della commissione regionale antimafia, Lillo Speziale. “L’idea che ci siano articolazioni territoriali – sottolinea il parlamentare PD – è sicuramente di grande valore. Basti pensare che i beni confiscati in Sicilia sono più di 5000 e rappresentano oltre la metà di quelli sottratti alla mafia in tutt’Italia. Non si può quindi non tenere conto della Sicilia non istituendo proprio a Palermo una sede dell’agenzia. Sottoporrò la mia proposta – conclude Speziale - anche al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, affinché il Governo regionale possa sostenerla”.

Il senatore Di Girolamo nega, ma delle foto lo "immortalano" col boss della 'ndrangheta Franco Pugliese

Il senatore del Pdl nega di aver mai avuto rapporti con la malavita organizzata. Ma "L'espresso" ha trovato le sue immagini amichevoli con un boss della 'Ndrangheta.
"I fatti contestati non mi appartengono. Non ho mai avuto contatti con mafia, camorra e 'Ndrangheta". Così ha dichiarato il senatore Pdl Nicola Di Girolamo nel corso della conferenza stampa che ha convocato per precisare ai giornalisti la propria posizione in merito all'inchiesta che lo vede accusato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio internazionale e di essere stato eletto all'estero con il contributo determinante di una famiglia mafiosa. Il senatore si è concesso pochi minuti, senza rispondere alle domande che gli venivano rivolte, numerosissime, dai cronisti. "Ho rispetto del lavori della magistratura ma mi riservo di vedere prima gli atti per poter contestare le accuse", si è limitato ad aggiungere. Quell'unica, perentoria, affermazione "non ho mai avuto contatti con mafia, camorra e 'ndrangheta" viene tuttavia smentita da un servizio fotografico pubblicato in esclusiva nel prossimo numero de "L'espresso" e che qui anticipiamo. Il servizio documenta una cena elettorale svoltasi nell'aprile 2008 durante la quale il senatore Di Girolamo è ritratto in atteggiamento amichevole insieme al boss Franco Pugliese e questi, a sua volta, con Gennaro Mokbel (considerato l'ambasciatore delle famiglie mafiose calabresi nel potere politico romano): tutti coinvolti nella maxi inchiesta che vede implicati i vertici di Fastweb e Telecom.
L'Espresso, 24 febbraio 2010

Palermo. Restano gravissime le condizioni di Fragalà. Interrogati a lungo i colleghi

Restano gravissime le condizioni di Enzo Fragalà, il sessantunenne avvocato penalista, ex parlamentare di An e attuale consigliere comunale del Pdl ricoverato in coma nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Civico di Palermo dopo essere stato aggredito ieri sera a colpi di mazza davanti al suo studio in piazza Vittorio Emanuele Orlando, a pochi passi dal tribunale. Fragalà, che ha riportato un grave trauma cranico e non ha mai ripreso conoscenza dal momento dell'aggressione, è stato sottoposto in nottata a un intervento chirurgico per tamponare una vasta emorragia cerebrale. I medici della neurochirurgia hanno detto che l'operazione è "tecnicamente riuscita", anche se bisognerà attendere le prossime ore per una prognosi più certa ma il quadro clinico resta "disperato". In mattinata l'avvocato è stato sottoposto a una nuova tac. I carabinieri, coordinati dal magistrato Nino Di Matteo, hanno ascoltato a lungo i tre testimoni oculari dell'aggressione che hanno ricostruito nei dettagli l'agguato messo in atto da un uomo con il volto coperto da un casco integrale. Interrogati anche i colleghi di studio del penalista. A loro, in particolare, sono state chieste informazioni su eventuali contrasti legati all'attività professionale di Fragalà. Secondo la ricostruzione fatta dai testimoni, l'aggressore, che indossava un casco integrale e un giubbotto entrambi di colore nero, sarebbe alto almeno un metro e 90 centimetri e sarebbe molto muscoloso. Ha sorpreso Fragalà alle spalle, lo ha colpito e ha continuato a infierire anche quando l'avvocato era già a terra privo di sensi. Per questa ragione gli inquirenti sono certi che l'aggressore volesse uccidere il penalista. A fermarlo solo la presenza di due coniugi che passavano di lì e che hanno iniziato a gridare.
(La Repubblica, 24 febbraio 2010)

martedì, febbraio 23, 2010

LE CORNA DI SANT’AGOSTINO. Tecnologie costruttive in uso nel XIII secolo a Corleone

di GIUSEPPE TAVERNA*
Alcuni appassionati della Storia della nostra Città mi hanno invitato a narrare i lavori del convento di Sant’Agostino, da me progettati all’inizio degli anni ottanta ed ahimè ultimati nei giorni scorsi, dopo parecchie vicissitudini che evito di riferire per non rovinare il gusto delle curiosità ai lettori, su uno dei monumenti più prestigiosi ed antichi presenti nella nostra città. Il convento di sant’Agostino è costruito intorno al XIII secolo nell’antico e non più esistente quartiere di Santa Venara, che si trovava ai piedi del castello Sottano, dalle parti dell’ex Asilo. Assieme al quartiere di San Giuliano, posto a monte sotto il castello Soprano, costituiva certamente il primo nucleo abitativo della città, che aveva cominciato a prendere forma attorno ai due castelli, al seguito delle guarnigioni arabe che li presidiavano. LEGGI TUTTO
* Architetto, progettista e direttore dei lavori di restauro dell'ex Convento di Sant'Agostino a Corleone

Il 21 marzo, giornata nazionale della memoria e dell'impegno contro tutte le mafie, diventi un appuntamento nazionale istituito per legge...

L’obiettivo e’ quello di trasformare l’iniziativa gia’ sostenuta dalla associazione ‘’Libera’ in un appuntamento nazionale, riconosciuto dal Parlamento italiano, istituito per legge. Il 21 marzo occasione quindi di sensibilizzazione rispetto alla lotta alle mafie e di conoscenza di quegli elementi comuni della storia nazionale che possano allargare e approfondire la memoria condivisa e l’identita’ nazionale. Un momento di formazione, informazione e memoria. Memoria e Impegno. Le due parole che da ormai 15 anni accompagnano la giornata annuale dedicata al ricordo delle quasi 1000 vittime di mafia nel Paese. Di tutti quelli di cui conosciamo il nome, e di quelli che non conosciamo ancora oggi. “Riteniamo indispensabile - scrivono i primi firmatari - costruire un percorso di “memoria condivisa” tra i giovani, sulla storia recente della Nazione, caratterizzata da enormi sforzi e sacrifici anche estremi volti ad affrancare l’Italia della presenza di tutte le mafie.[...]. Il 21 marzo, data di inizio della primavera, rappresenta nell’immaginario collettivo il simbolo più grande di rinascita e speranza. In questa data, a cui Libera associazione contro tutte le mafie, ha già da anni attribuito valenza simbolica impegnandosi in programmi nazionali in ricordo delle vittime di mafie e anticipando cosi virtuosamente le finalità della presente proposta di legge”. LEGGI i passi salienti del testo d legge.

Palermo. Appello dei tifosi rosanero alla squadra: "Battete la Juve per gli operai di Termini"

Non solo per il prestigio, non solo per la Champions League, il Palermo deve «battere la Juventus per gli operai della Fiat di Termini Imerese». E' questo l'appello rivolto dai tifosi del Palermo al capitano della squadra Fabrizio Miccoli e ai giocatori in vista del match di domenica prossima a Torino. L'iniziativa è stata lanciata attraverso il sito www.tifosirosanero.it che chiede a tutti i sostenitori della squadra di inviare una cartolina a Miccoli e compagni sollecitandoli a vincere la partita con la Juventus «solo ed esclusivamente per gli operai della Fiat di Termini Imerese». L'appello dei tifosi del Palermo per gli operai di Termini è stato raccolto dal presidente della società, Maurizio Zamparini, che è pronto a lanciare iniziative in favore degli operai Fiat in occasione del posticipo di domenica prossima Juventus-Palermo. «Siamo d'accordo con questa iniziativa - dice il patron rosanero - la nostra società è vicina agli operai della Fiat. Però lo striscione a favore degli operai deve essere autorizzato. Bisogna rivolgersi alla Lega e alle autorità competenti. Il Palermo è pronto a fare la sua parte, a mostrare vicinanza agli operai e alle loro famiglie». Zamparini è intervenuto su Blog Sicilia. Anche il capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, raccoglie l'appello per gli operai della Fiat: «Il nostro impegno non è mai mancato e non mancherà mai, soprattutto in questa fase della stagione - dice Miccoli - Visto che gli operai della Fiat ci hanno chiesto di battere la Juventus anche per loro, questa volta evidentemente avremo uno stimolo in più. A prescindere da quello che sarà l'esito del match, noi daremo tutto in campo. Come squadra e come società, ovviamente, siamo vicini agli operai e alla loro famiglie - conclude Miccoli - questa è gente che ha trascorso tutta la vita in quegli stabilimenti, che ha famiglia, dei bambini da sfamare, che deve continuare ad avere un lavoro».

