martedì, giugno 30, 2009

Corleone. Il bluff del Presidente della Provincia: una strada da 262 milioni di euro!

L’unica cosa accettabile di ieri mattina, nei locali del Centro multimediale di Corleone, è stata la disponibilità del presidente della Provincia, Giovanni Avanti, ad accettare la proposta del segretario del Cna di Corleone, Salvatore Schillaci, di fare la verifica fra un anno del suo mega (e megalomane) progetto di realizzazione della strada Corleone-S.Cipirello-Partinico, la cosiddetta Corleone-Mare. Per il resto, invece, si è consumata l’ennesima beffa ai danni della popolazione del Corleonese, a cui i soliti politici stavolta hanno promesso una maxi-strada di tipo C1 (1 carreggiata, 2 corsie da 3.75 metri con 2 banchine da 1.50 metri, per un totale di 10.50 metri). In sostanza, si tratterebbe di una “scorrimento veloce” come la Pa-Ag o la Pa-Sciacca, con un tracciato di 33 chilometri e 800 metri e per un importo di progetto pari a 262 milioni di euro. Se si pensa che lo stesso tracciato con il progetto della fine degli anni ’80 si sarebbe potuto realizzare con 40 miliardi delle vecchie lire (circa 20 milioni di euro), c’è da rabbrividire. Come c’è da riflettere seriamente se si pensa che ammodernare il tratto Corleone-Marineo della SS118 (circa 30 chilometri) ha un costo progettuale di circa 100 milioni di euro. In sostanza, a quale logica risponde progettare una “scorrimento veloce” dal costo di 262 milioni di euro, piuttosto che una “normale” e sicura strada provinciale, i cui costi sarebbero stati più contenuti e i finanziamenti, quindi, più facilmente reperibili? Ma questo nessuno ha avuto il coraggio di dirlo al presidente Giovanni Avanti e all’assessore alla viabilità Gigi Tomasino. Il consigliere provinciale del Pd, Tommaso Calamia, ha contestato la scelta di togliere i 20 milioni di euro da anni impegnati per questa strada. Ha chiesto di riutilizzarli per lo stesso progetto, integrandoli con un mutuo che potrebbe contrarre la Provincia per realizzare in tempi ravvicinati l’opera. Avanti, però, ha respinto nettamente le proposte. Ormai si è “fissato” con la “scelta strategica” della grande viabilità e fa finta di non capire che né la Regione né lo Stato sono in condizione (e hanno voglia) di finanziare un’opera così imponente e costosa. D’altra parte, realizzare strade “sulla carta” è facilissimo. Diventa difficile costruirle davvero, in cemento ed asfalto. Ma questo gli amministratori provinciali, i consiglieri di centro destra del Collegio di Corleone (Mauro di Vita, Luigi Vallone e Francesco Miceli) e i sindaci della zona (primo fra tutti quello di Corleone) fanno finta di non saperlo…

L'angoscioso grido d'allarme di Pino Maniaci:“Vogliono ammazzarmi”

“Non sono solo i detrattori, gli sciacalli. Ci sono indagini in corso su cui non posso dire nulla. Esiste un piano della mafia per eliminarmi”. Pino Maniaci non è uomo che perda facilmente l’autocontrollo. E’ abituato a convivere con l’odore della paura, con la puzza del sudore che ti inzuppa la camicia ad ogni sussurro, ad ogni soffio di vento. Di recente, una sentenza ha assolto il giornalista di Telejato a Partinico da un’accusa assurda: l’esercizio abusivo della professione. Come se il possesso di un tesserino – che fu elargito post mortem a tanti martiri dell’informazione – fosse da solo il marchio di fabbrica di una condotta commendevole. Ora, Pino Maniaci – il cronista di provincia che ha collezionato inchieste scoop contro la mafia - parla con livesicilia. E svela: “Vogliono farmi fuori”.

Pino Maniaci, chi l’ha messa nel mirino?
“Le famiglie di Borgetto, Montelepre, Partinico, Cinisi e Terrasini. Ci sono indagini in corso. Devo essere cauto”.
Lei sta dicendo che c’è un piano per la sua eliminazione fisica?
“Sì. Indubbiamente, c’è. Hanno dato il via libera”.
E come vive?
“L’ho messo in conto da tempo. So che potrebbe succedermi qualcosa. Ho un rammarico: avere tirato la mia famiglia dentro questa storia”.
I suoi figli, per esempio. Negli occhi di Letizia brilla il fuoco dell’informazione.
“Lei è peggio di me”.
La sua è una zona calda.
“Tanti omicidi sotto le mie finestre. Come pensare di non rimanere coinvolti?”

Alla fine Pino Maniaci è stato assolto dall’accusa di esercizio abusivo.
“Ringrazio l’ordine dei giornalisti nazionale per la solidarietà. Ringrazio Enzo Iacopino e Giacomo Clemenzi”.
E l’ordine regionale, a riguardo?
“E’ irritato”.
Ha paura?
“Affronto la vita con coraggio. Finché…”.
Finché?
“Finché c’è”.
www.livesicilia.it

LUMIA: "MANIACI NON VA LASCIATO SOLO!
"Palermo, 29 giugno 2009 - “Pino Maniaci non va lasciato solo. È una grande risorsa della stampa libera”. Così il senatore del Partito Democratico Giuseppe Lumia commenta le dichiarazioni dello stesso Maniaci secondo cui le famiglie mafiose di Borgetto, Montelepre, Partinico, Cinisi e Terrasini avrebbero in mente un piano per eliminarlo.
“Pino Maniaci - aggiunge Lumia - è il simbolo di un’informazione libera e coraggiosa, perché racconta gli interessi della mafia nel territorio, indicando nomi e cognomi dei boss.
“Pino Maniaci - conclude il senatore del PD - deve avere accanto a sé la parte migliore dello Stato e della società. Gli sarò sempre vicino e mi spenderò con tutte le mie forze perché gli sia garantita la massima attenzione da parte delle istituzioni”.

lunedì, giugno 29, 2009

Corleone. Il Presidente della Provincia illustrerà il suo faraonico piano per la grande viabilità. Un altro bluff sulla pelle della nostra zona?!

di Dino Paternostro
Domani mattina, sarà personalmente Giovanni Avanti, presidente della Provincia Regionale di Palermo, a “scomodarsi” per venire a Corleone, nei locali del centro multimediale "S. Lucia", ed illustrare le mirabilie del suo “Piano per la Grande Viabilità”, che prevede sei grandi cantieri ed investimenti per 1 miliardo e 700 milioni di euro. Roba da far girare la testa, se non fossero solo chiacchiere. In particolare, il Presidente della Provincia illustrerà il progetto della “Corleone–Mare”, che interessa 14 comuni, per un tracciato di 38,700 Km ed un costo di 252 milioni e 200 mila euro. Che l’ammodernamento della strada provinciale Corleone-S.Cipirello-Partinico (la cosiddetta Corleone-Mare) sia di vitale importanza per la zona interna del Corleonese non ci sono dubbi. LEGGI TUTTO

domenica, giugno 28, 2009

Corleone. E' nata la coop "Rinascita" che trasformerà in pasta biologica il grano coltivato sui terreni confiscati alla mafia

di Cosmo Di Carlo
Corleone - Produrrà pasta biologica con il frumento coltivato sui terreni confiscati ai padrini di cosa nostra. Stanno tentando di realizzare un sogno i nove soci della cooperativa “ Rinascita Corleonese”.
«L’idea è nata, due anni fa, tra alcuni operai iscritti alla Cgil, che erano stati appena licenziati da un pastificio, dove lavoravano da anni. – spiega Dino Paternostro, segretario della Camera del lavoro di Corleone - Non mancava loro la professionalità, ma erano stati licenziati dalla fabbrica perché avevano chiesto il pagamento dei salari, dopo… 7 mesi di vana attesa». Si aprì un confronto con le cooperative sociali che lavoravano sui terreni confiscati alla mafia e che coltivavano grano biologico, che trasformavano in pasta, ma a qualche migliaio di chilometri di distanza, in Emilia Romagna. «Perché non fare una cooperativa degli operai licenziati, realizzare un pastificio e trasformare in pasta il grano delle cooperative sociali antimafia?», fu questo il ragionamento. «In tal modo – pensarono i soci della cooperativa – accorciamo la filiera produttiva e rafforziamo la filiera etica, creando lavoro e sviluppo». «Le cooperative antimafia – dice Calogero Parisi, presidente della “Lavoro e non solo” - aderirono subito all’idea, la Legacoop Sicilia la condivise, e fu così che nacque “Rinascita Corleonese”, che nei prossimi giorni inizierà a ristrutturare il capannone da 850 metri quadrati di contrada Rubina». Al loro fianco c’è Banca Etica «Contribuiremo con un prestito di 100.000 euro», dice con orgoglio il vice presidente Tommaso Marino. A questi si aggiungerà un ulteriore finanziamento dell’IRCAC di 350.000 euro, come ha sottolineato il commissario dell’Ente, l’on. Antonio Marullo, anche lui presente ieri a Corleone per incoraggiare i «nuovi imprenditori, che ci hanno messo anche la loro liquidazione ed i loro risparmi». A garantire la bontà dell’operazione la Legacoop con il suo presidente nazionale Guliano Poletti ed Elio Sanfilippo, presidente regionale. «Si sta innescando un processo di sviluppo – spiega Elio Sanfilippo – da questa terra segnata dalla presenza mafiosa arriva finalmente un segnale di speranza e di progresso». ( *Co.Di*)

