mercoledì, settembre 05, 2007

Protocollo anti-pizzo: che si coinvolgano gli imprenditori, i sindacati e il consiglio comunale

di DINO PATERNOSTRO
E’ sicuramente condivisibile l’idea di inserire nei bandi per le gare d’appalto del comune di Corleone delle clausole anti-pizzo. Quello che appare controproducente sono la fretta e l’approssimazione con cui ha operato la giunta Iannazzo. La materia, infatti, è così complessa e delicata che ha bisogno del massimo approfondimento e della massima condivisione. Avere approvato in giunta un protocollo d’intesa significa poco (anzi, può essere controproducente), se non lo si è discusso e concordato preventivamente con le associazioni degli imprenditori (dell’industria, dell’artigianato e del commercio) e con le organizzazioni sindacali. Un simile protocollo, infine, ha sicuramente meno forza politica, senza un’analoga manifestazione di volontà da parte del consiglio comunale, che finora non è stato coinvolto. Comunque, non è mai segno di saggezza buttare via il bambino con l’acqua sporca. In fondo, se si vuole, è sempre possibile mettere “una pezza” all’intera vicenda. L’amministrazione comunale, infatti, potrebbe da subito inviare il testo del protocollo in consiglio comunale per la sua approvazione e farsi promotrice di un tavolo di concertazione con le associazioni degli imprenditori e con le organizzazioni sindacali, per fare in modo che un protocollo unilaterale diventi davvero protocollo d’intesa tra più soggetti. Nel nostro piccolo e per la parte di nostra competenza, siamo pronti a dare una mano.
d.p.
5 settembre 2007

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