(23 febbraio 2010)

Palermo. Il Telefono azzurro non li conferma. Operatori protestano su campanile

Sono saliti sul campanile della chiesa di San Francesco Saverio all'Albergheria, a Palermo, i 33 professionisti rimasti senza contratto dal 31 dicembre dopo avere lavorato in questi anni per la onlus Telefono azzurro. Si tratta di psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti e giuristi che erano stati impegnati nel servizio «114 Emergenza Infanzia». L'associazione li ha integralmente sostituiti con volontari del servizio civile. Gli ex dipendenti di Telefono azzurro, in maggioranza donne, chiedono «tutela per il proprio posto di lavoro e per la qualità di un servizio volto alla salvaguardia dei minori, basato sulla capacità tecnica dell'ascolto e della relazione umana, competenze che si acquisiscono con anni di formazione ed esperienza lavorativa».
(23 febbraio 2010)

lunedì, febbraio 22, 2010

Rally. La nuova Ronde dello Jato inaugura la stagione automobilistica siciliana

Il via domenica 14 marzo da San Cipirello. Le iscrizioni si chiuderanno l’8 marzo. Previsti quattro passaggi sulla prova di Roccamena. In gara anche 10 Autostoriche
San Cipirello (PA), 22 febbraio 2010 – Sarà la prima edizione della Ronde dello Jato, le cui iscrizioni si sono appena aperte, ad inaugurare il 14 marzo la stagione rallistica siciliana. La gara organizzata dall’Associazione Sportiva Aquila Onlus di Alcamo prosegue sull’esperienza delle sette edizioni del Rallysprint dello Jato, prendendone ora il posto dopo che la CSAI ha di fatto cancellato questa tipologia di manifestazioni. La Ronde dello Jato, che godrà anche dell’appoggio dell’Assessorato Regionale Sport, Turismo e Spettacolo, della Provincia Regionale di Palermo, e del sostegno della Banca di Credito Cooperativo Don Rizzo, si disputerà su un’unica prove speciale da ripetersi per quattro volte: la Roccamena, lunga 10,3 chilometri. LEGGI TUTTO

Pierluigi Bersani Replica a Bertolaso: ''Meno Arroganza. Io a 15 Anni Spalavo a Firenze''

Roma, feb. (Adnkronos/Ign) - "Umiltà, meno arroganza". Pier Luigi Bersani (nella foto a 15 anni con maglione scuro e carriola) non ha apprezzato più di tanto l'intervista di Guido Bertolaso a 'Panorama' in cui il sottosegretario alla Protezione civile chiede provocatoriamente, in caso di terremoto, "chi va a spalare, Bersani?". Il segretario del Pd, dopo il voto sul decreto sulle emergenze, replica con decisione: "Consiglierei a Bertolaso umiltà, meno arroganza, e di volare basso. Con me capita male, perché io a 15 anni spalavo a Firenze". Postate sulla pagina Facebook del segretario Pd sono riportate alcune foto del 1966, quando Bersani si recò come volontario a Firenze dopo l'alluvione di novembre. Gli scatti lo mostrano insieme ad altri giovani volontari, che vennero definiti "gli angeli del fango''.

domenica, febbraio 21, 2010

Corleone. L'amministrazione comunale ha conferito la cittadinanza onoraria ad Antonino Giuseppe Marchese, originario di Giuliana

E' stata una serata densa di cultura e di valori civici quella di sabato scorso nella Chiesa di S. Agostino a Corleone. Si è svolta, infatti, la presentazione del libro di Giuseppe Marchese “Antonino Ferraro e la statuaria lignea del ‘500 a Corleone”, nell'ambito dei quattrocento anni della nascita di questo artista originario di Giuliana. Dopo il saluto del sindaco Nino Innazzo, è intervenuto il prof. Nino Buttitta, antropologo culturale di fama internazionale. "Corleone - ha detto Buttitta - ha una storia millenaria di cui andare fiera e il dott. Marchese, con la sua opera, aiuta a farla conoscere". Dopo i ringraziamenti di Marchese, è intervenuto don Calogero Giovinco, parroco di S. Leoluca, che ha sottolineato i passi avanti fatti dalla città di Corleone negli ultimi anni. E poi ha dato la bella notizia: il comune di Corleone aveva deciso di conferire la cittadinanza proprio a Giuseppe Marchese per il suo amore verso questa città e per i suoi meriti scientifico-culturali. E' toccato quindi al sindaco Nino Iannazzo consegnare la pergamena ufficiale a Marchese, leggendo la motivazione del conferimento della cittadinanza onoraria. «Gli studi di Marchese – ha detto il sindaco – hanno contribuito e contribuiscono a diffondere la vera immagine della città di Corleone. Abbiamo deciso di conferirgli la cittadinanza onoraria quale segno tangibile di gratitudine per l’appassionata attività di studio su Corleone e le sue opere». Marchese, visibilmente emozionato, ha ringraziato i presenti, spiegando le origini del suo amore per Corleone.
NELLA FOTO. Antonino G. Marchese

SPORT, CALCIO. Il Corleone soffre, ma vince per 2 a 1 contro l'Agrigentina al "Santa Lucia"

POL.CORLEONE: Caruso, Bongiovanni, Ienna, Chiarello, Reina, Munì (17’ s.t. Musicò), Sciarrino, Bona ( 36’ s.t. Orlando), Tarantino, (!7’ s.t. Lipari), D’Amico, Verardo.
ASD. AGRIGENTINA: Schembari, Puccio, Ciulla, Gibilaro, Palumbo, Cutaia, Lombardo, Natale ( 14’ s.t. Drago), Sanfilippo, Andante, Vaccaro.
ARBITRO: sig.Giuseppe Morsello di Marsala
RETI: 3’ 1°t.Vaccaro – 2’ s.t. Tarantino – 7’ s.t. D’Amico.
NOTE: Espulso al 16’ s.t. Ciulla (doppia ammonizione)
Corleone: Partita in salita nel primo tempo per i padroni di casa che sono tornati finalmente a giocare dopo due turni di assenza al Santa Lucia. In svantaggio dopo solo tre minuti per una rete messa a segno da Vaccaro, la squadra di mister Tanino Crapisi ha saputo tenere i nervi ben saldi e reagire con Tarantino che al 16’ in acrobazia colpiva la traversa. Con il trascorrere dei minuti crescevano i giallo-rossi, ma il vantaggio dell’Agrigentina durava sino al 2’ minuto della ripresa. Sulla prima azione d’attacco Tarantino raccoglieva un cross dalla fascia sinistra e con un poderoso colpo di testa batteva Schembari. Cinque minuti dopo D’Amico portava in vantaggio il Corleone. Al 16’ veniva espulso Ciulla per doppia ammonizione e l’Agrigentina si chiudeva in difesa per evitare danni maggiori. Ottima la direzione di gara del signor Morsello, sempre presente preciso ed attento.
Cosmo Di Carlo
FOTO: Un'azione di gioco della partita Corleone (maglie giallo-rosse) e Agrigentina (maglie rosanero).