Il Diario dei ragazzi corleonesi dal campo di volontariato antimafia a Pistoia

Eccoci arrivati al nostro primo giorno qui in Toscana. L’inizio non è male, infatti la sera si è stati svegli a parlare e a conoscersi meglio. Questa mattina è venuto a prenderci Matteo Marliani, uno dei nostri pazienti coordinatori. Con lui, dopo una capatina al centro commerciale per mancanza di prodotti igenici, ci siamo recati al circolo Garibaldi. Dopo un accoglienza calorosa Renzo Corsini, “appassionato di storia” come lui stesso si definisce, ci ha raccontato la storia del circolo e alcuni episodi della resistenza Pistoiese, dove spiccano alcune figure femminili. Renzo Corsini ci ha raccontato tutto questo con un profondo spirito patriottico, e con la passione che già i ragazzi dello scorso campo avevano conosciuto. La storia del circolo Garibaldi è una storia lunga, quindi non stiamo qui a scriverla, ma quello che ci ha colpito è la tenacia con cui i membri hanno portato avanti questo loro impegno sociale. Dopo un breve giro per Pistoia abbiamo pranzato proprio in questo circolo, e tra le chiacchiere ciascuno di noi ha detto cosa pensa di questa esperienza. Nel pomeriggio, dopo una breve pausa a Chiesina Montalese, siamo andati, accompagnati dall’insostituibile Libero, a Firenze. Anche quest’anno non poteva mancare la visita da nonna Betta (Elisabetta Baldi in Caponnetto). La “vecchina”, così la chiama amichevolmente Salvatore Calleri (presidente della Fondazione Caponnetto), ci ha raccontato la vita e l’impegno sociale di suo marito, che resta vivo nel suo cuore, ma anche nei nostri e di tutte le persone che da lui hanno imparato qualcosa. Velocemente siamo andati alla festa della CGIL, dove ognuno ha scelto una sua mansione, chi è andato in pizzeria, chi si è dato alla vendita dei prodotti provenienti dai terreni confiscati alla mafia, chi invece ha venduto i biglietti della lotteria, che servono a finanziare il nostro campo. Ora ci aspetta il meritato riposo.
I ragazzi del campo
25 giugno 2009

Partinico. «Battaglia» tra Onlus per un bene confiscato. L'immobile è stato assegnato alla «Gatto Silvestro», contrari Legambiente e Giovani comunisti

Partinico. Le modalità di aggiudicazione di un bene confiscato alla mafia, da assegnare come «centro culturale-ricreativo per i giovani», hanno scatenato le proteste di tutte le associazioni culturali di Partinico. La vicenda risale al bando di gara per l'assegnazione del bene emesso alcuni mesi fa, scaduto l'8 giugno scorso, dall'amministrazione guidata da Salvatore Lo Biundo. Le clausole del bando, però, difficilmente potevano consentire di assegnare per trent'anni ad associazioni giovanili, l'immobile a più piani ubicato in via Enrico Fermi n. 33 e confiscato ad Antonio Bonura. Condizione quasi imprescindibile per raggiungere un punteggio congruo era, infatti, l'aver già avuto assegnato un bene confiscato, che, da sola, garantiva 50 punti. Il resto del punteggio massimo pari a 100 poteva essere raggiunto con la valutazione sul progetto. Sicché, l'associazione «Gatto Silvestro», che ha già in uso un terreno confiscato – il quale, però, denunciano i giovani comunisti della sezione «Peppino Impastato» di Partinico insieme alle altre associazioni è in completo stato di abbandono – ha costituito un'ATI con le associazioni «Carabinieri in pensione» e «Combattenti e Reduci», che composte da giovani proprio non sembrano. Secondo le accuse, l'Ati si è aggiudicata l'immobile, tra l'altro fatiscente e in stato d'abbandono, con 62 punti. I primi 50 riconosciuti per aver avuto assegnato il terreno e 12 per il progetto. Adesso la querelle, che si prevede lunga con i ricorsi annunciati al Tar dall'associazione «Osservatorio Sviluppo e Legalità G. La Franca» e dell'associazione «Non solo Portella onlus» e del presidente di Legambiente di Partinico. In una lettera, i giovani comunisti chiedono la revoca del bando, visto che sono state trasgredite, almeno in parte, le finalità di assegnazione. Oppure, la destinazione, almeno del piano terra, per centro ricreativo e polifunzionale per i giovani di Partinico e del comprensorio.
Roberto Conigliaro
La Sicilia, 27.06.2009

Partinico. Assolto Pino Maniaci, giornalista antimafia. "Ma ora mi aspetto altri attacchi"

Il direttore di Telejato, emittente di Partinico, era accusato di esercizio abusivo della professione. Minacce, aggressioni e 200 querele in tanti anni di denunce contro Cosa nostra
PALERMO - Il giudice monocratico di Partinico, Giacomo Barbarino, ha assolto il direttore di Telejato Pino Maniaci dall'accusa di esercizio abusivo della professione. Secondo il giudice, l'attività dell'emittente guidata da Maniaci, si è caratterizzata "per le sue campagne contro Cosa nostra, nonché per la sua opera di informazione in altri servizi quali l'ambiente, le speculazioni sul territorio". "Adesso mi aspetto altri attacchi da parte dei miei detrattori", dice il conduttore dell'emittente televisiva privata di Partinico subito dopo la pronuncia della sentenza. "Oggi abbiamo assistito - aggiunge Maniaci - a una sentenza del tutto simile a quella pronunciata dalla giustizia qualche anno fa. Allora come oggi sono stato assolto dall'accusa di esercizio abusivo della professione giornalistica da un giudice che ha citato l'articolo 21 della Costituzione. Ringrazio per il sostegno offertomi il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, il consigliere Giacomo Clemenzi e il mio avvocato Bartolomeo Parrino per l'ottimo lavoro svolto". Nel maggio scorso Maniaci è stato iscritto all'ordine dei giornalisti nell'elenco pubblicisti. Soddisfazione è stata espressa proprio da Iacopino, che era a Palermo accanto a Pino Maniaci per la sentenza. "C'è un giudice almeno a Partinico. Un giudice capace di assolvere Pino Maniaci incredibilmente accusato di esercizio abusivo della professione giornalistica. Un giudice capace di respingere le inverosimili interpretazioni della legge fatte dalla Procura della Repubblica". Per Iacopino "Maniaci ha seguito il percorso imposto dalle norme per chiedere di essere iscritto all'Albo dei giornalisti come pubblicista, ma ne veniva ugualmente chiesta la condanna tentando in aula di trovare conforto in non so che cosa mai avrebbe potuto dire il presidente dell`Ordine regionale del quale la pubblica accusa chiedeva la convocazione". Maniaci, imprenditore edile che rilevò l'emittente nel 1999, e Telejato sono famosi per i servizi del tg e le vere e proprie campagne contro Cosa nostra, senza dimenticare le stoccate alla gestione amministrativa, la questione ambientale, il degrado politico, speculazioni sul territorio. Negli anni l'emittente e Maniaci hanno ricevuto molteplici minacce e subito diversi attentati mafiosi: tra i più gravi c'è il pestaggio subito da Maniaci nel gennaio 2008 a opera del figlio di un boss mafioso, e a luglio dello stesso anno la sua auto, parcheggiata sotto la sede della tv, è stata incendiata. Non solo, Maniaci ha collezionato circa 200 querele da parte della titolare di una distilleria.
26/06/2009

Matteoli: "Il ponte resta una priorità". Ma la pentita avverte: "Mafia pronta"

Secondo il ministro delle Infrastrutture "lo slittamento al Cipe non cambia i tempi dell'opera sullo Stretto". L'allarme di Giusy Vitale, ex boss e ora collaboratrice di giustizia: "Ci sono già stati contatti tra Cosa nostra e 'ndrangheta"
ROMA - Il ponte sullo Stretto di Messina è "una priorità per il governo e tale resta". A sottolinearlo è il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, che si trova a Montevideo (Uruguay) per una visita istituzionale che domani proseguirà in Venezuela. "Lo slittamento tecnico di ieri al Cipe - precisa il ministro - non cambia il programma e i tempi della sua realizzazione". Intanto Giusy Vitale, prima donna capo del mandamento mafioso di Partinico e ora collaboratrice di giustizia, dopo essere passata anche attraverso il carcere duro, rivela: "Tra Cosa nostra e i calabresi, ci sono già stati contatti in vista dell'ipotesi della costruzione del ponte sullo Stretto. I miei fratelli (Vito e Leonardo, in carcere ndr) avevano già accordi con la 'ndrangheta per armi e droga". Intervistata per la rubrica "Storiacce" in onda domani alle 19.30, Vitale parla dei suoi passati contatti con Matteo Messina Denaro, il super boss di Castelvetrano ancora latitante, dei nuovi equilibri ai vertici della Cupola dopo gli arresti eccellenti e dei dissidi tra l'ala di Totò Riina e quella di Provenzano. "Denaro può rimanere solo nel suo lato di Sicilia, non gestirla tutta", dice la collaboratrice di giustizia, citando Mimmo Raccuglia come altro influente boss di Cosa nostra. Nell'intervista, Vitale parla della divisione degli appalti, del riciclaggio del denaro da parte del suo clan e anche degli "affari sui rifiuti", oggetto di indagine.
27/06/2009

venerdì, giugno 26, 2009

La lettera di don Paolo Farinella al cardinale Bagnasco: "Perchè assolvete il premier da ogni immoralità?"

