giovedì, aprile 03, 2008

"Perchè Cuffaro ha ancora la scorta?", chiede il sindacato di polizia della Cgil

Il sindacato di polizia della Cgil denuncia: "Vogliamo sapere per il quale motivo l'ex governatore, condannato in primo grado a cinque anni per avere favorito singoli mafiosi, ancora oggi sia scortato da agenti della polizia dello Stato e sia tutelato alla stessa maniera del procuratore nazionale Piero Grasso"

PALERMO - "Vogliamo sapere per quale motivo Salvatore Cuffaro, condannato in primo grado a cinque anni per avere favorito singoli mafiosi e dimessosi subito dopo da presidente della Regione siciliana, ancora oggi sia scortato da agenti della polizia dello Stato e sia tutelato alla stessa maniera del procuratore nazionale Piero Grasso e dei tanti magistrati che lottano ogni giorno contro Cosa nostra e rischiano la vita". Lo denuncia il segretario nazionale del Silp per la Cgil, Federico Schillaci, che ha posto la questione davanti a circa 150 poliziotti che stamattina si sono riuniti in assemblea nella sede della Questura di Palermo. Secondo il sindacato di polizia della Cgil, il mantenimento della scorta a Cuffaro "crea confusione e disorienta l'opinione pubblica, che non capisce perchè un politico condannato per un reato grave, anche se bisogna attendere gli altri due gradi di giudizio prima di trarre conclusioni definitive, debba avere la scorta così come i magistrati e gli imprenditori che denunciano il racket del pizzo". Schillaci chiede al governo "di fare chiarezza sulla vicenda e sul perchè viene mantenuta la scorta a Cuffaro sebbene non sia più il presidente della Regione".A scortare l'ex governatore sono gli agenti dell'ufficio speciale della polizia dello Stato, che si trova all'interno di Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione siciliana. Nell'ufficio operano una sessantina di poliziotti, una decina dei quali impegnati nel servizio scorta, che spetta ai presidenti della Regione siciliana. L'ufficio di ps non dipende dalla Questura di Palermo, ma direttamente dal ministero degli Interni.


03/04/2008

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