Le scelte del governo nazionale hanno aggravato il divario tra Nord e Sud

di Giuseppe Lumia
Il divario tra Nord e Sud, in termini di Pil, rimane invariato; l’occupazione nel Mezzogiorno cala del 4,1%; ci sono poche infrastrutture e la qualità dei servizi è scarsa, mentre non si arresta l’emorragia dei tanti giovani, che abbandonano il Meridione per mancanza di opportunità lavorative e prospettive di vita.
È la fotografia scattata dallo studio della Banca d’Italia nelle regioni del Sud. Il lavoro di Palazzo Koch non manca di sottolineare il “fattore” criminalità organizzata, che “altera gravemente le condizioni di concorrenza e incide anche sul comportamento delle imprese legali. LEGGI TUTTO

Palermo. Sarà intitolata a Gianfranco Provenzano la sala del Consiglio Regione della NND

Mercoledì 24 febbraio alle ore 11 si terrà, presso la sede del Comitato Regionale LND Sicilia, la cerimonia di intitolazione della Sala Consiglio al compianto Gianfranco Provenzano. La cerimonia di scoprimento della targa da parte del presidente LND Carlo Tavecchio sarà preceduta dalla proiezione del cortometraggio “Corleone-Storie di valori in campo”, mini film dedicato a Gianfranco Provenzano che ripercorre, tramite interviste, immagini testimonianze, la storia degli ultimi decenni sportivi corleonesi. Il corto è prodotto dal Comitato Regionale LND in collaborazione con la gulottacube e la karibeteam srl (la proiezione avrà luogo nella sala Pietro Brucato). A questo evento parteciperà il presidente della Polisportiva Corleone Gabriele Gulotta che, nelle settimane scorse, è stato premiato in occasione dello SportFilmFestival del Paladino d’Oro per il Fair Play. Il premio è stato assegnato al Corleone Calcio per l’iniziativa dell’antetempo, l’innovativo momento di accoglienza e sportività ideato dalla Polisportiva che, secondo il presidente nazionale della LND Carlo Tavecchio, verrà adottato dal prossimo anno in tutti i campi sportivi italiani.
NELLA FOTO: Gabriele Gulotta, presidente del Corleone Calcio,
riceve il premio "fair-play"

giovedì, febbraio 18, 2010

LA LETTERA. Il Presidente del Corleone Calcio: "Tanta passione, ma è duro avere a che fare con le 'distrazioni' del Comune..."

Caro Signor Direttore,
come scrivevo nella nostra ultima corrispondenza, nonostante tutte le avversità, non ultimo il responso del Tribunale sportivo, la mission che ho deciso, insieme allo staff della dirigenza, è e rimane quella di creare un gruppo attivo che ha nei confronti del calcio un atteggiamento costruttivo.
È davvero molto difficile. Però è una sfida che mi piace e con Lei oggi voglio rilanciare. Credo che non tutti i mali vengono per nuocere e questo periodo di squalifiche, anche se non meritato, è comunque servito a riflettere sul fatto che lo sport non può e non comprende atti violenti. Gli atteggiamenti folkloristici vanno bene ma poi stop. Ma una cosa importante è che la squadra non venga isolata. Ovviamente non mi riferisco a Lei, a cui riconosco la voglia e il piacere di seguire la squadra, ma siccome tali attività sono l´espressione di una classe di giovani e quindi il futuro del ns. territorio sarebbe bene che ognuno facesse la sua parte per fare in modo che siano momenti di crescita.
Di fatto attualmente viviamo un disagio dovuto a strutture non proprio adeguate e non vedo una particolare attenzione da parte di società civile ed istituzioni a far sì che questo polo diventi una effettiva opportunità di un sano impiego del tempo libero. Le squadre che fanno capo alla Polisportiva contano 75 tesserati, per la stragrande maggioranza corleonesi: un bacino di giovani utenti ed appassionati che meritano senza dubbio spazio e sostegno per coltivare le loro passioni più sane. Mi ritrovo soltanto con poche persone fidate a gestire un progetto importante, perché la fascia più giovane di una comunità deve essere un investimento da parte nostra e come tale bisogna che ognuno guardi a ciò anche con un occhio in avanti, verso lo sviluppo.
Ho ereditato una situazione non fiorente (per usare un eufemismo) e ho messo in campo gran parte delle mie energie per fare emergere un aspetto gioioso del nostro paese. Oggi Le chiedo un aiuto per fare in modo che lo sforzo non sia soltanto mio ma che appartenga alla collettività intera e che lo stesso venga accolto con entusiasmo.
Questa lettera la intenda come uno sfogo alla mia maniera ed anche come stimolo per fare in modo che la squadra e tutto il movimento sportivo e giovanile diventi sempre più un valore, tale da portare in alto il nome di Corleone.
È probabile che io possa anche fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni dal mio ruolo di presidente, poiché è anche possibile che non sia capace di affrontare questa situazione, però mi conceda anche il beneficio di ipotizzare che le attuali condizioni generali del territorio e una sistematica distrazione da parte della nostra amministrazione nei confronti dello sport non siano per il momento adeguate a far sì che si possa valorizzare questo strumento.
Gabriele Gulotta
Presidente della Polisportiva Corleone

mercoledì, febbraio 17, 2010

Sicilfiat, la proposta di Lumia: "Termini Imerese sia sede di produzione auto ibrida"

Lo stabilimento di Termini Imerese può diventare la sede di produzione dell'auto ibrida: è la proposta del senatore del Pd Giuseppe Lumia, intervenuto nel dibattito in Senato sulle comunicazioni del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola sulla chiusura di Termini Imerese. "L'Italia - ha detto Lumia - produce solo il 30%. La Fiat produce 600 mila macchine in Italia e ne vende 2 milioni. Non mi pare un grande risultato apprendere che la Fiat produrrà 900 mila auto in Italia. Siamo l'unico Paese in Europa che chiude uno stabilimento. Anche su Termini Imerese - ha aggiunto Lumia rivolto al ministro - non ha fornito dati veri. Lei ha omesso di dire che la Fiat trasporta le sue auto a Catania e le trasporta via mare. Se c'é una sovrapproduzione questo problema non riguarda l'Italia: Italia è l'unico Paese in Europa che produce soltanto il 30% del proprio fabbisogno. La Regione Sicilia investe 400 milioni su Termini Imerese, il governo italiano soltanto 100 milioni. Ministro, lei ha detto solo una verità; siamo il secondo Paese manifatturiero in Europa; poi ha nascosto che siamo l'ultimo Paese, tra quelli industrializzati, nella produzione di automobili. Ministro, lei sa che in Francia si producono oltre 3 milioni di automobili; ben al di sopra della loro domanda di mercato; in Germania si producono ben 6 milioni di automobili, molto al di sopra della domanda di mercato: così al di sopra, che lì si produce, pari cento la domanda, ben il 170 per cento".
17 febbraio 2010

Il Comitato "LaStradaPromessa" con una nota chiede alla Provincia di visionare il progetto di manutenzione della Corleone-Mare

Il consiglio direttivo del Comitato “LaStradaPromessa” ha preso atto, con vivo compiacimento, della richiesta di adesione della Consulta giovanile di Corleone ed informa che è stato elaborato il testo della nota con cui il Comitato intende chiedere al Presidente della Provincia, Giovanni Avanti, ed all’Assessore alla viabilità, Gigi Tomasino, di poter visionare il progetto di cui alla Delibera della Giunta Provinciale n° 345 del 9 ottobre 2009, avente per oggetto: “SP 2 di Fellamonica (Partinico - San Cipirello), SP 4 di Portella Poira (San Cipirello -Corleone). Lavori di Manutenzione Straordinaria per la messa in sicurezza del tronco stradale. Approvazione progetto esecutivo n. 115222 del 02/10/2009 di €€. 3.000.000,00 Importo dei lavori €. 2.300.000,00".