Questa lettera, scritta da don Paolo Farinella, prete e biblista della diocesi di Genova al suo vescovo e cardinale Angelo Bagnasco, è stata inviata qualche settimana fa e circola da giorni su internet. Riguarda la vicenda Berlusconi, vista con gli occhi di un sacerdote. Alla luce degli ultimi fatti e della presa di posizione di Famiglia Cristiana che ha chiesto alla Chiesa di parlare, i suoi contenuti diventano attualissimi
di don PAOLO FARINELLA
Egregio sig. Cardinale,
viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. LEGGI TUTTO

giovedì, giugno 25, 2009

Giuliana. Arrestato un pastore per violazione di sigilli su un terreno adibito a discarica abusiva

di Cosmo Di Carlo
Giuliana - E’ stato arrestato per violazione dei sigilli apposti lo scorso marzo dai carabinieri in un terreno di sua proprietà che aveva adibito a discarica. A finire in manette un pastore di Bisacquino, Gaetano Calma (nella foto), di 55 anni, che si era recato nel fondo sottoposto a sequestro giudiziario in compagnia del figlio che è stato denunciato.
Le disavventure giudiziarie per il pastore erano iniziate lo scorso mese di marzo quando i carabinieri della stazione di Giuliana, che dipende dalla compagnia dell’Arma di Corleone, nell’ambito di una più vasta operazione di controllo del territorio disposta e coordinata dal Gruppo Carabinieri di Monreale, finalizzata a prevenire e reprimere i reati in materia ambientale, avevano individuato un’area degradata in prossimità del comune di Giuliana. I carabinieri avevano iniziato una capillare operazione di monitoraggio del territorio della provincia, a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza per i rifiuti nella provincia di Palermo. Nel terreno individuato dai militari, che hanno accertato essere nella piena disponibilità dell’arrestato, i carabinieri trovarono di tutto: carcasse di autovetture, elettrodomestici in disuso, pneumatici, batterie di auto, telai di motorini ma anche carcasse di cani e suini per i quali gli investigatori stanno ancora svolgendo indagini e riscontri. Alcuni degli animali trovati morti, infatti, potrebbero essere stati soppressi per impiccagione, ipotesi che, se accertata, potrebbe far scattare a carico degli indagati il reato di maltrattamento di animali. L’area fu sottoposta a sequestro dai militari che vi apposero i sigilli; mentre per Gaetano Calma scattò la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese. Il pastore fu nominato custode giudiziale dell’area e degli immobili che insistevano su di essa. Ma, incurante degli obblighi che derivavano dalla denuncia e dal sequestro, Gaetano Calma ha continuato secondo quanto accertato dai carabinieri, ad accedere in quel sito fino a ieri, quando è stato colto sul fatto ieri dai militari della Stazione di Giuliana, che lo hanno sorpreso a violare i sigilli, mentre era in compagnia del figlio 28enne. All’interno della macchina dei Calma, perquisita dagli investigatori, sono stati trovati 3 coltelli a serramanico del tipo vietato, che sono stati sottoposti a sequestro penale. Per questo motivo i due sono stati denunciati anche per porto abusivo di armi da taglio. (*CO.Di*)

Trapani non ci sta: "100.000 Linares"

In città volantini inneggianti al capo della Squadra mobile, oggetto di una scritta minacciosa in autostrada. E su Facebook nasce un gruppo per sostenerlo
TRAPANI - "I trapanesi odiano la mafia", "100.000 Linares": sono le scritte contro la mafia e inneggianti al dirigente della squadra Mobile di Trapani, Giuseppe Linares, su volantini comparsi, questa mattina, in corso Piersanti Mattarella, attaccati alla cabina telefonica posta all'incrocio con la via Cofano, a piazza Vittorio Veneto, accanto al Palazzo delle Poste e sull'autostrada A 29, proprio nello stesso tratto in cui ieri era stata scoperta su un muro la scritta "Più Capaci meno Linares". La polizia di Stato ha cancellato la scritta contro il dirigente della questura trapanese.E nel social forum Facebook grande partecipazione al gruppo "Solidarietà a Giuseppe Linares capo della Mobile di Trapani", creato appositamente. In poche ore sono state raccolte 429 adesioni e lasciati oltre 50 messaggi in bacheca. Il gruppo sta anche organizzando una manifestazione pubblica di sostegno al dirigente della polizia e "per le forze dell'ordine che combattano giornalmente per eliminare la mafia dalla nostra amata terra".
25/06/2009

Piaghe italiche o piaghe mortali

di Vincenzo Consolo
«Italia mia, benché ’l parlar sia indarno / a le piaghe mortali / che nel corpo tuo sì spesse veggio...». Così lamentava Petrarca per le discordie dei signori di allora. E quelle piaghe italiche sembra che d’epoca in epoca si aprano nel bel corpo, che forse bello più non è, piaghe mortali oggi in questo paese governato da un signore-padrone che non ha avuto bisogno di olio di ricino e manganello, ma ha usato quell’arma del video (video della morte e non «della vita», come l’ha chiamato Quasimodo) per conquistare il potere. Potere politico su un paese da anni telestupefatto, alienato dai messaggi di volgarità e di stupidità. LEGGI TUTTO

mercoledì, giugno 24, 2009

Bisacquino. E' stato assegnato il premio "Gioachino Montalbano English Award"

Anche quest'anno, presso l’Istituto Secondario Superiore di Bisacquino, si è svolta la manifestazione di consegna del 9° premio “Gioachino Montalbano English Award” anno 2009 agli studenti che si sono maggiormente distinti nello studio della lingua inglese. Andrea Montalbano, istitutore del premio insieme alla propria famiglia, alla presenza del preside dell’Istituto prof. Bonanno e degli insegnanti d’inglese prof. Mulè e prof. Cacciabaudo, oltre al numeroso pubblico intervenuto, ha consegnato i seguenti premi consistenti in targhe e premi in denaro: 1° PREMIO – ANTONINO VENTIMIGLIA di Bisacquino; 2° PREMIO – CHIARA LUCIA di Bisacquino.

Nella foto (Gino Campisi), da sinistra: il prof. Cacciabaudo, il preside Bonanno, Antonino Ventimiglia, Chiara Lucia, Andrea Montalbano e il prof. Mulè.

martedì, giugno 23, 2009

Cgil: morto a Palermo Peppino Miceli, storico dirigente della Fiom e deputato del Pci

Peppino Miceli, storico sindacalista della Fiom ed esponente del Pci, e' morto a Palermo all'eta' di 95 anni. Miceli fu tra gli organizzatori e i protagonisti della manifestazione a Palermo contro il governo Tambroni del 7 luglio del 1960, durante la quale furono uccisi in piazza quattro persone mentre la polizia caricava lavoratori e studenti. Segretario della Fiom a Palermo negli anni Cinquanta, Miceli guido' anche la Camera del Lavoro e fu consigliere comunale del Pci. Tra il '59 e il '67 ricopri' la carica di deputato all'Assemblea regionale negli anni del governo Milazzo. Di lui molti ricordano il rigore morale e la passione sindacale manifestata quando faceva l'operaio nella fabbrica Omsa e poi nella Fincantieri, da cui fu licenziato per ben due volte proprio per la sua azione in favore dei diritti dei lavoratori. Durante la Seconda guerra mondiale, la nave sulla quale era imbarcato affondo', Miceli fu tra i superstiti ma fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania dove per due anni fu rinchiuso in un campo di concentramento. Il figlio, Emilio Miceli, e' attuale segretario generale della Slc-Cgil.
Rassegna.it, 23/06/2009 16:28

Regione, Piro (Pd): “Il consuntivo 2008 presenta cifre da paura. Si va verso il dissesto mentre il governo organizza il balletto degli assessori"

“Il consuntivo del bilancio della Regione per l’anno 2008 presenta cifre da paura”. Lo ha detto Franco Piro responsabile del Dipartimento politiche economiche del PD siciliano. “Il risparmio pubblico, cioè la differenza tra entrate correnti e spese correnti – aggiunge Piro- è stato negativo per 2.8 miliardi di euro. Le spese finali hanno superato le entrate finali per oltre 5 miliardi di euro, mentre il ricorso al mercato, cioè lo sbilancio totale, è risultato pari a 5.3 miliardi di euro. E’ vero che queste cifre sono state influenzate dalle operazioni legate al piano di rientro della sanità, ma resta il fatto che anche senza la sanità il saldo netto da finanziare è di oltre 2.4 miliardi di euro ed il ricorso al mercato è di oltre 2.6 miliardi, in aumento di oltre il 50% rispetto all’anno 2007, quando il saldo netto da finanziare era di 1.3 miliardi di euro ed il ricorso al mercato si era assestato a 1.6 miliardi di euro. Queste sono cifre da dissesto- conclude Piro- a stento mascherato dall’utilizzo contabile dei residui attivi, una parte dei quali mantenuti artatamente in vita, nonostante si tratti di crediti pressoché inesigibili. La Regione Siciliana sta affondando, mentre il governo si occupa soltanto di organizzare il gran balletto degli assessori regionali”.

