sabato, giugno 30, 2007

Sott'accusa la politica sanitaria dell'Ausl 6. Penalizza l'ospedale di Corleone!

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE HA APPROVATO UN DURO DOCUMENTO E CHIEDE CHE SI APRA UN TAVOLO DI TRATTATIVA CON IL MANAGER DELL'AUSL 6 IACOLINO E L'ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA' LAGALLA

CORLEONE – E infine, venerdì sera, il consiglio comunale di Corleone ha approvato all’unanimità un documento di dura critica nei confronti delle scelte di politica sanitaria dell’Ausl 6 di Palermo, condiviso anche dal sindaco Nino Iannazzo e dalla sua giunta. Un “miracolo” reso possibile dalla preoccupazione, comune a tutte le forze politiche, che il dott. Salvatore Iacolino, manager dell’Ausl 6, pur di contenere la spesa sanitaria, sembra «prediligere percorsi di forte ridimensionamento delle strutture ospedaliere e territoriali, come per esempio l'Ospedale di Palazzo Adriano e alcune Guardie Mediche, senza dare seguito al promesso potenziamento di altre strutture ritenute strategiche, quali l'Ospedale Bianchi di Corleone e la sanità territoriale della zona del Corleonese». Certamente, è necessario contenere la spesa, ma attraverso l’eliminazione degli sprechi, non riducendo drasticamente i servizi sanitari essenziali per le popolazioni delle zone interne come quella del Corleonese, hanno sottolineato i consiglieri comunali che sono intervenuti al dibattito. Sott’accusa sono la delibera del Direttore Generale dell’Asl 6, con cui il Presidio Ospedaliero di Corleone è stato “aggregato” al Presidio di Partinico, limitandone drasticamente l’autonomia funzionale, e la proposta di delibera con cui pensa di trasformare in Unità Operative Semplici di tutte le Unità Operative Complesse dell’Ospedale di Corleone.
«Non ci stiamo ad assistere alla graduale trasformazione dell’ospedale di Corleone in un… presidio di guardia medica», hanno detto diversi consiglieri. Da qui la richiesta «al Direttore Generale dell’Asl 6 e all’Assessore Regionale alla Sanità di rivedere radicalmente gli indirizzi di politica sanitaria nel territorio del Corleonese, potenziando al massimo il ruolo e le strutture del P.O. di Corleone e del Distretto Sanitario, e accogliendo le specifiche proposte delle Organizzazioni Sindacali e degli Operatori Sanitari». In particolare, il consiglio comunale di Corleone ha chiesto «anche la revoca della delibera di “aggregazione” del P.O. di Corleone al P.O. di Partinico e il mantenimento di tutte le Unità Operative Complesse».
Adesso, una copia del documento approvato verrà inviata a tutti i sindaci del Distretto e, contemporaneamente, sarà avanzata la richiesta di attivazione di un “tavolo” di discussione tra l’Ausl 6, l’Assessorato alla Sanità, gli enti locali interessati, le organizzazioni sindacali e gli operatori sanitari, con l’obiettivo di modificare radicalmente gli indirizzi di politica sanitaria nella zona del Corleone. «In mancanza di risposte concrete – conclude il documento approvato venerdì sera – si metteranno in atto tutte le iniziative politico-istituzionali utili per la difesa e il potenziamento delle strutture sanitarie nel territorio».

30 giugno 2007


NELLA FOTO: Un momento della seduta del consiglio comunale di Corleone

Il Consiglio comunale: "Non vogliamo l'accorpamento con Partinico!"


ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO SUI PROBLEMI DELL'OSPEDALE, APPROVATO ALL'UNANIMITA' DAL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE


