lunedì, ottobre 20, 2008

Gli studenti universitari contro il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini

PALERMO - Giornata di mobilitazione negli atenei italiani, in agitazione per esprimere la contrarietà rispetto alla legge 133 che "mira a stravolgere il sistema universitario e il suo carattere pubblico". È quanto afferma l'Unione degli studenti universitari, spiegando che iniziative sono in corso, o previste per le prossime ore, a Palermo, Pavia, Ancona e Ferrara. Alcune migliaia di studenti universitari (15 mila secondo gli organizzatori) hanno sfilato a Palermo contro la riforma del ministro della Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini. Il corteo è partito dalla facoltà di Lettere e filosofia, all'interno della cittadella universitaria, in viale delle Scienze. "Non saremo noi a pagare per la vostra crisi" è lo striscione che apre il corteo, al quale partecipano anche docenti e dipendenti dell'Università. Alcuni studenti portano in spalla una bara di cartone con la scritta "Università", simulando il funerale dell'ateneo. Poche le bandiere, nessuna di partiti e di sindacati. "Questa è una manifestazione auto organizzata - gridano gli studenti con i megafoni - non permetteremo al ministro Germini di ammazzare l'università con la legge 133". La polizia, in tenuta antisommossa, ha respinto il tentativo degli studenti di forzare il cancello d'ingresso del palazzo del rettorato. Un gruppo di manifestanti ha cercato di superare il blocco di poliziotti e carabinieri che sono schierati proprio davanti al cancello. Per allentare la tensione, il rettore Giuseppe Silvestri ha accettato di scendere dal palazzo e di parlare con gli studenti, rifiutando la proposta fatta da una delegazione di aprire le porte del rettorato per consentire ai manifestanti di entrare nel piazzale. Poi ha fatto entrare gli agenti di polizia ed i carabinieri all'interno del palazzo. Il rettore, con un megafono, ha parlato agli studenti sostenendo la propria contrarietà alle misure previste dalla riforma Gelmini ed in particolare "alla trasformazione delle Università statali in fondazioni". Studenti di Scienze politiche dell'Università di Catania hanno occupato l'aula magna della facoltà, rimanendovi in assemblea permanente, per "protestare contro la legge Gelmini, contro i tagli di oltre un miliardo e mezzo di euro previsti a danno degli ateneì". I promotori dell'iniziativa annunciano che "la mobilitazione è l'inizio di un percorso di lotta che da domani coinvolgerà altre facoltà dell'Università di Catania".

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