lunedì, giugno 22, 2009

Corleone. Pur di ritardare la discussione della mozione sull'acqua, il presidente del consiglio Mario Lanza viola il Regolamento consiliare

di DINO PATERNOSTRO
Nonostante l’art. 24 dello statuto comunale stabilisca che «il presidente del consiglio rappresenta l'intero consiglio comunale, ne garantisce il buono andamento, ne tutela la dignità del ruolo e ne assicura l'esercizio delle funzioni allo stesso attribuite…», l’attuale presidente Mario Lanza (Pdl) sa fare bene solo il “cane da guardia” della maggioranza di centrodestra, anche a costo di gravissime violazioni regolamentari. Le prove? Eccole! Lo scorso 5 giugno, cinque consiglieri comunali (chi scrive, Salvatore Schillaci, Leo Colletto, Franco Di Giorgio e Lillo Marino) hanno presentato, ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, punto 1), del Regolamento dei lavori consiliari, la richiesta di convocazione del consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione della mozione di censura al sindaco per la “svendita” del servizio idrico e di rivendicazione del valore dell’acqua come bene pubblico. Data l’importanza dell’argomento, i cinque consiglieri hanno chiesto che la seduta si potesse svolgere in villa comunale, per favorire la massima partecipazione dei cittadini. L’art. 7 del Regolamento prevede che «per i motivi di cui ai punti 1 e 2 la riunione del Consiglio deve avere luogo entro 20 giorni dalla richiesta». Cioè, dovrebbe avere luogo entro il prossimo 25 giugno. Lanza, invece, proprio oggi 22 giugno ha convocato la seduta per il prossimo 1° luglio, 6 giorni dopo il termine ultimo imposto dal Regolamento. E, tra l’altro, non l’ha convocato per discutere e approvare la mozione sull’acqua, ma solamente per decidere il luogo dove tenerla. Siamo, cioè, ancora ai preliminari. Confessiamo che il dott. Mario Lanza non finirà mai di stupirci. Credevamo che avesse una certa dose di onestà intellettuale. Ma, purtroppo, non è così. Ha sicuramente abbondanti dosi di cinismo e di ipocrisia politica. All’opposizione dice che capisce, che condivide, ma poi gli ordini li prende dal sindaco Nino Iannazzo. Anche a costo di violare clamorosamente il Regolamento dei lavori consiliari, anche a costo di marce indietro indecorose. E pur di allontanare il più possibile il momento della resa dei conti davanti all’opinione pubblica sulla scelta dell’Amministrazione Iannazzo di svendere il servizio idrico ad Acque Potabili Siciliane in cambio di un miserabile piatto di lenticchie! Aspettiamo ancora che il sindaco ci comunichi i nomi delle “lenticchie” in cambio delle quali ha “regalato” sorgenti e rete idrica ad APS. Aspettiamo di vedere se APS comunica al sindaco i nomi dei dipendenti assunti a Corleone. E aspettiamo ancora che sindaco e assessori giurino sul loro onore che non hanno avuto assunti parenti e amici.

P.S. Aspettiamo anche che, in un sussulto di dignità politica, il presidente del consiglio comunale, Mario Lanza, si renda conto della gravissima violazione del Regolamento consumata, chieda scusa al Consiglio e rassegni le sue dimissioni. Se non lo farà spontaneamente, chiederemo l’intervento dell’Assessorato Regionale agli Enti Locali. (d.p.)

Palermo-Corleone, abusivismo edilizio e legalità

Due giorni fa il sindaco Diego Cammarata (che non definisce Palermo “Città della Legalità”) ha “licenziato” in tronco il suo assessore Ippolito Russo, perché sarebbe stato colto con le mani nel sacco per abusivismo edilizio dai vigili urbani. Russo dapprima aveva sostenuto che la villetta abusiva era sua. Poi ha cambiato versione, sostenendo era di sua figlia. Ma Cammarata non si è “intenerito” e l’ha “licenziato” lo stesso.
Anche a Corleone, qualche mese fa, è accaduto qualcosa del genere. Solo che la conclusione è stata diversa. I carabinieri hanno denunciato un caso di abusivismo edilizio in piazza Sant’Agostino, riguardante un immobile di proprietà della figlia dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Gambino. Ma, rispondendo all’interrogazione di alcuni consiglieri comunali, il sindaco di Corleone (“città della legalità”, come ha voluto formalmente chiamarla Nino Iannazzo, coniando un apposito logo che campeggia sui fogli di carta intestata del comune) ha sostenuto che Gambino poteva restare tranquillamente al suo posto perché la casa era della figlia, peraltro neanche convivente con lui. Chissà se queste sue “belle imprese” di legalità militante Iannazzo le racconta quando s…parla di “antimafia” e di “percorsi di legalità”!?
(FOTO: il sindaco Iannazzo; alla sua destra: l'assessore Gambino).

domenica, giugno 21, 2009

Corleone. Altre due "belle imprese" di Nino Iannazzo, sindaco della "legalità"

Altre due “belle” imprese del sindaco della legalità, Nino Iannazzo. Ha nominato componente del Nucleo di Valutazione e Controllo della Macchina comunale e dei suoi dipendenti (5.000 euro l’anno il compenso) un professionista laureato… in agraria, senza alcuna specifica esperienza professionale, ma fratello di un “uomo forte” dell’Udc corleonese (leggi l’interrogazione di Dino Paternostro e Salvatore Schillaci). E, come se non bastasse, ha pure approvato il progetto della D.ssa Concetta Lipari per ammodernare la macchina per la riscossione della tassa sui rifiuti. Incredibili i compensi: 6 mila euro l’anno di fisso, più il 30% del risparmio del Comune e più il 25% delle tasse sui rifiuti recuperate. Negli anni ’70 i cugini Salvo avevano uno scandaloso aggio del 6% sulle entrate delle esattorie in Sicilia, ma erano temibili mafiosi… (leggi l’interrogazione di Dino Paternostro e Salvatore Schillaci).

Corleone. Il vice-sindaco Pio Siragusa ai dipendenti comunali: "Ve lo do io il ponte!"

Con ordinanza n. 97 dello scorso 29 maggio, il vice-sindaco di Corleone Pio Siragusa (Udc) disponeva la chiusura dei locali comunali per il 1° giugno al fine di poter effettuare una pulizia straordinaria ed “igienizzarli”. In pari data, con nota n. 1600/IV, lo stesso Siragusa disponeva che gli impiegati comunali per quella giornata non prestassero attività lavorativa. Nulla di straordinario. In occasione di “ponti” (il 1° giugno era preceduto da un sabato e da una domenica e seguito dalla festa della Repubblica) tante pubbliche amministrazione fanno disinfestazioni… Incredibilmente straordinaria è, invece, la decisione dello stesso vice-sindaco Siragusa (comunicata con nota n. 2077 del 18 giugno) di decurtare un giorno di ferie a tutti i dipendenti che il 1° giugno non hanno prestato attività lavorativa… obbedendo alla sua disposizione del 29 maggio. Ma cosa si nasconde dietro quella che potrebbe apparire una contraddizione amministrativa del vice-sindaco? C’è chi parla di una “guerra” silente tra il vice-sindaco Pio Siragusa dell’Udc e il sindaco Nino Iannazzo del Pdl. Con il primo cittadino che ha costretto il suo vice a smentire una decisione per la quale non era stato consultato (perché in “gita” in Svizzera)...

