sabato, novembre 08, 2008

MONTALBANO TRASFERITO, UNA CONTESA SICILIANA

di Agostino Spataro
Montalbano ritorna in tv e spopola con uno share di oltre il 37% . Un successo indiscutibile che, oltre a confermare il “fenomeno Camilleri”, dovrebbe far riflettere sui perché, in questa fase di grave smarrimento, la gente s’incolli al televisore per vedere in azione un “eroe”che, seppure in solitudine, continua a combattere, in Sicilia, contro il connubio tra poteri forti e malaffare che- come si è visto nell’ultima puntata- va ben oltre il classico binomio mafia-politica.
Quando, però, dalla fiction si torna alla realtà in molti subentra la delusione per una classe dirigente che offre di se uno spettacolo indecente: dalla parentopoli diffusa a leggi e leggine bipartisan per stabilizzare precari più fortunati di altri, dall’acqua che non arriva nelle case ai liquami che appestano orti e giardini, dai convegni pretenziosi ai premi di ogni tipo che bruciano milioni di denaro pubblico per alimentare gli appetiti di cinguettanti vanità.
E qui mi fermo, perché mi preme evidenziare un aspetto connesso alla fiction televisiva, quasi del tutto ignorato dalle cronache e dai commenti. LEGGI TUTTO

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