"Il ponte sullo Stretto di Messina? E' davvero un insulto all'Italia che frana"

ROMA - "È immorale che mentre l'Italia continua a franare il governo non abbia ritenuto opportuno individuare come obiettivo prioritario la messa in sicurezza del territorio. Scusate se insisto, ma il Ponte sullo Stretto di Messina è un insulto di fronte all'Italia che frana. Un'opera così inutile e dannosa realizzata in un'area così delicata dal punto di vista idrogeologico, sottrae risorse allo Stato ed alla collettività per realizzare le opere utili al paese". Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che chiede di "spostare le risorse che serviranno per realizzare il ponte, 8 miliardi di euro, alla prevenzione del dissesto idrogeologico, del rischio sismico e per finanziare il trasporto pubblico nelle città che affogano nello smog"."Chiedo al governo di portare in parlamento un piano per difesa del suolo di almeno 5 miliardi di euro, anche con queste opere si produce occupazione, i danni causati dalle frane, alluvioni sono maggiori di quanto lo stato ha investito sino ad oggi nella difesa del territorio massacrato dalla cementificazione.Da oggi i Verdi lanciano una petizione on line per dire "No al Ponte" e chiedere che le risorse siano utilizzate per la prevenzione del rischio idrogeologico, sismico e nella lotta allo smog.

Corleone. Dopo la richiesta del Pd, la Provincia interviene per la manutenzione straordinaria della SP 59

Soddisfazione per l'intervento di manutenzione straordinaria effettuato sulla S.P. 59, arteria che collega Corleone a Campofiorito, che ripristina la transitabilità del tratto tra Ponte Batticano e Giammaria. La esprimono il Consigliere Provinciale Tommaso Calamia e gli Imprenditori agricoli e zootecinici della zona che a causa di una grossa frana e di smottamenti di terra, causati dalle recenti piogge, erano impossibilitati a raggiungere le loro aziende, con seri danni all'economia del settore. L'assessore Gigi Tomasino, dando seguito alle segnalazioni a Lui pervenute, dopo il sopralluogo effettuato dal Consigliere Calamia nella giornata di Domenica, ha predisposto l'intervento sul tratto, ristabilendone l'agibilità.

martedì, febbraio 16, 2010

Corleone. I mafiosi le uccisero 2 figli e il genero, ma il Viminale le nega i benefici di legge

Caterina Somellini, nonna di due bambini rimasti orfani in un agguato nel 1995 a Corleone, si costituì parte civile nel processo contro Riina e altri boss. "Non mi aspettavo questa decisione, vorrei quello che mi spetta". Il ministero: "Non ci sono i requisiti oggettivi"
PALERMO - La mafia le ha ucciso i figli e il genero nel 1995 a Corleone. Uno dei nipotini si salvò per miracolo dall'agguato perché la madre lo coprì con il suo corpo dalle pallottole. Caterina Somellini, madre delle vittime e nonna di due bambini rimasti orfani, si costituì parte civile nel processo. A distanza di 15 anni il ministero dell'Interno ha rigettato la sua richiesta, presentata anche nella qualità di tutrice dei propri nipoti, per ottenere i benefici previsti per le vittime della criminalità di tipo mafioso. Il ministero ha ritenuto che non sarebbe stata raggiunta la "prova obiettiva della sussistenza dei requisiti oggettivi per l'ottenimento dei benefici e cioè della totale estraneità della vittima e del beneficiario ad ambienti e rapporti delinquenziali". Il processo è stato celebrato tra la fine degli anni 90 e i primi anni del 2000, davanti alla Corte di assise di Palermo. Imputati erano Leoluca Bagarella, Leonardo e Vito Vitale, Giovanni Brusca considerati gli autori materiali degli omicidi e Giovanni Riina, allora incensurato, figlio del capomafia Salvatore Riina. La Corte di Assise ha condannato tutti gli imputati e sancito che "non emerge alcun minimo elemento che conforti l'ipotesi di legami o contatti di qualsiasi genere stabiliti tra Giuseppe Giammona e persone o comunque a gruppi o ambienti della criminalità organizzata". I legali della Somellini, gli avvocati Mario Milone e Carmelo Franco, hanno anticipato che proporranno ricorso alla decisione del ministero. "Non me lo aspettavo - dice la donna, che ha 68 anni -. Non credevo che il Viminale respingesse la mia richiesta di ottenere i benefici previsti per i familiari delle vittime della criminalità di tipo mafioso. Nessun potrà ridarmi i miei figli ma vorrei ottenere quello che mi spetta dalla legge per aiutare e dare un futuro migliore ai mie nipoti rimasti orfani e che sono ancora minorenni". "In questi anni - aggiunge - sono rimasta a Corleone da dove non mi sono mai mossa. Ho continuato a vivere facendo tanti sacrifici e guardando avanti con dignità. Credo però che lo Stato debba sostenere chi lo aiuta a combattere la mafia".
16/02/2010
NELLA FOTO: Il boss mafioso Leoluca Bagarella

Fiat, Bersani incontra gli operai a Termini: "Inammissibile la chiusura dello stabilimento"

Il segretario del Pd fa tappa nello stabilimento della Fiat in Sicilia. Secondo l'esponente democratico le dieci-dodici proposte di cui si parla sono troppe: "E' meglio che ne arrivi una seria". Sempre Bersani critica la posizione del governo che lega gli incentivi al futuro del sito
TERMINI IMERESE (PALERMO) - Agli operai che incrocia dinanzi ai cancelli della Fiat di Termini Imerese, Pier Luigi Bersani, prima di illustrare le proposte del suo partito, offre parole di ottimismo. «Non molliamo, bisogna avere fiducia e non si deve dare per perso lo stabilimento. Non si può neppure immaginare di chiudere le fabbriche». Il segretario del Pd si presenta all'ingresso della Fiat intorno alle 14, al cambio del turno, dopo che in mattinata ha incontrato a Termini sindacati e amministratori locali. «Il Partito democratico - dice Bersani rivolgendosi agli operai - terrà un tavolo sempre aperto sulla Fiat e su Termini. Non ci stiamo a far passare come naturale o inevitabile la chiusura di questo stabilimento. Non è ammissibile in Europa che qualcuno pensi di chiudere una fabbrica. Lo vogliono fare solo qua in Italia. I governi nazionale e regionale devono essere disponibili a colmare un gap infrastrutturale ma devono anche spingere la Fiat a puntare sulle produzioni avanzate che possono creare davvero ricchezza e occupazione». Quella di Termini, puntualizza il leader del Pd, «è una vicenda che non può essere solo siciliana». Sulle trattative in corso per il futuro dello stabilimento, Bersani sostiene che le dieci-dodici offerte delle quali si parla da settimane sono troppe: «Ne serve una e che sia seria». Il governo finora è stato «molto ingenuo» con la Fiat perché «ha legato il tema degli incentivi alla questione di Termini Imerese». Ma in questo modo «si è fatto dire dalla Fiat che gli ecoincentivi non le importano. Un grosso errore di strategia e di impostazione».
Mentre Bersani parla delle strategie della Fiat un operaio gli porge una maschera di carnevale con l'ad Sergio Marchionne disegnato come Dracula. E un paio di dipendenti sottolineano che la caricatura di cartone avrebbero dovuto farla anche al ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola. Ma Bersani prova a tenere lo scontro politico lontano dalla sua visita a Termini. Lo fa anche quando gli chiedono di replicare al premier Berlusconi che aveva accusato la sinistra di operare sempre in senso denigratorio e catastrofista. «Abbiamo tanti altri problemi non può essere sempre Berlusconi il centro di una discussione: Berlusconi sì o Berlusconi no, come intende farci fare in queste regionali - afferma Bersani - Non siamo denigratori né catastrofisti, ma ragionevolmente ottimisti e fiduciosi. Non ci piacciono le chiacchiere, le frasi fatte e la propaganda. Negli ultimi 9 anni Berlusconi ha governato 7 anni. E' ora di andare a vedere in che cosa è cambiata in meglio l'Italia». Eppure un pezzo del partito di Berlusconi fa parte di quel governo regionale dentro al quale il Pd potrebbe entrare fra qualche mese. L'attuale giunta di Palazzo d'Orleans è composta da esponenti dell'Mpa di Raffaele Lombardo e del Pdl Sicilia, oltre che da assessori tecnici vicini proprio al Pd. Entreranno ufficialmente i democratici nell'esecutivo siciliano? Bersani risponde: «Non stiamo ponendo la questione di entrare nel governo Lombardo. Noi diciamo: fateci vedere qualche riforma. Noi le stiamo preparando. E in Sicilia sosterremo proprio le riforme, senza porre alcuna questione riguardo un ingresso nell'esecutivo. Esiste una crisi generale in Sicilia in tutti i settori. Vogliamo vedere se in questi due o tre mesi dal governo verranno fuori progetti significativi di riforma. Noi li stiamo presentando su temi cruciali come il credito di imposta, gli investimenti, i rifiuti, i meccanismi elettorali. In questi mesi se viene fuori qualcosa di nuovo e di concreto che i siciliani vedono, anche noi daremo una mano. Non siamo per fare politicismi».
(La Repubblica, 16 febbraio 2010)