Arrestato in Venezuela il boss Salvatore Miceli

Il capomafia di Salemi Salvatore Miceli, inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi, è stato arrestato a Caracas, in Venezuela, dai carabinieri del comando provinciale di Trapani in collaborazione con l'Interpol. Il boss, considerato un elemento di spicco del narcotraffico internazionale, era ricercato dal 2001, in seguito a una condanna per associazione mafiosa e traffico internazionale di stupefacenti divenuta definitiva. L'indagine che ha portato all'individuazione e alla cattura di Miceli è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. LEGGI TUTTO

Miceli, "ministro degli Esteri" di Cosa Nostra

di Salvo Palazzolo
I pentiti lo chiamano il “ministro degli esteri” di Cosa nostra. Salvatore Miceli era sempre in viaggio. E quando tornava in Sicilia i padrini più in vista se lo contendevano a cena. Qualcuno l’aveva soprannominato “la gallina dalle uova d’oro”, perché le sue relazioni con i trafficanti calabresi, e per il loro tramite, con i narcos sudamericani, erano fonte di sempre nuovi affari. Eppure, qualcuno in Cosa nostra cominciava a guardarlo con sospetto. All’i nizio degli anni Novanta, Giovanni Brusca, anche lui aspirante trafficante internazionale di droga, andava dicendo in giro che Miceli aveva fatto scomparire una grossa partita di droga, e chiedeva alla Cupola che fosse ucciso. LEGGI TUTTO

Palermo: Orlando (PD), direttore generale Gesip chiarisca l'utilizzo di beni della società rispetto ad attività professionale privata

“L’avvocato Giacomo Palazzolo, direttore generale della Gesip, è lo stesso avvocato Giacomo Palazzolo che ha lo studio legale in via Maggiore Toselli? Perché se così fosse, vi sarebbe una strana coincidenza: lo studio legale, infatti, ha lo stesso indirizzo e gli stessi recapiti telefonici della Gesip”. A chiedere un approfondito chiarimento sulla vicenda è Salvatore Orlando, consigliere comunale del Partito Democratico a Palermo, che ha presentato una interrogazione al sindaco.
“Sul sito www.avvocatipalermo.it/portale/albo/show.php?id=8194 – si legge nell’interrogazione - risulta iscritto all’albo ‘l’avvocato Giacomo Palazzolo il cui studio è ubicato in via Maggiore Toselli 36/M – 90100 Palermo, telefono 917904404, fax 917904507’: ma la sede e le utenze telefoniche sono le stesse della GESIP S.p.A”.
Nell’interrogazione Orlando chiede di sapere, fra l’altro, se “trattandosi di una società pubblica, è legittimo che il direttore generale possa utilizzare beni e servizi della stessa per finalità legate alla sua attività professionale” e “se gli organi societari sono a conoscenza di tale situazione”.
“Purtroppo – conclude Orlando – in Italia si è diffuso un pericoloso virus: in tanti si credono ‘piccoli Berlusconi’ e di conseguenza non distinguono la differenza fra ciò che è pubblico e ciò che è privato, e viceversa. E sono convinti che le proprie attività private si possano far pagare ai contribuenti”.
20 giugno 2009

mercoledì, giugno 17, 2009

Ficuzza (Corleone). Al via la stagione antincendio 2009 nella provincia di Palermo

di Cosmo Di Carlo
Ficuzza (PA) - Inaugurata la stagione antincendio 2009 del Corpo Forestale della Regione Siciliana della provincia di Palermo, alla presenza del dirigente provinciale Francesco Sgueglia, dei vertici provinciali del Corpo e delle altre forze dell’ordine.
Per la Tenenza della Guardia di Finanza di Corleone era presente il maresciallo Giuseppe Coppola, una folta delegazione di veterani del Corpo Forestale. Una messa in onore di San Giovanni Gualberto, patrono del Corpo Forestale, un sobrio “coffee break” e poi tutti al lavoro. Sono 14 i nuovi automezzi che andranno a potenziare i 21 distaccamenti presenti in provincia. LEGGI TUTTO

Il voto europeo premia gli "esterni": una sfida per il Partito Democratico e i movimenti

di Francesco Palazzo
Due questioni, dopo le elezioni europee, riguardano lo stato di salute del Partito democratico e il futuro del movimento Un´Altra Storia. Due tematiche intrecciate da alcuni anni, quelle dei partiti e dei movimenti. I primi più controversi, ma abbastanza stabili, i secondi più informali e vitali, ma che non tengono alla media distanza. Talvolta copiando il peggio dei partiti. Nel Pd si è fatta strada una prima controversia. Di chi è il merito delle affermazioni di Crocetta e della Borsellino? Questione che lasciamo a chi vuole tormentarsi più del dovuto. Basterebbe solo dire che senza il Pd, rimanendo nelle loro formazioni di appartenenza, mai Crocetta e la Borsellino avrebbero messo insieme quasi quattrocentomila voti. LEGGI TUTTO

Cantieri navali Palermo: Cracolici, convocare tavolo tecnico per rilancio stabilimento e tutelare posti di lavoro

“Bisogna convocare un tavolo permanente, con i vertici di Fincantieri e le forze sociali, per individuare ogni misura utile al rilancio dei cantieri navali di Palermo e alla salvaguardia dei posti di lavoro, tenendo conto anche dell’indotto”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’Ars, che ha presentato un’interrogazione all’assessore regionale all’Industria. “Bisogna innanzitutto verificare le reali intenzioni dei vertici di Fincantieri sul destino dello stabilimento di Palermo – prosegue - e sulla volontà di varare investimenti per un ammodernamento infrastrutturale, necessario a rendere maggiormente competitivo il sito”. Nell’interrogazione Cracolici ricorda che negli ultimi mesi si è assistito alla perdita di circa 400 posti di lavoro nell’indotto dei cantieri navali di Palermo e che a queste perdite rischiano di aggiungersi quelle degli operai di Fincantieri che saranno posti in cassa integrazione a rotazione già a partire da settembre. “Il grave scenario sul fronte occupazionale – continua l’esponente del PD - è determinato dall’assenza di una strategia da parte dei vertici aziendali di Fincantieri, che non intendono garantire la produzione nello stabilimento di Palermo anche mediante l’assegnazione di nuove commesse. Il che è ancora più grave se si considera che Fincantieri ha acquisito la quota societaria dei bacini di Palermo di proprietà della Regione assumendo l’impegno di garantire i livelli occupazionali e impegnandosi a rilanciare lo stabilimento, invece – conclude Cracolici – in questi anni si è proceduto in direzione opposta”.

Regione: Lupo (Pd), uscire dal ‘mistero’ che avvolge il governo, Lombardo riferisca subito in aula

“Bisogna uscire da questa sorta di ‘mistero’ che avvolge il governo regionale: Lombardo non può più far finta di nulla, si presenti subito in aula e faccia chiarezza”. Lo ha detto Giuseppe Lupo, deputato regionale del PD, intervenendo in aula nel corso della seduta di oggi pomeriggio.
“È inaccettabile – ha aggiunto - che nel pieno di una crisi che si sta rivelando pesantissima per la Sicilia, la nostra regione abbia un esecutivo incompleto e a mezzo servizio, che somiglia sempre più ad un governo ad interim”. Rivolgendosi al presidente dell’Ars Francesco Cascio, Lupo ha chiesto di “calendarizzare al più presto una seduta che veda la presenza del presidente della Regione, Raffaele Lombardo”. Rispondendo alla richiesta di Lupo, Cascio ha detto che domattina incontrerà Lombardo proprio per fissare una seduta d’aula da dedicare al dibattito sulla situazione politica e sul governo regionale.

Palermo, prende il via il coordinamento delle associazioni siciliane dell'emigrazione

Sarà presentato domani, 18 giugno 2009 alle 11.30 nell’ufficio del dirigente gruppo emigrazione ed immigrazione dell’assessorato al Lavoro di via Imperatore Federico, a Palermo, il coordinamento associazioni regionali siciliane dell’emigrazione (C.A.R.S.E). Il coordinamento presieduto da Salvatore Augello, (già presidente dell’USEF) raggruppa le nove associazioni regionali riconosciute dalla legge regionale 55 del 1980 e un migliaio di associazione di emigranti e familiari sparse nel mondo. “ La nascita del coordinamento – sottolinea il presidente Salvatore Augello, è un momento molto importante per l’associazionismo. E’ necessario – continua - progettare interventi concreti per le tante comunità siciliane sparse per il mondo, che aspettano risposte da una regione, che sembra negli anni, avere abbassato il proprio livello di attenzione nei confronti dell’emigrazione, snaturando a volte lo stesso spirito della legge 55/80 e successive modifiche. Poche, ma significative le modifiche richieste dalle associazioni. – conclude - Innanzi tutto, la messa in funzione della Consulta Regionale dell’Emigrazione e dell’Immigrazione, ferma da oltre 15 anni, nonché la realizzazione della quarta conferenza regionale dell’emigrazione, strumenti necessari per rimettere in modo una macchina ed una elaborazione politica, ferma alla notte dei tempi e per produrre quella nuova legge, di cui la nostra emigrazione ha tanto bisogno. Una legge che programmi incentivi per riavviare gli scambi culturali e perché no anche economici tra i nostri connazionali all’estero e la terra d’origine”.