IL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE

Esprime seria preoccupazione per il futuro dell'assistenza sanitaria ai cittadini del Corleonese e delle aree territoriali limitrofe. Infatti, le scelte politico-programmatiche della Direzione Generale dell'Azienda Sanitaria Locale n. 6 di Palermo, nell'ottica del contenimento della spesa sanitaria, sembrano prediligere percorsi di forte ridimensionamento delle strutture ospedaliere e territoriali, come per esempio l'Ospedale di Palazzo Adriano e alcune Guardie Mediche, senza dare seguito al promesso potenziamento di altre strutture ritenute strategiche, quali l'Ospedale Bianchi di Corleone e la sanità territoriale della zona del Corleonese. Anzi, con una delibera del Direttore Generale dell’Asl 6 dello scorso dicembre, lo stesso Presidio Ospedaliero di Corleone è stato “aggregato” al Presidio Ospedaliero di Partinico, riducendone l’autonomia funzionale, ed esiste una proposta di delibera dell’Azienda per la trasformazione in Unità Operative Semplici di tutte le Unità Operative Complesse dell’Ospedale di Corleone.
Già le organizzazioni sindacali, il personale sanitario dell’Ospedale e del Distretto di Corleone e il Comitato dei Sindaci del Distretto Socio-sanitario D40 hanno espresso la loro preoccupazione per la situazione determinatasi, approvando un dettagliato documento che il Consiglio Comunale di Corleone nella sostanza condivide.
In particolare:
- Si rileva che l'Ospedale di Corleone è già stato depotenziato dall'abolizione dell'Ortopedia;
- Nonostante la presenza di 4 medici di Pediatria, non è stata ancora attivata l 'Unità Operativa Semplice con n. 4 posti-letto per il ricovero di bambini. In atto, infatti, esistono solo culle-nido, nell'ambito della divisione di ginecologia. Tale grave carenza assistenziale per i bambini del territorio (su cui incide una popolazione di circa 50.000 abitanti), deve essere rapidamente risolta, tramite il reperimento di almeno n. 6 infermieri e un altro pediatra, al fine di garantire i turni assistenziali nelle 24 ore.
- Al Servizio di Pronto Soccorso mancano almeno due unità mediche di cardiologia al fine di garantire le urgenze nelle 24 ore (gli accidenti cardio-vascolari sono, infatti, la prima causa di morte), più almeno altri 2 medici di pronto soccorso;
- Necessitano altri 2 ginecologi per completare la pianta organica, tenuto conto, fra l 'altro, che in atto n. 2 unità mediche rivestono importanti cariche elettive, che riducono la loro presenza in servizio;
- Sono in servizio presso il reparto di radiologia n. 3 dirigenti medici, di cui uno esonerato dalle reperibilità, su n. 8 previsti in pianta organica.
- Sono in servizio presso il reparto di psichiatria n. 2 dirigenti medici su n. 8 previsti in pianta organica.
- Per raggiungere adeguati livelli assistenziali, a regime sono indispensabili altre 27 figure professionali di Operatori Socio Sanitari (O.S.S.) e altri 11 infermieri (di cui 6 per la pediatria e 5 per il pronto soccorso). In atto tale carenza causa serie disfunzioni organizzativo-assistenziali.
Per quanto riguarda gli aspetti strutturali:
1) la sala operatoria della chirurgia, dopo mesi di lavori di ristrutturazione, non è ancora utilizzabile, per cui gli interventi vengono effettuati nella sala operatoria della ginecologia, con gravi disagi per gli operatori e per i pazienti. 2) i locali della nuova ala, i cui lavori di ristrutturazione sono stati recentemente ultimati, non sono ancora stati consegnati per la mancanza dei collaudi degli impianti.
3 ) Il progetto di ristrutturazione e completamento dei restanti locali dell'ospedale (già finanziato con 8 mil di euro ), benché esecutivo, non è stato ancora assegnato con gara.
Per quanto riguarda i servizi territoriali:
1) Sembra essersi arenato il progetto di costruzione della sede del Distretto e dei Poliambulatori di Corleone (doveva sorgere nell’area ex Casa del Fanciullo).
2) Le ambulanze del 118 sono sprovviste dell'infermiere (Corleone) e non è opportunamente medicalizzata (Bisacquino ), per cui i pazienti non ricevono adeguata assistenza in regime di emergenza-urgenza.
3) Nell'ambito del distretto sanitario mancano diverse attrezzature diagnostiche ripetutamente richieste (come l'ecografo multifunzionale e gli ulteriori riuniti odontoiatrico e otorinolaringoiatrico. Inoltre sono necessarie ore aggiuntive per le branche specialistiche.
4) mancano attrezzature informatiche e arredi.
5) E' necessario reperire i finanziamenti per il completamento dell'ambulatorio di Giuliana.
5) Necessita la riapertura dell'ambulatorio della fisioterapia di Corleone.
6) Si sottolinea infine la drammatica situazione in cui versa il SERT distrettuale, per la grave carenza di personale medico e non medico, a fronte di notevoli esigenze correlate al sempre maggiore uso di droghe nella popolazione giovanile locale, come emerso da una recente operazione della magistratura e della polizia.


IL CONSIGLIO COMUNALE DI CORLEONE


Alla luce delle superiori considerazioni, chiede al Direttore Generale dell’Asl 6 e all’Assessore Regionale alla Sanità di rivedere radicalmente gli indirizzi di politica sanitaria nel territorio del Corleonese, potenziando al massimo il ruolo e le strutture del P.O. di Corleone e del Distretto Sanitario, e accogliendo le specifiche proposte delle Organizzazioni Sindacali e degli Operatori Sanitari, sopra sintetizzate.
In particolare, chiede anche la revoca della delibera di “aggregazione” del P.O. di Corleone al P.O. di Partinico e il mantenimento di tutte le Unità Operative Complesse.
In mancanza di risposte concrete, metterà in atto tutte le iniziative politico-istituzionali utili per la difesa e il potenziamento delle strutture sanitarie nel territorio.

30 giugno 2007

NELLA FOTO: Il municipio di Corleone

I campi di lavoro: un'esperienza indimenticabile!