L'Ordine dei giornalisti di Sicilia s'insedia nel residence dove si nascondeva Riina

Nel residence dove si nascondeva Totò Riina c'è adesso la casa dei giornalisti siciliani. E' una villa a due piani, confiscata all'imprenditore Gaetano Sansone: si trova di fronte la villa dove ha abitato il capo di Cosa nostra fino al 15 gennaio 1993. In mattinata, il ministro dell'Interno Roberto Maroni l'ha consegnata all'Ordine dei giornalisti siciliani: «Diventerà un presidio di legalità e un luogo di recupero della memoria», dice il presidente Franco Nicastro.
All'ingresso e in alcune stanze della villa ci sono già i pannelli di una mostra dedicata al «giornalismo che non muore». Dice il presidente dell'Ordine: «Questa casa sarà un luogo aperto alla città, cercherà un incontro con i giovani e le scuole, diventerà un punto di riferimento per gli studiosi e i ricercatori. Da tempo coltiviamo il progetto di recuperare la memoria del giornalismo siciliano anche attraverso la costruzione di un archivio storico e di una biblioteca».
(16 febbraio 2010)

Palermo. Raccolta porta a porta, primo bilancio: differenziato il 75 per cento dei rifiuti

In una settimana è stato raggiunto il 75 per cento di raccolta differenziata. È il dato fornito dall'Amia che lunedì scorso ha avviato il progetto «porta a porta spinto» nella zona nord di Palermo. In sette giorni sono stati raccolti oltre 15 mila chili di carta e cartone, 2.350 chili di plastica e lattine, 570 chili di vetro (in questo caso è indicato soltanto quello commerciale, le utenze domestiche sono da quantificare). E ancora: 27.630 chili di rifiuti organici, 15.320 chili di rifiuti indifferenziati residenziali per un totale di 61.710 chili raccolti, dei quali più del 75% avviati a recupero. «Considerando che una parte dei rifiuti può essere emigrata verso altre zone dove ci sono ancora i cassonetti dell'indifferenziata - dice il direttore generale dell'Amia, Pasquale Fradella - si stima che la raccolta differenziata si attesta con valori comunque prossimi al 50%, il che dimostra che il sistema 'porta a porta spinto', è effettivamente l'unico utile per raggiungere le alte percentuali di raccolta differenziata».

(15 febbraio 2010)
P.S. Chiediamo al presidente dell'Ato Alto Belice Ambiente, on. Salvino Caputo, quando si deciderà (dopo i proclami) a dare davvero inizio alla raccolta differenziata anche da noi. E ad inquadrare a tempo pieno gli operai di Corleone addetti alla raccolta, che sono gli unici di tutto l'Ato ad avere contratti di 24 e di 30 ore settimanali.

lunedì, febbraio 15, 2010

Prizzi. In consiglio comunale le polemiche sul "Parco dei Monti Sicani".

Con il Consiglio comunale di ieri sera, l’amministrazione ha voluto far conoscere ai cittadini quali siano le reali condizioni per la costituzione del parco dei Monti Sicani e quali possano essere gli eventuali problemi, soprattutto per i cittadini che nel territorio interessato hanno le aziende agricole. Il consigliere D’Angelo, leader della minoranza, ha immediatamente espresso la loro idea, sostenendo che se questo problema non viene valutato correttamente, ci saranno dei danni per il territorio, soprattutto per l’enorme quantità di terreni inseriti in questo progetto, che vanno a stravolgere il piano regolatore, ritenendo inoltre sbagliato l’intromissione del comune in questo progetto. Durante il suo intervento il consigliere ha ribadito più volte il loro “no” alla costituzione del parco, perchè i regolamenti previsti all’interno del parco come il divieto di introduzione di mezzi agricoli e di coltivazione, sono molto restrittivi per i cittadini che in quelle zone hanno le loro proprietà terriere. Ma la maggioranza con il suo capogruppo, il consigliere Canzoneri, risponde subito all’opposizione, sostenendo che il loro “si” alla creazione del parco può solo portare ad un miglioramento del territorio se pur con delle restrizioni. La loro idea si basa sul progetto creato dall’ufficio tecnico, che mira a comprendere all’interno del parco anche quelle zone di interesse naturalistico come il monte Hippana e le zone già sottoposte a vincolo. Cercare quindi di gestire bene il parco, limitando i danni che potrebbero avere tutti coloro che in quelle zone hanno i propri terreni. Il consigliere ha evidenziato che il sindaco e tutta la maggioranza nel portare avanti questo progetto, sta cercando di coinvolgere e informare tutta la cittadinanza. Durante il consiglio non sono mancate discussioni tra i due capi gruppi anche su un altro problema, quello dell’ato idrico e dell’ato rifiuti, argomenti estranei al problema principale su cui il consiglio doveva esprimersi, ma pur sempre di grande interesse e forte polemica, perché se anche allora i cittadini fossero stati informati, come lo sono ora, sulla reale situazione –sostiene il consigliere Canzoneri- oggi la situazione potrebbe essere diversa. A tale provocazione il consigliere D’Angelo ha cercato di difendere il sindaco e tutta la maggioranza, di cui lui faceva parte, che hanno permesso che il progetto dell’ato idrico e dell’ato rifiuti si concretizzasse, affermando che in quel momento non era presente in consiglio nessuna opposizione in grado di contrastare i progetti della maggioranza, e ciò perché è mancata nei cittadini la capacità di creare un gruppo che potesse insediarsi nel comune, capace di proporre altre idee. A fine consiglio, effettuate le votazioni, con 8 voti favorevoli e 2 astenuti, il progetto per la costituzione del parco monti Sicani andrà avanti. Il sindaco ha così precisato: “non si sa se l’assessorato accetterà o meno questa proposta, ma abbiamo la fortuna di avere il favore del consiglio in questa battaglia”.
Maura Tuzzolino
FOTO. Dall'alto: panorama di Prizzi; il capogruppo della maggioranza Giuseppe Canzoneri.

domenica, febbraio 14, 2010

Il Consigliere Tommaso Calamia (Pd) interviene sulla intransitabilità della SP 59

"Viva preoccupazione per lo stato di abbandono in cui versa la S.P. 59, arteria che collega Corleone a Campofiorito, specie per la frana, alla progressiva Kilometrica 7.00, che rende quasi del tutto impossibile la circolazione tra Ponte Batticano a Giammaria." La esprime il Consigliere provinciale Tommaso Calamia, Vice Capogruppo del Partito Democratico, dopo un sopralluogo in zona effettuato, nella giornata odierna, in uno ai titolari di alcune Aziende zootecniche. "L´intransitabilità della strada produce seri danni all´economia del settore, rendendo impossibile persino il ritiro del latte da parte delle aziende incaricate del trasporto e della consegna. Gli Imprenditori, nel recente passato, sono stati già costretti ad intervenire con proprie risorse per rendere agibile la strada. Ora, a causa delle copiose piogge, la situazione si è nuovamente aggravata e l´Amministrazione provinciale ha l'obbligo di provvedere. Non è accettabile quanto sostenuto dagli Uffici, circa l´assenza di risorse finanziarie. Il Presidente Avanti e l´Assessore alla viabilità Tomasino assicurino le risposte che il territorio si attende."