Palermo: Orlando (PD), istituire ‘onda verde’ per diminuire traffico e inquinamento automobilistico

“Per rendere il traffico più scorrevole e diminuire i livelli di inquinamento in città bisogna istituire “l’onda verde”, cioè il sistema di sincronizzazione dei semafori lungo le strade principali che permette di abbassare, se non addirittura eliminare, le interruzioni di marcia nel traffico urbano”. Lo dice Salvatore Orlando, consigliere comunale del Partito Democratico, che formalizzerà all’assessore al Traffico la proposta di istituzione di questo ‘sistema intelligente’ di coordinamento dei semafori.
“Si tratta di un metodo relativamente semplice – aggiunge – che viene utilizzato da tempo in moltissime città d’Italia e del mondo, che se viene ben ‘tarato’ alle esigenze e alle peculiarità delle singole realtà urbane permette di condurre un’auto ad una velocità costante e ‘trovare sempre il verde’ lungo un determinato percorso. In questo modo si velocizza il traffico automobilistico, diminuiscono i tempi di spostamento e si abbassano le immissioni di Co2. Chiederò un incontro con l’assessore al Traffico – conclude Orlando – per discutere concretamente questa proposta”.

martedì, giugno 16, 2009

L'Associazione "Prociv-Arci" di Corleone di nuovo con i terremotati d'Abbruzzo

L’Associazione di volontariato di protezione civile Prociv-Arci “Grifone” di Corleone è nuovamente in Abbruzzo per dare una mano ai terremotati. I volontari, coordinati dal presidente Placido Paternostro, sono nuovamente presenti nel Campo di Pianola per effettuare il secondo turno “dell'Emergenza sisma Abbruzzo”. Ci hanno inviato alcune foto scattate alla casa dei coniugi Giaccone, originari di Bisacquino, e residenti a Pianola per motivi di lavoro, che sono rimasti vivi per puro miracolo.
FOTO. I volontari davanti casa Giaccone a Pianola in Abbruzzo

Mafia, tredici arresti a Trapani: coprivano il boss Messina Denaro

Sono accusati di aver favorito la latitanza del capo della "cupola"latitante ormai da sedici anni. Trecento uomini impegnati nell'operazione "Golem". Scoperti traffico di droga ed estorsioni. Sequestrati i beni degli arrestatiIl "tipografo" che gli forniva documenti falsi è residente a Roma
TRAPANI - 13 persone sono state arrestate dagli agenti del Servizio centrale operativo (Sco) e delle Squadre mobili di Trapani e Palermo perché favorivano i contatti fra il boss latitante trapanese, Matteo Messina Denaro, e alcuni esponenti di vertice di Cosa nostra palermitana, fornendogli pure falsi documenti. Per l'accusa sono i componenti di una fitta rete di favoreggiatori che da anni copre il capomafia di Trapani, accusato di omicidi e stragi, ricercato da 16 anni, che avrebbe coperture anche a Roma. LEGGI TUTTO

MESSINA DENARO. Il boss, lo scrivano e le veline
Il ritratto del latitante trapanese che ha ereditato i segreti di Riina e Provenzano. Unico indizio della sua presenza, i pizzini ritrovati. E qualche favoreggiatore davvero poco discreto.
di Salvo Palazzolo

Regione: Cracolici, Lombardo riferisca in aula. L’Ars all’oscuro di tutto e da Cascio silenzio assordante

“Adesso basta! Il presidente della Regione Lombardo ha il dovere di riferire al parlamento sulle scelte compiute dopo l’azzeramento della giunta e sulle nuove nomine, oltretutto incomplete, che da 20 giorni sono state effettuate ma che formalmente l’Ars non ha ancora avuto modo di conoscere”. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo PD all’assemblea regionale siciliana.
“Il solerte presidente dell’Ars Cascio, supportato da 37 deputati della ‘ex maggioranza’ di centrodestra, aveva convocato una seduta straordinaria alla vigilia del voto, per poi chiedere il rinvio. Adesso, invece, vige un silenzio assordante. Ma i siciliani hanno diritto di sapere se c’è un governo, se c’è una maggioranza e se ci sono le condizioni per affrontare le emergenze della nostra regione. Invece si assiste a questo spettacolo da operetta, che rischia di renderci tutti ridicoli agli occhi dei siciliani. La crisi politica di questo centrodestra – aggiunge - è ormai divenuta una farsa: in nome dell’autonomia tutti i contendenti di questo teatrino fanno appelli alla politica romana per risolvere i loro conflitti, ma l’unica cosa che emerge è la drammatica debolezza di una classe dirigente che non è in grado di mostrare autorevolezza e rispetto per le istituzioni”.

lunedì, giugno 15, 2009

Avvincente e combattuto il 29° Rally Conca d'Oro. Giovanni Cutrera beffa Vintaloro sul filo di lana e si aggiudica il trofeo Franco Vintaloro

Con sei vittorie di fila nelle ultime prove speciali il 24enne Giovanni Cutrera in coppia con la fidanzata Valentina Di Palermo, campionessa italiana rally 2008, è riuscito sul filo di lana ad ottenere il successo nel 29° Rally Conca d'Oro. Solamente 4 decimi di secondo li hanno infatti separati dall'altra Mitsubishi, una Evo X, di Franco Vintaloro Jr., che aveva condotto la gara per otto delle nove prove speciali in programma. Per il giovane corleonese e per la navigatrice si tratta della prima vittoria assoluta e vanno ad aggiungere il loro nome in un albo d'Oro prestigioso che include anche i nomi del Campione del Mondo Makinen e di quello europeo Verini."Ho iniziato in sordina - ha detto il vincitore - anche perché non guidavo una 4x4 dal 2006. Poi abbiamo preso il ritmo giusto ed iniziato a mettere pressione a Vintaloro vincendo in totale sette prove su 9".Alla gioia dei vincitori ha fatto eco l'estrema amarezza di Vintaloro Jr, che a pochi chilometri dal traguardo stava assaporando la gioia di aggiudicarsi la gara ideata dal padre nel lontano 1977 ed a lui intitolata. "Ci riproveremo il prossimo anno - ha commentato un delusissimo Vintaloro con a fianco il navigatore Mannina - purtroppo aggiungiamo questa amarezza al ritiro alla Targa Florio quando ho dovuto abbandonare mentre ero al comando della gara valida per lo Challenge.Il podio tutto corleonese è stato completato da Arcangelo Palazzo e Marcus Salemi, anche loro vincitori di una prova, ed a lungo in seconda posizione, prima di doverla cedere all'arrembante Cutrera. Il quarto posto ed il successo tra le "due ruote motrici" hanno premiato la bella gara di Giacopello-Taviano con la Clio RS, così come in Gruppo ha vinto la piccola Rover di Di Palermo. Lunghissima la lista dei ritirati tra i quali Mogavero, Governali e Di Lorenzo tutti con le Mitsubishi.La gara indetta dall'A.C. Palermo ed organizzata dal Comune di Corleone e da A.C. Servizi, è stata la quinta prova, con il coefficiente di validità 1,5 dello Challenge ottava zona. Nonostante fosse assente rimane leader Andrea Nucita, visto che il messinese Denaro è stato costretto al ritiro. La classifica: 1. Cutrera-Di Palermo (Mitsubishi Lancer Evo IX) in 45'19''5; 2. Vintaloro-Mannina (Mitsubishi Lancer Evo X) a 0''4; 3. Palazzo-Salemi (Mitsubishi Lancer Evo VII) a 19''5; 4. Giacopello-Taviano (Renault Clio RS) a 4'50''0; 5. Di Palermo-Tripolino (MG Rover 105 ZR) a 7'02''2; 6. Di Galbo-Castelli (Peugeot 206 RC) a 10'08''7; 7. Marsalisi-Cimò (Peugeot 205 GTI) a 10'39''3; 8. Arasi-D'Agostino (Peugeot 309 GTI) a 12'53''2; 9. Sabatino A.-Sabatino T. (Opel Corsa GSi) a 13'30''0; 10. Oddo-Bianchi (Renault Clio RS) a 13'30''1.
Gianfranco Mavaro
Da GuidaSicilia.it

Corleone. La Cgil protesta per la mancanza di personale all'ospedale. "Si riduce l'impegno per la nostra struttura"

“La carenza d’infermieri, tecnici e autisti dell’Ospedale di Corleone, più volte stigmatizzata da questa Organizzazione sindacale – scrivono Leo Cuppuleri e Mario Scialabba, della FP-CGIL, in una lettera indirizzata ai vertici dell’Ausl 6 e all’Assessorato Regionale alla sanità - continua ad aggravarsi. L’efficienza e l’efficacia della struttura vengono, progressivamente e inesorabilmente compromesse. La Direzione Generale non promuove gli interventi necessari per mettere l’ospedale al riparo di tali rischi anzi riduce l’impegno a sostegno del presidio ospedaliero. La CGIL, in assenza di soluzioni tempestive e concrete, si adopererà per far crescere l’attenzione della collettività sui problemi della struttura e farà ricorso, nei prossimi giorni, alla mobilitazione dei lavoratori”.