Un ciao a voi amici carissimi. Vi mando una mia fotina fatta qualche giorno fa a Corleone. Adesso due righe su come è andata. Si è trattata di una seconda esperienza indimenticabile. L'anno scorso era stato contraddistinto dalla novità: Corleone sconosciuta, sospettosa e difficile (per tante difficoltà incontrate durante i 16 gg). Ma anche l'inizio di una amicizia che si è poi consolidata con gli amici della cooperativa Lavoro e non solo, con i ragazzi dell'Arci di Corleone e con Dino della Camera del lavoro. La natura e la terra dei campi hanno fatto da vitamina. Ti alzi alle 5.30, alle 7.00 sei pronto con la zappa in mano, il sudore e la fatica aumentano, ma non hai tempo per rendertene conto. Intanto la testa si libera di tutte le minchiate che porti dalla città e riscopri la vera natura dell'essere umano. Quest'anno è stato un po' come tornare a casa, riconoscere i luoghi, lepersone, gli amici, le loro abitudini, i loro tempi, le nuove e vecchie difficoltà. E, insieme a tutto questo, c'è stata la condivisione dell'esperienza sia con un gruppo di amici di Firenze, in veste di volontari e non di amici di città, con i quali sono stata benissimo nella buona e nella cattiva sorte (utili anche i momenti di crisi), sia la condivisione dell'esperienza con i ragazzi giovani di un altro gruppo coordinati da Marco (età media 18anni) anche loro toscani: bello vedere la loro luce negli occhi, la luce di chi crede che si debba fare qualcosa per tutti, quegli occhi buoni di chi le meschinerie non ci arriva a concepirle, ma che poi ti sorprendono con la risposta giusta "quella più giusta" rispetto alle nostre, perchè dettata da un cuore pulito e sincero.

UNICA l'esperienza di andare nella casa di Peppino Impastato (per chi ha visto I 100 passi), i suoi amici, ora sulla sessantina, che lavorarono con lui a RADIO OUT ci hanno rilasciato una ricchissima testimonianza. Tuttora vive dentro di me l'emozione di quel momento. Peppino ci ha lasciato scritto: "Nessuno ci vendicherà. La nostra pena non avrà testimoni. "Non è vero, noi ti ricordiamo e ti diciamo GRAZIE PEPPINO per tutto quello che hai fatto sacrificando la tua vita. Ora vi saluto, per chi ne volesse sapere di più di questo progetto ARCI-LIBERA, non ha che da farmelo sapere ed io sarò più che disponibile per raccontarvi. Ancora un caldo abbraccio a tutti.

Matilde da Firenze

Il trattore "Pio La Torre" adesso è arrivato sui terreni confiscati alla mafia di Corleone


E' stato acquistato dalla Sinistra Giovanile toscana, con il ricavato di tante "cene della legalità", per donarlo alla coop sociale "Lavoro e non Solo" di Corleone

Ecco il trattore donato dalla Sinistra Giovanile Toscana alla Coop Lavoro e Non Solo. In questo caso la politica diviene strumento concreto di "lavoro" antimafia. E poi ... il tutto in ricordo di Pio La Torre, ucciso il 30 aprile 1982 dalla mafia per aver promosso una legge che prevedeva la confisca dei beni ai mafiosi. Quindi siamo difronte ad un modo moderno di far politica che non intende disperdere i fatti e le azioni del passato!

Maurizio Pascucci
Esecutivo Arci Toscana
Coord Progetto Liberarci dalle Spine

Il console U.S.A. di Firenze Nora Dempsey a Corleone: "La lotta per la legalità non ha frontiere: è lotta per la libertà e la democrazia"

E' STATA LA "PRIMA VOLTA" DI UN DIPLOMATICO AMERICANO A CORLEONE, LA “PRIMA VOLTA” DI UN CONSOLE U.S.A. NEI LOCALI DELLA CGIL. DINO PATERNOSTRO: "PER NOI E' UN GRANDE ONORE OSPITARLA NELLA CAMERA DEL LAVORO INTITOLATA A PLACIDO RIZZOTTO, CHE LA MAFIA UCCISE 59 ANNI FA"