Pontedera (Pisa). I giovani delle scuole incontrano il progetto "Liberarci dalle spine"

Ieri altra giornata molto intensa a Pontedera. Infatti nella mattina ancora due incontri con le scuole medie superiori, ben 640 studenti. Nel pomeriggio un bell'incontro al Circolo cinematografico Arci Agorà nel centro storico di Pontedera. Con noi vi era il presidente dell'Arci Regionale Vincenzo Striano, il referente della Cooperativa Lavoro e Non Solo di Corleone Luca D'Onofrio e la Nonna "Betta", vedova del Giudice Antonino Caponnetto. Un incontro molto partecipato da tantissimi giovani. Poi il tour è continuato con un aperitivo della legalità e nella pizzeria del Circolo Arci Il Botteghino dove si è potuto gustare la pizza con il pomodoro e la farina provenienti dai terreni confiscati alle mafie. Un ringraziamento particolare all'Arci della Valdera che in questi due giorni ha svolto un ruolo straordinario nel suo territorio con 4 iniziative pubbliche (una enoteca, un cinema Arci, un centro giovani e un Circolo Arci) e 4 assemblee studentesche incontrando ben 1300 studenti. E poi abbiamo scoperto che vi sono volontari e coordiantori dei campi di lavoro Liberarci dalle Spine che sono anche "ottimi militanti dell'Arci".
Maurizio Pascucci
Esecutivo ArciToscana
Coordinatore Progetto Liberarci dalle Spine

venerdì, febbraio 12, 2010

Corleone. Prime "spine" per l'Amministrazione Iannazzo: il consiglio comunale ha bocciato il regolamento per la vendita di beni immobili

Mercoledì sera, sembrava che la seduta del consiglio comunale di Corleone dovesse chiudersi con la “normale” approvazione del regolamento per la vendita dei beni immobili comunali. Grazie alla maggioranza “bulgara” che ormai l’amministrazione Iannazzo ha, nessuno prevedeva “sorprese”. E invece la sorpresa c’è stata e non ha fatto molto piacere all’assessore all’urbanistica Pippo Cardella (Udc), che ci teneva tanto all’approvazione di questo regolamento, bocciato invece “all’unanimità”. Per la verità, durante il dibattito, le opposizioni qualche riserva l’avevano sollevata: sull’art. 15, che prevedeva offerte al ribasso nel caso di asta deserta, sul sorteggio in caso di offerte uguali, sulla non adeguata pubblicizzazione, sullo squilibrio che si potrebbe creare nel rapporto tra le aree del Prg destinate ad urbanizzazione secondaria e quelle che rimarrebbero a seguito della vendita di appezzamenti di terreno derivanti da lottizzazioni. Ma che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, lo si è capito quando gli stessi consiglieri Vincenzo Macaluso e Vincenzo Labbruzzo, dell’Udc (lo stesso partito di Cardella), hanno sollevato perplessità e riserve sul regolamento. E non è servita a niente la sospensione della seduta per consentire un “chiarimento” nella maggioranza. Tornati in aula, tutti i consiglieri si sono stranamente astenuti e il regolamento non è stato approvato. Pare che l’accordo era quello che a ritirarlo per approfondimenti dovesse provvedere l’amministrazione comunale. Ma, una volta ritornati in aula, il sindaco Nino Iannazzo ha impedito all’assessore Cardella di proporre il ritiro. «Se vogliono, la facciano loro, i consiglieri, la proposta di ritiro…», pare che abbia detto. Sguardi imbarazzati, nessuno proponeva niente, fino al voto, quando si astenevano tutti, determinando la bocciatura dell’atto. Ma perché Iannazzo ha sfidato l’aula? I bene-informati dicono che è stato per spaccare l’Udc (dove qualche fibrillazione c’è) ed “arruolarne” qualche pezzo nel Pdl. Ma chi semina vento, non rischia di raccogliere tempesta? (d.p.)

Corleone. I rappresentanti di "Corleone Dialogos" e di "Oltre il Muro" si dimettono dalla Consulta Giovanile in polemica con la giunta Iannazzo

Pubblichiamo la lettera inviata all'Ammi- nistrazione comunale, alla Presidenza del Consiglio comunale e alla Presidenza della Consulta, dall'Associa-
zione "Corleone Dialogos" e dall'Associa-
zione "Oltre il Muro", con cui i propri rappresentanti rassegnano le dimissioni dalla Consulta giovanile", in polemica con gli organi del Comune. LEGGI LA LETTERA

Agricoltura: Ars approva quattro ordini del giorno presentati da Camillo Oddo (Pd)

“Quattro provvedimenti importanti a favore degli agricoltori e del settore vitivinicolo, misure che possono aiutare a superare questa pesante crisi”. Lo dice Camillo Oddo, vicepresidente dell’Ars, a proposito di quattro ordini del giorno - presentati dallo stesso Oddo - approvati ieri dall’Ars. “Abbiamo impegnato il governo su quattro questioni: evitare che i controlli Agea ostacolino il riconoscimento di contributi per le aziende sottoposte a verifica; riaprire i termini per la presentazione dei documenti per le istruttorie già avviate relative la siccità 2002; aumentare i premi per le misure agroambientali del PSR 2007/2013, fino a 900 euro per ettaro; recuperare i fondi per il rimborso relativo ai danni per la peronospora 2007”. “Si tratta – conclude Oddo – di interventi mirati, frutto di un lavoro portato avanti in sinergia con gli operatori e le associazioni del settore. Vigileremo affinché il governo mantenga gli impegni assunti”.

Ars, approvata la legge sull'agriturismo. Stanziati 50 milioni per comparto agricolo

L'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità la legge sugli agriturismo. E' passato anche un emendamento che stanzia 50 milioni a sostegno del comparto agricolo, dei quali 12,5 milioni per l'agrumicoltura. La legge introduce regole più snelle per il settore dell'agriturismo, consentendo l'apertura di nuovi esercizi anche alle piccole imprese agricole e assicurando procedure più veloci per realizzare le strutture in tempi brevi. La nuova norma prevede l'utilizzo di edifici o parti di essi a servizio delle strutture già esistenti.Viene anche introdotto l'obbligo per l'assessorato regionale alle Risorse agricole e alimentari di formulare un elenco delle aziende agricole che gestiscono attività di agriturismo e si prevede che la giunta di governo elabori un programma triennale che indichi le linee di sviluppo del settore tenendo conto delle diverse vocazioni territoriali, dei criteri di priorità delle iniziative da ammettere all'aiuto pubblico, delle azioni di sostegno all'agriturismo. Prevista anche l'istituzione di un comitato tecnico regionale che esprimerà pareri sul programma regionale agrituristico e si occuperà del monitoraggio dello sviluppo del settore.Per sostenere il comparto agrumicolo in crisi, infine, la Regione acquisterà dai produttori agrumi, in particolare arance rosse, per un totale di 12,5 milioni di euro. La norma approvata dall'Assemblea regionale siciliana è stata inserita nella legge sull'agriturismo. L'assessorato per le Risorse agricole si occuperà di conferire gli agrumi alle industrie di trasformazione per la produzione di succhi che saranno devoluti per fini sociali e umanitari.La prossima seduta dell'Ars è in programma mercoledì 17 alle 16 con all'ordine del giorno il ddl sulle Camere di commercio.

Mafia: domani (venerdì 12) a Bagheria iniziativa con Virginio Rognoni su beni confiscati

Visita all’ICRE, primo immobile confiscato nel 1983 con la “Rognoni-La Torre”
“Il futuro dei beni confiscati alla luce della nuova normativa”: è il tema dell’iniziativa, organizzata dal Consorzio Metropoli Est, che si terrà venerdì 12 febbraio alle 19 nel Teatro Branciforti di Bagheria (PA). L’iniziativa si aprirà, alla presenza dell’ex ministro della Giustizia Virginio Rognoni, con una visita ai magazzini dell’Icre, primo immobile confiscato alla mafia nel 1983 grazie alla legge Rognoni–La Torre ed assegnato, dopo un iter di 20 anni, ad una amministrazione pubblica. Nel corso dell’iniziativa saranno forniti dati e statistiche sulla quantità e la dislocazione dei beni confiscati in Sicilia e sui tempi di assegnazione, anche in rapporto alla nuova normativa che prevede, in caso di mancata attribuzione entro un periodo massimo di 180 giorni, la vendita all’asta. “Per assegnare un bene oggi passano in media 8 o 10 anni – dice Pippo Cipriani, responsabile dell’ufficio legalità del Consorzio Metropoli Est – questa iniziativa vuole aprire una riflessione su cosa è stato fatto in questi anni e, soprattutto, quale scenario si apre e quali conseguenze potrà avere la nuova normativa”. All’incontro, oltre a Virginio Rognoni, parteciperanno fra gli altri Giancarlo Caselli (procuratore capo Torino), Giuseppe Lumia (commissione nazionale antimafia), Camillo Oddo (vicepresidente dell’Ars), Gaetano Paci (sostituto procuratore Palermo), don Armando Zappolini (Libera Toscana). I lavori, coordinati da Pippo Cipriani, si apriranno con il saluto del sindaco di Bagheria Biagio Sciortino, del presidente del consorzio Salvatore Camilleri e dal vicepresidente dell’associazione Controscena Roberto Sardina.
11 febbraio 2010