Bianca Berlinguer ricorda il padre: «Quel giorno a Yalta con con Ponomariov...»

di Concita De Gregorio
Dal giorno della sua morte la famiglia di Enrico Berlinguer – la moglie, i suoi quattro figli – ha mantenuto un riserbo assoluto. Mai un’intervista né uno scritto sul marito e sul padre. «Perché così lui avrebbe voluto, perché niente si poteva togliere né aggiungere davanti a quella grande testimonianza di affetto collettivo», dice oggi Bianca. Ora che sono passati 25 anni, un quarto di secolo, la primogenita di Enrico ha deciso di condividere con i lettori dell’Unità un frammento del diario familiare. Una foto dall’album che ci lascia entrare per un momento nella sua vita privata e nei suoi ricordi, un varco in uno spazio gelosamente custodito: ci mostra il padre com’era e ci consente di immaginare di vederlo. Al mare, un giorno qualsiasi. È un regalo, in un certo senso. Lo accogliamo con gratitudine. LEGGI TUTTO

Rostagno, le norme garantiste salvano il presunto killer

di Rino Giacalone
Il Tribunale del riesame di Palermo ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Maria Pino nei confronti di Vito Mazzara, accusato di avere fatto parte del gruppo di fuoco che, il 26 settembre 1988, uccise a Lenzi il giornalista e sociologo Mauro Rostagno, ex leader di Lotta Continua, fondatore della Comunità Saman.
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sabato, giugno 13, 2009

“Istituire il Parco archeologico di Selinunte”. L’appello lanciato nelle giornate di studio in onore di Vincenzo Tusa

SELINUNTE, 13 giugno 2009. «È arrivato il momento di istituire il Parco archeologico di Selinunte. Non ci sono più motivi validi per ritardarne l’istituzione». Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare, lancia l’appello durante il convegno in ricordo del padre, Vincenzo Tusa, che si è svolto proprio nel cuore dell’area archeologica di Selinunte, al Baglio Florio. Due giornate di studio (ieri e oggi) dal titolo “Selinunte ed il Mediterraneo nelle nostre vite. Il ruolo di Vincenzo Tusa nella scoperta delle popolazioni della Sicilia antica” che completano il percorso sul pioniere dell’archeologia mediterranea iniziato a Ustica sabato scorso. A sostenere l’appello di Tusa anche gli esperti e gli archeologi intervenuti al convegno. Tra questi Gianfranco Zanna, responsabile beni culturali di Legambiente Sicilia: «Si farebbe un gran servizio alla memoria di Vincenzo Tusa se si istituisse il Parco archeologico di Selinunte. Dopo un anno e mezzo dall’ultimo parere del Consiglio regionale ai Beni culturali, che ha fra l’altro ulteriormente ampliato i confini dell’area, il decreto non è stato ancora firmato. Forse non si firma perché la nuova riperimetrazione confligge con interessi speculativi nella zona?». LEGGI TUTTO

Chi è Vincenzo Tusa?

Nasce a Mistretta (ME) il 7 dicembre 1920. Nel 1944 si laurea in Lettere e Filosofia presso l'Università di Catania. Nel 1955 consegue il diploma di specializzazione in Archeologia presso la Scuola di Perfezionamento in Archeologia dell'Università di Roma La Sapienza. Nel 1947 è assunto nell'allora Amministrazione delle Antichità e Belle Arti, prestando servizio dapprima presso la Soprintendenza alle Antichità di Bologna per due anni, e successivamente presso la Soprintendenza alle Antichità di Palermo con giurisdizione sull'intera Sicilia Occidentale, come Ispettore a partire dal 1953, esplicando le funzioni di Soprintendente dal 1963 e reggendo la Soprintendenza stessa in qualità di Dirigente Superiore dal 1976 fino al collocamento in pensione avvenuto il 31 dicembre 1985. Nel corso della sua attività ha contestualmente diretto il Museo Archeologico di Palermo per circa un trentennio. LEGGI TUTTO

Con il Pd, non nel Pd...

di Claudio Fava
Cari amici di Europa, con l'editoriale del vicedirettore Chiara Geloni introducete, con garbo, un punto politico importante: come rendere utile al Paese e al centrosinistra la proposta politica di Sinistra e Libertà? Come rendere utile quel milione di voti ricevuti e il “sogno” che essi incarnano? La risposta è nel cammino che ci aspetta. Partendo da alcune premesse: la prima si chiama autonomia.
E l’ autonomia di un progetto politico pretende rispetto. Ecco la ragione del mio disagio di fronte all’invito rivoltoci dal capogruppo del PD alla Camera Antonello Soro: “integratevi!”. Non credo che integrarci nel Partito Democratico sarebbe cosa utile: né al PD né a quel milione di elettori che con il loro voto non hanno voluto tenere a battesimo una possibile nuova componente dei democratici ma un’ autonoma forza della sinistra italiana.Credo che l’utilità di Sinistra e Libertà sia quella di contribuire concretamente, politicamente, in forme e intenzioni trasparenti, alla costruzione d’un nuovo centrosinistra. Che recuperi lo spirito positivo del primo Ulivo. Che metta in rete tra loro culture politiche e linguaggi diversi dentro una comune cornice di valori. Ma perché questo accada occorre reciproco rispetto e autonomia. Sinistra e Libertà è un progetto politico destinato a mettere radici nei prossimi mesi, pronto a dialogare con le altre forze del centrosinistra ma ben attento a rispettare il mandato ricevuto dagli elettori: coniugare insieme le parole sinistra e libertà in un processo politico nuovo, rivolto al futuro e al Paese.Scelte chiare, che abbiamo rispettato anche in questa campagna elettorale: un cartello con Rifondazione comunista ci avrebbe regalato il 4% e qualche eletto ma avrebbe disperso le ragioni del nostro impegno. Chi vi scrive è stato ben felice di sacrificare la propria permanenza al Parlamento Europeo pur di non sacrificare la coerenza del nostro progetto. Il dialogo politico, la collaborazione, il comune impegno elettorale fa parte di questo progetto: a patto di non parlare di integrazione. Sinistra e Libertà, assieme al PD e all’IDV, può rappresentare la risposta alle destre e a Berlusconi. Ma nella chiarezza e nel rispetto reciproco dell’identità di ciascuna forza politica. Più che un sogno, tutto ciò lo considero una comune responsabilità.
13/06/2009

venerdì, giugno 12, 2009

Intercettazioni. Rita Borsellino ha aderito all'appello di Repubblica contro il ddl sulle intercettazioni: "la democrazia è in pericolo!"

PALERMO - "Il disegno di legge sulle intercettazioni rischia di indebolire gravemente l'operato della magistratura e di ridurre drasticamente la libertà di informazione. Non è mettendo il bavaglio alla stampa e violando principi sanciti dalla Costituzione che si salvaguarda la privacy. Lo strumento delle intercettazioni va sicuramente regolamentato, ma non dimentichiamoci che proprio grazie alle intercettazioni è stato possibile raggiungere grandissimi risultati sul fronte della lotta al crimine, sia esso mafioso che di altra matrice". Così Rita Borsellino, neo parlamentare europeo eletto nella lista del Pd commenta la modifica al ddl sulle intercettazioni approvato ieri alla Camera, dopo avere aderito all’appello lanciato su Repubblica. "Ancora una volta - aggiunge - a prevalere sull’interesse comune sono gli interessi personali. Segno che, in Italia, la democrazia è sempre più in pericolo".

giovedì, giugno 11, 2009

Rita Borsellino eletta deputato europeo con 229.981 voti. La candidata più votata in Sicilia dopo Berlusconi

“Sono molto soddisfatta dei risultati raggiunti” ha commentato Rita Borsellino, dopo i risultati dello scrutinio delle europee. “Penso che sia stato premiato un progetto, il nuovo progetto del Pd ridisegnato da Franceschini, aperto alla partecipazione. L’elettore ha visto questa apertura, si è riconosciuto e si espresso con il voto. L’elettore vuole vedere cose concrete, possibili, reali e il nuovo Pd le ha proposte. E poi il mio pensiero va ai giovani. Sono stati loro con fiducia, caparbietà e rischio a credere a questa avventura. Un’avventura costruita minuto per minuto da tutti. Ognuno la sognava in modo diverso ma poi questi sogni sono diventati una strada unica, un progetto unico. Ora dobbiamo continuare a lavorare insieme, a sognare insieme e a realizzare insieme i sogni. Da questo momento tutto comincia, tutti siamo o perai e costruttori. Dobbiamo essere all’altezza di questo compito. La Sicilia, la Sardegna, l’Italia cominciano a cambiare da qui. Grazie e buon lavoro a tutti!”

Rita Borsellino è stata eletta nella circoscrizione Italia insulare (Sicilia e Sardegna) per il Partito Democratico con 229.981 voti, il risultato più elevato dopo quello di Silvio Berlusconi (365.588), e superiore a quello del governatore Raffaele Lombardo che nelle isole ha raccolto 200.608 voti su un totale di 2.451.295. La capolista del Pd ha ottenuto 199.391 voti in Sicilia e 30.590 in Sardegna.