«Sono molto contenta di essere qui con voi, del grande calore umano con cui mi avete accolta. Sono qui per testimoniare la condivisione e il sostegno degli Stati Uniti d’America per il vostro impegno e la vostra attività, che mira a strappare alla criminalità mafiosa i beni acquisiti illegalmente. La lotta per la legalità è la lotta per la democrazia e la libertà. Questa lotta deve vederci tutti uniti, senza frontiere, a prescindere dalle esperienze culturali diverse di ciascuno di noi. Sono orgogliosa che i nostri studenti americani della Syracuse University of Florence abbiano scelto di impegnarsi qui, in terra di Sicilia, accanto ai giovani toscani e ai giovani della cooperativa “Lavoro e non solo” per coltivare i terreni confiscati alle mafie. Siete la dimostrazione concreta dei grandi slanci ideali di cui sono capaci le nuove generazioni. Grazie a tutti». Con queste parole la signora Nora Dempsey, console generale degli Stati Uniti a Firenze, ha salutato venerdì sera tutti i partecipanti all’incontro nei locali della Camera del lavoro di Corleone. Ad ascoltarla c’erano gli studenti della “Syracuse University” e alcuni loro insegnanti, i ragazzi toscani dei campi di lavoro, i soci della coop “Lavoro e non solo” e il loro presidente Calogero Parisi, il coordinatore del progetto “Liberarci dalle spine” Maurizio Pascucci e il segretario della Camera del lavoro, Dino Paternostro. Era stato proprio Paternostro ad introdurre l’incontro, dando un caloroso benvenuto alla signora Dempsey. «La sua presenza qui da noi, nei locali della Camera del lavoro, è un grande onore ed un grande incoraggiamento. Ci fa capire che insieme ed uniti possiamo sperare davvero di battere la mafia e di costruire un futuro migliore. Questa Camera del lavoro è intitolata a Placido Rizzotto, un sindacalista corleonese assassinato dalla mafia nel 1948. Noi oggi ne vogliamo onorare la memoria e ci sforziamo di continuarne l'impegno». «Se tre anni fa mi avessero detto che i campi di lavoro, che abbiamo inventato con Maurizio Pascucci, avrebbero raggiunto risultati così importanti, fino a registrare la presenza di gruppi di studenti americani e del loro console, non ci avrei creduto. Invece, è vero. Questi risultati positivi sono una realtà ed io non posso che ringraziarvi tutti», ha aggiunto Calogero Parisi. «Devo confessare – ha detto, infine, Pascucci – che per uno come me, abituato a manifestare contro gli americani, è strano trovarmi qui col console degli Stati Uniti a Firenze. Ma devo dare atto che contano i fatti, più che i pregiudizi ideologici. Ed i fatti dimostrano che l’antimafia sociale e il sostegno alle cooperative che gestiscono i terreni confiscati a Cosa Nostra hanno trovato nuovi autorevoli compagni di strada, come la Syracuse University di Firenze e il console generale Nora Dempsey».
Dopo questo breve scambio di saluti, la Camera del lavoro ha offerto un piccolo rinfresco a base di patatine, salatini, aperitivo ed aranciata. Infine, i saluti e l’arrivederci a domenica mattina, nei locali della sala consiliare del comune di Corleone per la conferenza stampa. E’ finita così la “prima volta” di un console americano a Corleone, la “prima volta” di un diplomatico U.S.A. nei locali della Cgil. Un’esperienza forte e significativa, voluta dalla signora Dempsey, dall’Arci, dalla coop “Lavoro e non solo” e dal sindacato. Da oggi, anche a Corleone e in Sicilia, la lotta alla mafia e l’impegno a produrre pomodori, grano, uva, ceci, melanzane, lenticchie e fichi d'india (tutti prodotti con una vitamina in più, la vitamina “L” della Legalità, sono una lotta ed un impegno senza frontiere. Non è cosa da poco.
30 giugno 2007
FOTO. Dall'alto: Nora Dempsey tra Calogero Parisi (a sx) e Dino Paternostro (a dx); giovani americani e giovani toscani presenti all'incontro

venerdì, giugno 29, 2007

Dall'America e dalla Toscana a Corleone, per coltivare tanti prodotti con la vitamina "L"

Studenti U.S.A. nei campi antimafia, promossi dalla Regione Toscana e dall'Arci. Arriveranno anche , il console generale degli Stati Uniti a Firenze, Nora Dempsey, il direttore della Syracuse University in Florence, Barbara Deimling e il vicepresidente della Regione Toscana, Federico Gelli, che domenica 1° luglio, alle ore 11.30, terranno una conferenza stampa a Corleone