I segreti di "Binnu" Provenzano nella Rete

Pubblicate su Internet pagine della Bibbia di Provenzano
E' il mistero piu' impenetrabile di Cosa nostra, almeno fino ad oggi: la Bibbia di Bernardo Provenzano, trovata dalla polizia nel suo covo di Montagna dei Cavalli, l'11 aprile 2006. Quella Bibbia e' piena di strani codici e annotazioni che hanno impegnato gli investigatori piu' brillanti della polizia e persino gli analisti americani dell'Fbi. La Procura di Palermo ha chiesto anche la consulenza di un teologo e piu' di recente di due professori universitari, un matematico e un informatico. Adesso, alcune delle pagine della Bibbia del capo di Cosa nostra sono su Internet, sul blog www.ipezzimancanti.it curato del giornalista Salvo Palazzolo, autore del libro ''I pezzi mancanti, viaggio nei misteri della mafia'' edito da Laterza. Le foto della Bibbia in codice sono accompagnate da un invito al popolo della Rete: ''Proviamo a decifrarle noi''. Dice l'autore del blog: ''Questo non e' certamente un gioco. Vuole essere una piccola e sana provocazione, per richiamare l'attenzione sul delicato tema della lotta alla mafia: non si puo' delegare la ricerca della verita' soltanto a magistrati e investigatori, e' necessario un impegno corale della societa' civile''. Su internet si possono cosi' adesso scorrere una ventina di pagine della Sacra Bibbia che il capo corleonese aveva sottolineato e poi riempito di numeri e lettere. Alcune sequenze sono simili a quelle ritrovate nei pizzini. Tra le frasi sottolineate nella Bibbia, che e' un'edizione 'Paoline' del 1978, c'e' l'ormai celebre chiusura di ogni biglietto del boss: ''Il Signore vi benedica e vi protegga''. E'il libro dei Numeri, capitolo 6, versetto 24. La prima frase sottolineata da Provenzano nella Bibbia e' invece nell'introduzione del volume: ''La perseveranza nella pratica del bene''.

Palermo: Orlando (PD) Teatro Massimo circondato da cumuli di rifiuti

“I turisti fotografano la spazzatura prima del gioiello del Basile…”. “Da mesi le strade che circondano il Teatro Massimo sono costellate di mini-discariche a cielo aperto, mentre la fontana dell’isola pedonale della vicina via Magliocco da oltre un anno è senz’acqua e viene utilizzata come ‘cestino per rifiuti’: insomma, il cuore di Palermo è sempre più abbandonato a se stesso ed è triste che i turisti, prima ancora di fotografare il Massimo, preferiscano immortalare i cumuli di spazzatura come ‘souvenir’ della città”. Lo dice Salvatore Orlando, consigliere comunale del PD. “Naturalmente – aggiunge – tutte le zone, il centro come le periferie, meritano eguali attenzioni e pulizia. Ma mi chiedo come sia possibile che l’Amia non si accorga di mucchi di spazzatura che da mesi occupano posti auto o impediscono del tutto il passaggio sui marciapiedi, e che l’amministrazione non sia in grado di effettuare neppure l’ordinaria manutenzione in un’isola pedonale che dovrebbe essere il ‘salotto’ della città”.

giovedì, febbraio 11, 2010

Esperonews ed è il giornale telematico della rivista del comprensorio Termini, Cefalù, Madonie

A tre anni dall’uscita del primo numero, Espero da questo mese è anche online. Si chiama Esperonews ed è il giornale telematico della rivista del comprensorio Termini, Cefalù, Madonie E’ sufficiente un click sul sito www.esperonews.it per visitare il nuovo supplemento. Con una grafica molto curata e accattivante il sito risulta anche facilmente navigabile. Al suo interno è presente l’angolo delle notizie in primo piano e quello dedicato alle news. Ma da diversi mesi Espero era già presente, come gruppo, anche sull’arcinoto social network Facebook, a cui è possibile, da adesso, iscriversi anche direttamente dal sito.
Vogliamo offrire ai nostri lettori un supplemento giovane, dinamico e immediato per raccontare le vicende quotidiane e metterne in risalto gli aspetti più positivi, ma allo stesso tempo segnalare le disfunzioni, le mancanze, le inefficienze, coscienti che Internet è anche una finestra spalancata sul mondo. Ed è da questa finestra spalancata che Esperonews contribuirà attraverso notizie, rubriche, ricerche, sondaggi, cronache ma anche video e foto a presentare al mondo il nostro comprensorio. Il tutto a portata di un click.

Viaggio nel territorio di Corleone dove l'antimafia ha messo radici e creato sviluppo

di Marco Blanco
Una gita domenicale promossa da “Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie” come se ne fanno tante in un posto come pochi ne esistono. Provincia di Palermo, feudo Sicilia: Corleone. Dici Corleone e la mente viaggia verso Don Vito che accarezza il gatto nel giorno del matrimonio della figlia, campieri baffuti con coppole e lupare, favori e ammazzamenti, collusioni e omertà. Echeggia la mente del vociare dei media in cerca di caratterizzazioni frettolose che hanno dipinto a foschi tratti questa cittadina dell'Alto Belice come se fosse solo il luogo che ha tenuto a battesimo le gesta vili dei vari Riina, Provenzano e Brusca. Corleone terra di mafia è sempre stato detto. Abbiamo assorbito negli anni sentenze lapidarie che odoravano di pregiudizi, sangue e polvere da sparo senza capire, ciancicando stancamente triti luoghi comuni: e adesso, toccata con mano la realtà complessa di quei luoghi e il coraggio di alcuni dei loro abitanti si prova un profondo senso d'imbarazzo e una sottile vergogna nel dover ammettere di essersi sbagliati. LEGGI TUTTO

Camporeale. Resti umani in stato di decomposizione nel sacco della spazzatura

Sono stati trovati ai margini della statale Palermo-Sciacca, all'altezza di Camporeale. Finora impossibile l'identificazione
CAMPOREALE (PALERMO)
- Nel tardo pomeriggio di ieri l'Anas ha segnalato ai carabinieri il ritrovamento sul margine della carreggiata della strada statale 624, Palermo-Sciacca, di resti umani. La macabra scoperta è stata fatta al chilometro 34+200, in prossimità di Camporeale. Si tratta di un cranio privo di mandibola, gambe e parte di un bacino in stato di decomposizione, all'interno di un sacchetto per l'immondizia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale di Palermo che hanno eseguito i rilievi e una prima serie di verifiche. Il medico legale ha confermato la natura umana dei resti che sono stati portati nella camera mortuaria dell'Istituto di medicina legale del capoluogo siciliano. Al momento non ci sono altri elementi che possano consentire l'identificazione del cadavere.
11/02/2010

Scatta il piano del Comune di Palermo contro lo smog. Domenica tutti a piedi...

Domenica blocco totale del traffico in tutta Palermo. Da mercoledì e fino al 30 giugno targhe alterne, anche in questo caso in tutta la città. Il Comune corre ai ripari contro l'allarme inquinamento e lo fa scegliendo una linea decisamente più dura rispetto ai provvedimenti adottati in precedenza. Il blocco di domenica consentirà la circolazione solo lungo il perimetro esterno, dalla circonvallazione a via Crispi, per non interrompere i collegamenti tra le autostrade e il porto. Il fermo riguarderà non solo le auto ma anche le moto e le vetture Euro 4. La chiusura del traffico domenica scatterà alle 10 e si concluderà alle 19. L'ordinanza è stata firmata in serata dal vicesindaco e assessore al Traffico Francesco Scoma e dall'assessore all'Ambiente Mario Parlavecchio.

