sabato, giugno 07, 2008

Palermo. Sindaco e parroco divisi su Falcone

Palermo: Diego Cammarata decide di intitolare una piazza al giudice ucciso dalla mafia, ma don Giacomo Ribaudo insorge: "C'è già un monumento, perché cambiare il nome senza consultare la gente o gli storici?"
PALERMO
- "Non è questo il modo di fare lotta alla mafia". Don Giacomo Ribaudo, critica la decisione del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, di intestare piazza Magione dove si trova la chiesa di cui è parroco a Giovanni Falcone. Ed è per questo che dopo l'annuncio del primo cittadino fatto il 23 maggio scorso in occasione dell'anniversario della strage di Capaci ha inviato una lettera all'amministrazione comunale. Nel quartiere il giudice visse gli anni della sua infanzia.

"Nella piazza che prende il nome dal francese mason (casa) c'è già un piccolo monumento a Falcone che ho fatto realizzare io negli anni passati - aggiunge il parroco - basterebbe ampliare quello per rendere omaggio al magistrato ucciso dalla mafia".
"Non sono contrario a onorare il magistrato ma dissento dal fatto che la lotta ai boss diventi prevaricazione come cambiare nome alla piazza senza consultare la gente o gli storici". E per rendere più forte il messaggio il parroco ha scritto sul giornalino della parrocchia un articolo dal titolo emblematico "L'antimafia della mafia".
"Il sindaco - dice il portavoce Girolamo Foti, dell'associazione Nuova Civiltà Siciliana - anzichè intitolare strade, si preoccupi dei senza tetto a Palermo, dei tantissimi cittadini palermitani senza lavoro, di riportare l'ordine nei quartieri in grave stato di abbandono, bisogna onorare i nostri eroi con gesti concreti non certo con strategie mediatiche, cancellando la storia".
07/06/2008

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