FIRENZE. Il progetto è partito nel 2005 e nel tempo è cresciuto. D'estate infatti, ogni anno, sempre più giovani tra i 16 e i 30 anni partecipano a soggiorni di lavoro nelle cooperative che gestiscono le terre confiscate alle mafie in Sicilia e in Calabria. Giovani toscani che coltivano e raccolgono pomodori, grano e uva, ceci, melanzane e lenticchie, anche fichi d'india: tutti prodotti carichi di “vitamina L”, L come Legalità. Giovani che partecipano ad incontri e momenti di riflessione con gruppi e personalità locali dell'antimafia. E quest'anno nei campi sottratti al controllo delle cosche mafiose sono arrivati anche gli studenti americani.I primi sono partiti ad aprile. Da oggi un altro gruppo di giovani della Syracuse University, il prestigioso ateneo americano che dal 1959 ha una sua sede in Italia, lavorerà fianco a fianco per alcuni giorni a coetanei italiani nei terreni sequestrati alla mafia corleonese e gestiti dalla Cooperativa "Lavoro e non solo", contribuendo così in maniera concreta all'affermazione di quei valori di legalità che sono il patrimonio comune di ogni società democratica. Visiterà oggi Portella della Ginestra, incontrerà domani Rita Borsellino. L'iniziativa fa parte di una campagna di educazione promossa dalla Regione Toscana e dall'Arci regionale, in collaborazione con Libera, iniziata con il progetto "LiberaArci dalle spine" e proseguita con "E state Liberi". E per raccontare proprio questa esperienza è stata organizzata per domenica 1 luglio, alle ore 11.30, una conferenza stampa presso il Municipio di Corleone (PA) alla quale parteciperanno il vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia on. Giuseppe Lumia, il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, il console generale degli Stati Uniti a Firenze Nora Dempsey, il direttore della Syracuse University in Florence (SUF) Barbara Deimling, il sindaco di Corleone Nino Iannazzo, il presidente della Cooperativa "Lavoro e non solo" Calogero Parisi, la segretaria dell'Arci Sicilia Anna Bucca e il coordinatore del progetto "LiberArci dalle spine" Maurizio Pascucci.La presenza a Corleone dei giovani americani, ospiti di famiglie del luogo - e con loro per l'intero fine settimana del console, della direttrice dell'università e del vice presidente della Regione Toscana -, è un modo per affermare il principio che la battaglia per la legalità non deve conoscere frontiere e che solo attraverso la collaborazione tra culture diverse si può sperare di arrivare a costruire un mondo migliore. E' un investimento sul futuro, un modo diverso per costruire un presidio per la legalità. Gli studenti della SUF intendono inoltre esprimere in questo modo la propria solidarietà ai contadini siciliani, aiutandoli ad uscire dall'isolamento in cui la mafia vorrebbe relegarli.Per scegliere i ragazzi l'università ad aprile ha bandito un vero e proprio concorso tra i suoi 350 studenti, chiamati a presentare un breve saggio sulla visione stereotipata che del Meridione italiano si ha negli Stati Uniti. Stavolta il viaggio rientra all'interno di un corso sulla mafia italiana. L'iniziativa di Corleone costituisce un'ulteriore tappa della collaborazione già da tempo avviata tra Regione Toscana, Consolato degli Stati Uniti d'America a Firenze, Syracuse University of Florence e Arci.

28 giugno 2007

FOTO. In alto: il console americano Nora Dempsey; sotto: un gruppo di studenti americani che, nello scorso aprile, hanno lavorato sui campi antimafia

Benvenuta a Corleone, signora Dempsey!

IL CONSOLE AMERICANO ARRIVERA' A CORLEONE NEL TARDO POMERIGGIO ED HA ACCETTATO L'INVITO DI VISITARE LA CAMERA DEL LAVORO "PLACIDO RIZZOTTO"

di DINO PATERNOSTRO*

E’ la prima volta che la città di Corleone ospita un Console degli Stati Uniti d’America. Si tratta di un avvenimento importante, per tanti versi storico. Ma l’avvenimento ha dello straordinario, se si pensa che la signora Nora Dempsey, console generale degli Stati Uniti a Firenze, non arriva nella nostra città per una (sempre apprezzabile) visita di cortesia, ma per condividere con gli studenti americani della Syracuse University of Florence, i giovani soci della cooperativa “Lavoro e Non Solo”, l’Arci, la Cgil, la Regione Toscana e la Città di Corleone la significativa esperienza dei campi di lavoro antimafia. Un messaggio forte, dunque, quello della signora Dempsey, alla quale diamo il nostro più cordiale e caloroso benvenuto. La sua presenza, infatti, dà un valore ancora più alto all’impegno quotidiano di quanti in Sicilia e a Corleone si battono contro la mafia e per costruire sviluppo nella legalità.
Condividiamo l’idea che l’impegno per affermare la legalità non deve conoscere frontiere. Sperimentarlo anche nel contrasto socio-culturale a Cosa Nostra, attraverso la “contaminazione” tra culture politiche diverse, ha un valore inestimabile, di cui non ci sfugge l’importanza. Per questo apprezziamo ancora di più la disponibilità della signora Nora Dempsey, che ha accettato di vistare oggi pomeriggio la sede della Camera del lavoro di Corleone, intitolata a Placido Rizzotto, un sindacalista che ha pagato con la vita il suo impegno contro la feroce mafia del feudo del secondo dopoguerra.
Un caloroso benvenuto ed un sentito ringraziamento vogliamo porgerlo anche a Federico Gelli, vice-presidente della Regione Toscana, che per il secondo anno consecutivo ci onora della sua presenza in Sicilia e a Corleone. Lo ringraziamo per aver contribuito con molta convinzione alla costruzione del ponte ideale Sicilia-Toscana, che ormai fa sentire un po’ toscani noi siciliani e un po’ siciliani tanti giovani toscani. E’ bello constatare che esiste un’Italia civile, il cui cuore batte per la libertà e la democrazia. Ed è ancora più bello in un fase storica in cui, sempre più spesso, si nota l’emergere di rigurgiti egoistici. “La mafia esiste – sottolinea spesso don Luigi Ciotti – ma esiste anche l’Italia”. Un pezzo di questa Italia – lo diciamo con un pizzico d’orgoglio - oggi siamo noi e voi, insieme.
Grazie, signora Dempsey. Grazie, dott. Gelli. E grazie anche alle ragazze e ai ragazzi toscani, alle ragazze e ai ragazzi americani, che si stanno “sporcando” le mani in terra di Sicilia, che stanno faticando sotto il nostro sole cocente, che ci stanno aiutando a costruire un pezzo di futuro.