Ciancimino, indagati quattro politici siciliani

Accuse per Vizzini (Pdl) e gli udc Cuffaro, Cintola e Romano. Il figlio di «don Vito»: presero soldi per favorire gli affari di mio padre
ROMA — L’accusa è concor­so in corruzione aggravata dal­l’aver favorito l’associazione mafiosa. I senatori inquisiti Car­lo Vizzini (Popolo della Libertà, presidente della commissione Affari costituzionali), Salvatore Cintola, Saverio Romano e Sal­vatore Cuffaro (Udc) saranno chiamati a risponderne nei prossimi giorni davanti ai magi­strati della Procura di Palermo che indagano sul cosiddetto «te­soro » di Vito Ciancimino, l’ex sindaco della città condannato per mafia e morto nel 2002. L’inchiesta è scaturita dalle più recenti dichiarazioni del­l’ultimogenito di Ciancimino, Massimo, già condannato in primo grado a 5 anni e 8 mesi di carcere per riciclaggio dei soldi del padre. LEGGI TUTTO

Corleone. Ecco la risposta (non risposta) all'interrogazione sulle presunte assunzioni clientelari ad Acque Potabili Siciliane

Avevamo "interrogato" il sindaco di Corleone Nino Iannazzo per sapere quanto ci fosse di vero nella "vox populi" circa le presunte assunzioni clientelari presso Acque Potabili Siciliane Spa, in cambio della "cessione" incondizionata della rete idrica e delle soergenti. Ecco cosa ci ha risposto in data 8 giugno 2009 il primo cittadino: "In riferimento all'interrogazione in oggetto indicata, non essendo in possesso dei dati richiesti, si è provveduto a richiedere le informazioni alla società Acque Potabili Siciliane Spa con nota protocollo n. 9819 del giorno 8 giugno 2009 che ad ogni buon fine si allega in copia". Il Sindaco: Dott. Antonino Iannazzo. E questa è la lettera che Iannazzo ha inviato ad Acque Potabili Siciliane Spa: "Al fine di aderire ad analoga richiesta del consigliere comunale in indirizzo (Dino Paternostro - ndr), si invita codesta spettabile società a voler comunicare, con cortese sollecitudine, se ha provveduto ad assumere unità di personale per la gestione del servizio idrico integrato a Corleone. In caso affermativo voglia comunicare gli eventuali criteri di selezione, il numero, i nominativi,. le qualifiche professionali, le ore settimanali ed il luogo dove questo personale presta servizio". Una risposta prevedibile e banale quella del sindaco, che sa ma fa finta di non sapere. Sarebbe tutta da ridere se Acque Potabili rispondesse: "Ahò, ma i pizzini non ce li hai dati tu!?!?". Comunque, Iannazzo ancora non ha risposto alle altre sei domande che gli avevamo posto nei giorni scorsi.

mercoledì, giugno 10, 2009

La Galva Spa, impresa controllata dalla famiglia Pisante (indagata per mafia), partecipa con l'8,4% ad Acque Potabili Siciliane!

Ecco cosa si legge nell’inchiesta di Carlo Ruta “Acqua, un affare che scotta”, pubblicata su “Narcomafie”: «In relazione più o meno diretta con grandi società estere e italiane interessate all’affare Sicilia, vanno muovendosi… ambienti economici discussi, a partire dai Pisante, le cui imprese risultano inquisite dalle procure di Milano, Monza, Savona e Catania per una varietà di reati: dal pagamento di tangenti all’associazione mafiosa. Già coinvolta nell’isola in vicende legate agli inceneritori, tale famiglia si è mossa con intenti strategici. Si è inserita, tramite la controllata Galva S.p.A., nel raggruppamento guidato da Aqualia, per la gestione idrica nel Nisseno. Partecipa con un buon 8,4 per cento alla società aggiudicataria nel Palermitano, Acque potabili siciliane S.p.A.». Acque Potabili Siciliane è la società che gestisce il Servizio Idrico Integrato dell’Ato 1 Palermo, che comprende anche il comune di Corleone. La famiglia Pisante già il 15 novembre 2006 era stata oggetto di un’interrogazione ai ministri dell’interno e dell’ambiente, firmata dagli on.li Francesco Forgione e Daniela Dioguardi, di Rifondazione Comunista. «La famiglia Pisante – scrissero i due parlamentari - oltre ad essere presente nella Galva S.p.A. è anche presente nella Sicil Power S.p.A., tramite la controllata Altecoen (…); le imprese della famiglia Pisante sono oggetto di inchiesta in diverse procure italiane (Milano, Monza, Catania e Savona), per reati di associazione mafiosa…». Ci chiediamo se l’Ato 1 Palermo, prima di aggiudicare l’appalto del S.I.I. ad Acque Potabili Siciliane Spa, abbia fatto tutti gli accertamenti di legge sulle Aziende che ne fanno parte, compresa la Galva Spa, controllata dalla famiglia Pisante. E ci chiediamo se il sindaco di Corleone “Città della legalità”, dr. Antonino Iannazzo, che ha attivo il protocollo “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, ha assunto le dovute informazioni prima di cedere, lo scorso 1° ottobre 2008, il Servizio Idrico Integrato ad Acque Potabili Siciliane Spa, impresa “partecipata” da Galva Spa dei Pisante. Glielo chiederemo con un’interrogazione consiliare. (d.p.)

martedì, giugno 09, 2009

Dal convegno "Corleone in mappa" un altro contributo per conoscere la storia della città

Sabato 30 maggio 2009, nel suggestivo scenario della chiesa della Madonna del Carmelo di Corleone si è svolto il seminario di studi sul tema: “CORLEONE IN MAPPA: PROSPETTIVA STORICA, ANTROPOLOGICA ED ESTETICA”. Il seminario ha avuto come oggetto lo studio di una antica mappa litografica raffigurante la città di Corleone risalente probabilmente al XVII – XVIII secolo. La litografia in questione è stata ceduta in questa occasione dall’Associazione Culturale “Palladium” in comodato d’uso al Comune di Corleone, la cui amministrazione ne ha predisposto l’esposizione presso il museo Civico “Pippo Rizzo”. LEGGI TUTTO

lunedì, giugno 08, 2009

Le elezioni europee a Corleone: crolla il PDL (-11.32%), avanza l'UDC (+ 7.65%), tiene bene il PD (20.01%)

Se facciamo il confronto - com'è corretto - con le precedenti elezioni europee del 2004, il Partito della Libertà, che comprende Forza Italia, Alleanza Nazionale ed altri partitini del centrodestra, a Corleone ha perso l'11.32%, un vero e proprio tracollo. Infatti, nel 2004 AN aveva ottenuto 1.962 voti e il 37.56%, mentre FI 834 voti e il 15.97%, che sommati fanno 2.796 voti e il 53.53%. Nelle europee di ieri, invece, il PDL ha ottenuto 1.661 voti pari al 42.21%. E, nel tracollo, un risultato disastroso l'hanno ottenuto gli ex AN (il sindaco Nino Iannazzo, il consigliere provinciale Mauro Di Vita, l'assessore Giuseppe Giandalone. Sostenevano tutti insieme il candidato ex An Nino Strano, che "stranamente" ha ottenuto appena 347 voti di preferenza, a fronte dei 1.101 di Salvatore Iacolino e degli 820 di Giovanni La Via, entrambi ex Forza Italia. Gli elettori di Corleone, quindi, hanno voluto punire il partito di Berlusconi e strapunire il sindaco Iannazzo, colpevole della "svendita" del servizio idrico ad Acque Potabili Siciliane in cambio di un miserabile piatto di lenticchie. E colpevole del paese sporco, dei dipendenti comunali per 10 giorni senza stipendio, delle "gite" all'estero e del clima da basso impero che si respira ormai a Palazzo di Città.
Ottiene un buon risultato l'MPA di Raffaele Lombardo, che dalle urne ha visto uscire 394 schede a suo favore, pari 10.01%. Se si pensa che a Corleone è un partito di opposizione, il risultato conferma che la linea è quella giusta.
Un balzo avanti l'ha fatto l'UDC, rispetto al brutto risultato del 2004, quando aveva ottenuto 682 voti, pari al 13.06%. Quest'anno, invece, ha ottenuto 815 voti, pari al 20.71%, con un + 7,65%. Un poco al di sotto dei suoi mille voti, ma la... caduta di Antinoro si fa sentire.
E il Partito Democratico? Sia in Italia che a Corleone si batteva contro "giganti" dal potere immenso. Nel 2004 (Uniti nell'Ulivo) aveva ottenuto 1.035 voti, pari al 19.82%. Per il partito di Franceschini, ieri dalle urne sono uscite 748 schede, pari al 19.01%. Tenuto conto dell'aumento delle astensioni, è stata una vera tenuta, insperata ed insperabile, se si pensa allo stato confusionale in cui si è trovato il partito e ai consistenti pezzi di gruppo dirigente ex Ds ed ex Margherita che sono rimasti ai margini della campagna elettorale. Un'ottima affermazione l'ha avuta Rita Borsellino, premiata dai corleonesi con 430 voti di preferenza. Ha ottenuto 216 preferenze Giovanni Barbagallo, 173 Rosario Crocetta e 146 Italo Tripi.
Italia dei Valori di Antonio Di Pietro è la novità in Italia, ma a Corleone non "sfonda": ottiene solo 173 voti, pari al 4,40%. Scomparse, invece, le due liste di sinistra: 0,71% Sinistra e Libertà, 1.07% Rifondazione Comunista.
Dino Paternostro

Corleone, pagati gli stipendi ai dipendenti comunali. Ma a fine giugno cosa accadrà?

Dopo la lettera di diffida della F.P.-CGIL di Palermo, che sabato scorso aveva messo in mora l'Amministrazione comunale di Corleone sul mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, è accaduto il "miracolo". Non reggendo più la pressione del sindacato e dei dipendenti comunali, che chiedevano con determinazione di avere pagate le spewttanze dovute, il sindaco Nino Iannazzo ha tentato una mossa "disperata". Ha chiesto, cioè, al Banco di Sicilia/Tesoriere di "fermare" alcuni mandati già in pagamento, recuperare i soldi e pagare gli stipendi. Un'operazione sul filo del rasoio, che, per fortuna dei dipendenti, è riuscita. E così tutti hanno potuto avere i loro stipendi. Ma, con questi chiari di luna, cosa accadrà a fine mese, quando si dovranno pagare gli stipendi di giugno?