lunedì, marzo 17, 2008

PIZZO. Le vittime parlano, a Palermo presi 21 "esattori"

A Palermo ulteriori effetti del ritrovamento dei pizzini dei Lo Piccolo: i commercianti, stanchi di essere taglieggiati da Cosa nostra, ammettono di aver subito estorsioni e favoriscono gli arresti

PALERMO - Alcune vittime delle estorsioni hanno ammesso il pagamento del pizzo a Palermo e la procura ha disposto il fermo per 21 persone accusate di essere gli esattori del racket di Cosa nostra. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Squadra mobile. Le indagini hanno riguardato l'esame incrociato dei "pizzini" trovati nel covo dei latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo in occasione della loro cattura avvenuta il 5 novembre scorso. Un contributo è arrivato anche dai collaboratori di giustizia e da alcuni imprenditori e commercianti palermitani stanchi di subire i taglieggiamenti da parte di affiliati alle cosche mafiose. L'indagine ha inoltre fatto luce su chi ha pianificato, organizzato ed eseguito l'attentato incendiario che lo scorso luglio ha distrutto l'attività commerciale dell'imprenditore Rodolfo Guajana a Palermo. L'inchiesta è coordinata dal pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo. L'operazione è stata denominata "Addio pizzo 2" e vi sono stati impiegati 100 agenti della squadra mobile della polizia di Stato di Palermo.
17/03/2008

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