*
Segretario della Cgil di Corleone

29 giugno 2007

giovedì, giugno 28, 2007

Il giornalista Cosimo Cristina, ammazzato dalla mafia (e dimenticato). Ma era il 5 maggio 1960


Approda sul web la storia di Cosimo Cristina, il giovane giornalista ucciso dalla mafia a Termini Imerese il 5 maggio del 1960. Su http://www.cosimocristina.ilcannocchiale.it/ tutto sul caso del giovane giornalista prima scomparso, poi ucciso e buttato sui binari del treno simulare il suicidio. A nulla valsero le proteste dei familiari e del giornale L'Ora sul depistaggio della indagini, gli inquirenti archiviarono subito il caso come suicidio.
Solo dopo sei anni dal delitto, grazie all'intervento del vice questore di Palermo Mangano, furono riaperte le indagini, fu riesumato il cadavere e fatta l'autopsia. Tanti i mafiosi indagati, unico il movente: era andato oltre con le accuse contro la mafia. Ma alla fine le indagini non individuarono né gli autori né i mandanti del "suicidio" di mafia di Cosimo Cristina. Oggi la storia del giovane giornalista siciliano - immagini, articoli, documenti, approfondimenti e testimonianze - su http://www.cosimocristina.ilcannocchiale.it/ perché il suo impegno viva nel ricordo viva delle nuove generazioni.Cosimo Cristina era nato a Termini Imerese l'11 agosto 1935. Tra il 1955 e il 1959 collaborò come corrispondente per L'Ora di Palermo, per il Giorno di Milano, per l'agenzia Ansa, per il Messaggero di Roma e per il Gazzettino di Venezia. Giovane e ambizioso, fondò e diresse a Palermo, anche il periodico Prospettive Siciliane.Il blog dedicato a Cosimo Cristina sarà frequentemente aggiornato, insieme agli utenti, sarà fatta un'ampia ricerca e riflessione sulla vita di Cosimo Cristina, il suo impegno contro la mafia e il suo conseguente assassinio. Saranno consultati articoli stampa dell'epoca, gli articoli di Cosimo Cristina, atti parlamentari della commissione d'inchiesta sulla mafia, documenti giudiziari, testimonianze, fotografie, ecc..Il blog nasce dal piacere ma anche dall'esigenza di rivalutare la figura di Cosimo Cristina cercando di riflettere, nello stesso tempo, sul modo attuale dei mezzi di informazione nel riportare le notizie di mafia e i loro effetti sull'opinione pubblica.

Il blog è stato realizzato da Calogero Giuffrida, studente di scienze della comunicazione all'università La Sapienza di Roma, collaboratore del Giornale di Sicilia come corrispondente da Cattolica Eraclea. Ha pubblicato DELITTO DI PRESTIGIO. La storia di Giuseppe Spagnolo, dirigente politico ucciso dalla mafia. Prefazione di Francesco Renda (Edizioni Istituto Gramsci Siciliano, Palermo, 2005) e DELITTO ALLE ELEZIONI. Paolo Bongiorno, sindacalista ucciso dalla mafia. Prefazione di Emanuele Macaluso (Edizioni Istituto Gramsci Siciliano, Palermo, 2006). I libri sono gratuitamente in download su http://www.giuseppespagnolo.ilcannocchiale.it/
e http://www.paolobongiorno.ilcannocchiale.it/ .
28 giugno 2007
NELLA FOTO: Cosimo Cristina

Campo di Pistoia. Anche in Toscana c'è mafia (ed anche tanta massoneria...)


27/06/07
Rispetto alla giornata di ieri, oggi c´è stato molto più movimento, tanto che abbiamo dovuto dividerci in due gruppi. Alcuni di noi hanno lavorato al magazzino, come al solito; altri invece sono andati a tenere un banchino nel centro di Pistoia, cercando di vendere i prodotti anche a un pubblico diverso. Pensavamo di non riuscire a fare molto perchè aprire le porte ad un pubblico più vasto e meno sensibile rispetto a certi argomenti ci preoccupava, invece siamo rimasti felicemente sorpresi. In un paio d´ ore avevamo già venduto quasi tutto, dimostrando che davvero si può riuscire ad allargare il mercato dei prodotti di "Libera Terra". È stato quindi significativo vedere la gente comune venire al banco, chiedere informazioni, parlare con noi, comprare prodotti e mostrarsi interessata rispetto ai temi riguardanti la lotta per la legalità e la lotta alla mafia.
A pranzo siamo stati ospiti al circolo ARCI di Capostrada, dove abbiamo svolto un seminario sulla criminalità organizzata in Toscana. "l´ insospettabile" Libero, assieme al compagno Marco, ci ha parlato di come la mafia si presenta a Pistoia e del tipo di attività che gestisce. La mafia in Toscana è più silenziosa, cerca in tutti i modi di non farsi sentire e si inserisce principalmente nell´ economia soprattutto negli appalti e nell´ edilizia. Parte del suo profitto è dovuto anche allo sfruttamento della prostituzione, del lavoro nero soprattutto degli immigrati e dallo spaccio delle droghe. Ma il problema maggiore, e anche quello di cui la gente da queste parti non sempre gradisce che si parli è la massoneria. Infatti ,in Toscana, questa è il filo coduttore di tutti gli affari illeciti, e tiene il controllo delle principali infrastutture. Alla sera siamo tornati al nostro lavoro alla festa della CGIL.......
AL LAVORO E ALLA LOTTA
Tanti saluti i ragazzi del campo