Massimo Ciancimino: "Il premier estraneo alla mafia". Berlusconi: "Una giustizia spiritica"

Il figlio dell'ex sindaco di Palermo risponde a Miccichè: "Ho sempre escluso che il presidente del Consiglio fosse direttamente coinvolto con Cosa nostra". Replica del Cavaliere: "Cose che non hanno nulla a che fare con la realtà"
PALERMO - Silvio Berlusconi "non è direttamente coinvolto con ambienti mafiosi". Massimo Ciancimino, figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo, risponde a una nota del sottosegretario del Pdl Gianfranco Miccichè pubblicata sul blog "Sud". Il politico, dopo le dichiarazioni rese da Ciancimino al processo Mori - il teste aveva definito Forza Italia "frutto della trattativa tra Stato e mafia" - aveva replicato escludendo legami tra il partito, di cui è stato uno dei fondatori, e Cosa nostra. "Ho sempre anche escluso, avendolo appreso direttamente da mio padre - scrive Ciancimino a Miccichè - ogni coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio Berlusconi con ambienti mafiosi. Non ho dubbi che lei era presente all'epoca della nascita di Forza Italia, essendone di fatto stato chiamato a dirigere e a seguirne direttamente nella scelta gli uomini da coinvolgere per la nuova esperienza politica in ambito siciliano, so benissimo quanto ha lavorato e con quanto impegno e sacrificio ha svolto il suo indiscutibile ruolo". "Personalmente - aggiunge - non ho mai sentito neanche pronunziare il suo nome a mio padre né direttamente o indirettamente. L'ho sempre conosciuta come una persona libera e corretta, e solo per questo che mi permetto di scriverle. Lasciamo ad altri, in ogni caso, il compito di stabilirne la veridicità. In merito al mio presunto ruolo da star da lei attribuitomi, mi permetto di ricordarle come ben altri illustri suoi colleghi condannati a pene ben più severie delle mie, già da tempo godano di canali e spazi mediatici ben più consistenti ed esclusivi di quelli offerti a me, e anche con la prerogativa di poter rendere interviste e insulti nella totale assenza di giusto e credo anche corretto contraddittorio"."Siamo ormai alla giustizia spiritica con qualcuno che riferisce parole di qualcuno che è morto da diversi anni" ha risposto il premier Silvio Berlusconi a chi gli chiedeva della testimonianza di Massimo Ciancimino. Il premier ha quindi invitato a non dar retta a cose che "non hanno nulla a che fare con la realtà".
10/02/2010

Il pentito Francesco Marino Mannoia torna in libertà: accusò Andreotti di mafia

La Procura di Palermo ha disposto la scarcerazione dopo 11 anni e 5 mesi del pentito che raccontò di un incontro tra il senatore Dc e il boss Bontade. Il collaboratore di giustizia era condannato per omicidio e traffico di droga e avrebbe dovuto scontare 17 anni
PALERMO - Fu l'accusatore di Giulio Andreotti nel processo per mafia a Palermo. Raccontò di un incontro tra il senatore e il boss Stefano Bontade. Ed ora il collaboratore di giustizia, Francesco Marino Mannoia, 59 anni, che vive in Usa dal 1990, già condannato per omicidio e traffico di droga, è un uomo libero. La procura generale di Palermo ha accolto la richiesta del suo legale ed ha effettuato il cumulo delle pene, ha fatto i conti e gli ha applicato gli sconti e i condoni. Mannoia avrebbe dovuto scontare 17 anni. Ma è ritornato in libertà dopo aver scontato 11 anni e cinque mesi. Il provvedimento sarà consegnato nei prossimi giorni al pentito. Mannoia testimoniò anche nel processo contro il boss John Gotti, condannato all'ergastolo dal tribunale di New York. Il collaboratore, detto il chimico per la sua attività nella raffinazione dell'eroina, inizio a parlare con il giudice Giovanni Falcone l'8 ottobre del 1989. Il 23 novembre successivo a Bagheria i killer inviati dai boss corleonesi gli massacrarono la sorella Vincenza, la madre Leonarda e la zia Lucia. Quattro anni fa gli fu proposto di uscire dal programma protezione con una buonuscita da un milione di euro. Ma lui rifiutò e preferì conservare lo stipendio dello Stato italiano.
11/02/2010

Appello su Facebook a Fiorello": Sei siciliano, non fare spot per Fiat"

di Carmine Saviano
Chiedono a Fiorello di non fare più pubblicità per la Fiat. Di aiutarli, di fare qualcosa per Termini Imerese. Sono operai dello stabilimento e semplici cittadini siciliani.
Un network di alcune migliaia di persone che sta utilizzando Facebook per far arrivare allo showman il suo appello. "Caro Fiore, da siciliano non dovresti fare spot per l'azienda che sta per mandare a casa più di duemila nostri conterranei". Un aiuto chiesto con speranza e fiducia: "Dacci una mano, dillo chiaro e forte che sei dalla nostra parte". Sul web i primi messaggi iniziano a diffondersi già dal 27 gennaio. E' il giorno in cui Sergio Marchionne annuncia, con un telegramma, la sospensione delle attività produttive a Termini Imerese. Il commento di uno degli operai, Gino Cosenza, è subito ripreso da centinaia di utenti. E viene condiviso sulla pagina Facebook dedicata a Fiorello: "Lavoro allo stabilimento Fiat e dopo 13 anni mi stanno per licenziare. Interrompi la pubblicità, ti prego. So che hai un contratto, ma pensa anche a noi, a 2200 lavoratori che stanno per essere sbattuti fuori". E' il via. In poche ore nascono alcuni gruppi che crescono giorno dopo giorno. Fino a raggiungere quasi le cinquecento unità ciascuno. C'è chi chiede a Fiorello un gesto simbolico, magari "una sospensione momentanea della pubblicità". E chi ricorda in quale contesto ci muoviamo: "Fiore, sai cosa significa licenziare quegli operai? Significa, in un territorio governato dalla mafia, mandare per strada 2200 famiglie". Non mancano gli appelli in dialetto: "Nun fari u surdu all'appellu de Siciliani". La maggioranza degli utenti, però, confida nell'appoggio di un artista molto seguito: "Ti amiamo per quello che sei. Se puoi, fai qualcosa per noi".L'appello a Fiorello è solo l'ultima delle proteste digitali degli operai di Termini Imerese. Molto attivo il gruppo "No Termini Imerese, No acquisti Fiat", che si propone di boicottare l'azienda di Torino. E di ricordare a Marchionne e a Montezemolo "la vita difficile di migliaia di siciliani che nel corso degli anni hanno lasciato la propria terra per fare la vostra fortuna".
(La Repubblica, 10 febbraio 2010)

lunedì, febbraio 08, 2010

Massimo Ciancimino accusa Forza Italia: "La sua nascita è il frutto della trattativa con la mafia"

di SALVO PALAZZOLO
Nuova audizione del figlio del sindaco di Palermo, che mostra una lettera a Berlusconi. "La scrisse mio padre, e il nuovo partito nacque dai contatti Stato-Cosa nostra"
PALERMO - Massimo Ciancimino torna a deporre al processo che vede imputato l'ex generale del Ros ed ex capo dei servizi segreti Mario Mori e parla della "terza fase" della trattativa che sarebbe stata intavolata fra Cosa nostra ed esponenti delle istituzioni a partire dal 1992, l'anno delle stragi Falcone e Borsellino. "Nel 1994, l'ingegner Lo Verde, alias Bernardo Provenzano, mi fece avere tramite il suo entourage una lettera destinata a Dell'Utri e Berlusconi - rivela Ciancimino - Io la portai subito a mio padre, che all'epoca era in carcere: lui mi disse che con quella lettera si voleva richiamare Berlusconi e Dell'Utri, perché ritornassero nei ranghi. Mio padre mi diceva che il partito di Forza Italia era nato grazie alla trattativa e che Berlusconi era il frutto di tutti questi accordi". LEGGI TUTTO