mercoledì, maggio 27, 2009

Ester la nascosta

di LUIGI CIOTTI
Ester, che in ebraico significa "la Nascosta". Nascosta perché illuminata da un pudore e una grazia che rifuggono l'ostentazione. Nascosta ma in questo caso costretta a nascondersi. Ester è morta al largo di Lampedusa a causa di una distorta idea di legalità. Una legalità che respinge, esclude, nasconde. E che arriva a travestire la "crudeltà" da arma di legittima difesa. Nessuno, sull'immigrazione, ha la ricetta in tasca. Ma il forte elemento multietnico della nostra società - una realtà di fatto, piaccia o dispiaccia a qualcuno - ci impone di trovare il difficile punto di equilibrio tra accoglienza e legalità. E' in gioco lo sviluppo sociale, economico e culturale di un Paese che è stato migrante, che ha proteso in passato le sue mani trovandone altre pronte ad afferrale: come possiamo dimenticarlo? Ecco allora la necessità dell'investimento economico, quello 0,7% del PIL promesso e mai destinato ai paesi in via di sviluppo per liberare l'immigrazione dal ricatto della fame, delle mafie, delle guerre. Ecco l'urgenza di politiche sociali, di offerta di lavoro e opportunità di cittadinanza, veri antidoti all'insicurezza, come dimostrano i dati sui crimini commessi dagli stranieri regolarizzati e quindi responsabilizzati. Ecco infine, l'atto di coraggio richiesto alla politica: abbandonare la facile strada del consenso per imboccare quella difficile ma feconda della giustizia sociale. Una politica che sia capace di trasformare quelle paure in speranze. Creando le condizioni perché non vi muoiano più persone come Ester, messaggere nascoste di una speranza che non era solo la sua ma quella di tutti noi.

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