26/06/07
Oggi la giornata è stata tranquilla, ma ciò non toglie che sia stata interessante e piena di significati. Dopo aver svolto il nostro lavoro al magazzino siamo andati a prendere un aperitivo al circolo ARCI di Serravalle alto, il quale riesce a funzionare grazie esclusivamente ai volontari che si impegnano in ricordo degli sforzi e dell´importanza che tale circolo aveva; infatti essendo il paese molto piccolo questo è l´unico punto di ritrovo che è riuscito a restare aperto. A pranzo finalmente abbiamo avuto l´onore di visitare il circolo ARCI del nostro "insospettabile" capogruppo Libero, a Barile e conosciuto il "su´ babbo" presidente del circolo e abbiamo finalmente capito chi gli ha trasmesso determinati valori. Dopo pranzo dovevamo vedere il filmato "100 anni della CGIL"ma purtroppo c´è stato un problema tecnico e il DVD saltava. Nonostante questo abbiamo comunque visto delle immagini significative, e sicuramente vogliamo rivedere il filmato in un'altra occasione. In serata siamo tornati a lavoro alla festa della CGIL e come sempre abbiamo fatto la nostra parte.
Tanti saluti dai ragazzi del campo

Il Dpef passa all'unanimità: Su le pensioni minime, giù l'Ici dal 2008


PRODI: «OGGI E' IL GIORNO DELLA SVOLTA»
«Oggi è la giornata della svolta». Così il premier Romano Prodi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri commenta il varo del Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef). «Dal lavoro di questa giornata nasce il processo di rilancio della nostra economia». E ancora, «l'approvazione unanime rappresenta la migliore risposta alle tante critiche» e «il Dpef conferma gli obiettivi di sviluppo ed equità». «Abbiamo approvato un Dpef con al centro la nozione di crescita sostenibile dal punto di vista finanziario - afferma il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa - ma anche ambientale e sociale». Poi, "Tps" assicura: «Il tema del risanamento c'è ma non è più una emergenza. E l'obiettivo di uscire dalla procedura d'infrazione di Bruxelles è oggi a portata di mano».
Meno Ici dal 2008, bonus per gli incapienti e dote fiscale ai figli. Insomma, il governo vuole procedere alla riforma della tassazione sulla famiglia, cominciando col restituire agli incapienti «delle detrazioni per figli non usufruite, combinata con un miglioramento degli assegni» alle famiglie. Non solo, si vuole creare un unico istituto di sostegno per i nuclei con figli, che unifichi sgravi Irpef e assegni: «Una dote fiscale per il figlio».
Nel Dpef si conferma, al primo posto tra le priorità del governo in ambito tributario, la riduzione del carico sui redditi bassi e medi e su quelli delle famiglie numerose. E nel piano per la famiglia, è prevista la creazione di nuovi asili nido.
Procede, nel frattempo, la trattativa con i sindacati sulle pensioni. Secondo indiscrezioni, il governo ha intenzione di stanziare 900 milioni di euro per le pensioni più basse. L'aumento riguarderà 2-3 milioni di pensionati. È una delle proposte presentate giovedì dal governo nell'incontro con i sindacati. L'anticipo per ogni pensionato sarà di 300 euro nel 2007, annuncia Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl.
Il governo conferma l'impegno a stanziare 2,5 miliardi per misure in favore dello stato sociale e della competitività. In particolare 1,5 miliardi saranno destinati alle pensioni, 700 milioni per gli ammortizzatori sociali (in testa i giovani e i precari) e 300 milioni per incrementare i salari di produttività.
L'accordo sulle pensioni, tuttavia, è ancora lontano e la questione che più si è messa in mezzo - quella dell'età pensionabile e quindi di come aggirare lo "scalone" - è stata stralciata mercoledì dai tavoli di palazzo Chigi, rimandata alla prossima settimana.

