martedì, novembre 10, 2009

Il giudice Antonio Ingroia: "Non ho programmi politici. E' grave dire che un magistrato voglia ribaltare assetti politici"

Il pm di Palermo replica al direttore del Tg1 Minzolini che lo aveva attaccato con un editoriale
ROMA - «Non ho fatto alcuna critica nei confronti del governo, alcune mie frasi sono state estrapolate dal contesto e ad esse è stato attribuito un significato diverso». Il pm di Palermo Antonio Ingroia, interviene a "24 Mattino" su Radio 24 e sceglie toni pacati per replicare all'affondo lanciato dagli schermi del Tg1 dal direttore Augusto Minzolini. Negando che, nelle sue parole, ci sia un pregiudizio politico nei confronti del premier. «Non ho né obiettivi, né programmi politici - continua Ingroia - tantomeno di ribaltare posizioni o attuali assetti politici e istituzionali. Penso che questa sia l'accusa più grave che si possa fare a un magistrato, non mi sento di meritarla». Ad Articolo 21, il pm spiega come il suo pensiero venga "stravolto" al punto di attribuirgli «un programma politico, mentre le mie dichiarazioni erano semplicemente un richiamo ai principi fondamentali scritti nella carta costituzionale. Non mi sento schierato da nessuna parte se non con i padri costituenti e con i cittadini che pretendono verità e giustizia...». Ingroia torna alle dichiarazioni rilasciate qualche giorno fa. E precisa: «Ho fatto riferimento alla mia preoccupazione per alcuni disegni di legge, quello sulle intercettazioni e alla riforma del codice di procedura penale, che a mio parere rischiano di aggravare la situazione di difficoltà investigativa della magistratura, soprattutto nei procedimenti più delicati sulle organizzazioni criminali, anche sul versante dei rapporti coi colletti bianchi. Poi ho aggiunto che da parte dei cittadini occorre, come ci ricordavano Falcone e Borsellino, una partecipazione attiva».

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