giovedì, settembre 06, 2007

MAFIA. Vita di un cronista a Palermo: "Sotto scorta in una Sicilia senza onore"

Minacce al giornalista Lirio Abbate dopo l'inchiesta sulla mafia. Lui dice: "Ho fatto solo il mio lavoro". Prima le lettere di avvertimento, poi una bomba incendiaria sotto la macchina

di GIUSEPPE D'AVANZO

Dice Lirio Abbate che il lavoro di cronista a Palermo o è accurato o non è. Lirio ha 37 anni, è redattore all'Ansa. Come tutti i siciliani "buoni", come tutti i siciliani migliori, non è portato a far gruppo, a stabilire solidarietà e a stabilirvisi. Sono i siciliani peggiori quelli che hanno il genio del gruppo, della "cosca", ricordava Sciascia. Sarà per questo, che Lirio se ne sta per conto suo e segue la sua strada anche se sa bene quale sarebbe il modo più conveniente per starsene in ombra, un po' in disparte e in pace. Puoi sempre scivolare lento sulla superficie dei fatti e quindi "prendere atto": prendere atto che quello è indagato per mafia; che quell'altro è stato rinviato a giudizio; che quell'altro ancora è sotto processo per favoreggiamento alle cosche; che la magistratura sempre "indaga a 360 gradi". (Leggi tutto)

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