Welfare: i punti della proposta del governo

Ecco i punti della proposta del governo, presentati giovedì a Palazzo Chigi al tavolo su crescita ed equità.
Previdenza. Rivalutazione delle pensioni in essere: il governo provvede a rivalutare le pensioni dei lavoratori dipendenti e autonomi a partire da quelle più basse tenendo conto dei contributi versati, attraverso lo stanziamento di un importo pari a 1,3 miliardi di euro a regime e con una misura una tantum per il 2007 (anticipo pari a 900 milioni di euro, rivalutazione all'incirca di 300 euro per tre milioni di persone).
Ammortizzatori sociali. Interventi immediati: stanziamento di una quota significativa dell'extragettito in direzione di un primo intervento sugli ammortizzatori sociali volto a migliorare l'indennità ordinaria di disoccupazione (tasso di sostituzione dall'attuale 50 per cento per i primi sei mesi fino al 60 per cento). In più, aumento delle indennità di disoccupazione a requisiti ridotti e aumento della copertura previdenziale mediante il riconoscimento di contributi figurativi.
Mercato del lavoro. Accrescere l'occupazione, combattere la precarietà. Riordinare gli incentivi all'occupazione, scegliendo come priorità le donne, i giovani, i lavoratori precari; riformare l'apprendistato, d'intesa con le Regioni e le parti sociali, fissando standard nazionali di qualità della formazione; porre fine agli abusi derivanti dall'utilizzo di una successione di contratti a tempo determinato; rimodulare il lavoro a tempo parziale; tutelare il lavoro regolare in particolare nel settore degli appalti, dell'edilizia, della cooperazione; riordinare il trattamento di disoccupazione e combattere il lavoro fittizio in agricoltura.
L'Unità, 28.06.07

I "luoghi" della mafia e dell'antimafia. E a sera gli studenti americani della Syracuse University


CAMPO DI LAVORO CORLEONE
Ieri, dopo il lavoro nei campi abbiamo avuto un pomeriggio e una serata intense. Siamo andati a Rocca Busambra, arrampicandoci per la montagna rocciosa per vedere e rendere omaggio a Placido Rizzotto, buttato nel 1948 dentro una foiba, nota come "il cimitero della mafia". Siamo poi andati a vedere la villa di Totò Riina in paese, quella che l'ex sindaco Cipriani requisì per farci una scuola e che oggi è sede della Guardia di Finanza. Infine siamo andati a vedere il covo di Provenzano a Montagna dei Cavalli e ci siamo impressionati nel vedere quante case ha intorno. Ogni volta ci siamo messi in cerchio a parlare per spiegare il significato di quel luogo e esprimere le proprie opinioni e sensazioni su quello che stavamo facendo e vedendo.
Tornati in palestra ci siamo preparati all'arrivo degli studenti americani della Syracuse University di Firenze. I 22 ragazzi sono arrivati alle 22.36... li aspettavamo in gloria anche perchè stavamo morendo di fame! Al loro arrivo siamo diventati di colpo timidissimi...loro si sono messi a tavola lasciando un posto vuoto accanto a ciascuno come noi avevamo chiesto, per far sì che la conoscenza con i volontari italiani fosse più semplice durante la cena, ma i nostri ragazzi ci hanno messo un po' a sedersi. Invece la cena è stata vivace e allegra, anche grazie all'ottimo cibo cucinato da Lina, che stavamo gustando tutti insieme. Diverse famiglie sono venute durante la cena a conoscere e "prendere in consegna" le ragazze americane. Le ragazze infatti, che sono 18, saranno ospitate in famiglia. Alcuni hanno delle case così grandi che ne ospitano tre! Però non è stato facile per i ragazzi della cooperativa trovare queste famiglie, due si sono tirate indietro all'ultimo minuto e poi c'è il problema dei ragazzi maschi che non vengono ospitati perchè "non sta bene per le donne della famiglia", secondo il modo di pensare di qua. Stamattina alle 7.30 saranno tutti insieme sui campi a lavorare. Ci hanno detto che verrà anche le televisione a riprendere questo strano gruppo italo-americano proveniente da Firenze. Bene, noi l’aspettiamo, lavoreremo come sempre contenti di poter dare un po' di visibilità a questa bella esperienza che i ragazzi della “Lavoro e Non Solo” portano avanti con umiltà e passione da anni per...liberarci dalle spine della mafia!
Francesca Balestri
Corleone, 28 giugno 2007
FOTO. da sx, l'ingresso della foiba di Roccabusambra; davanti al covo di Provenzano.

Da "gruppo di lavoro" a gruppo al lavoro (ovvero, sbagliando s'impara...)

CAMPO DI LAVORO PISTOIA
Domenica 24 giugno 2007
La notte porta consiglio, anzi è stata questa mattina a portarlo,tanto che appena svegli ci siamo subito riuniti nel giardino della nostra scuola-dormitorio.
Sinteticamente, il problema da affrontare è stato questo: tre di noi la sera di sabato sono andati a trovare dei loro amici, trascurando uno degli aspetti fondamentali del campo, cioè quello che tutte le attività del programma devono essere svolte da tutto il gruppo. La riunione è stata davvero molto intensa. Ognuno di noi, oltre che gli organizzatori del campo, ha sentito la necessità di dire qualcosa, di analizzare quello che era successo la sera prima, ma non come se il problema riguardasse soltanto i ragazzi che si erano allontanati, piuttosto come una difficoltà da affrontare tutti insieme. I ragazzi, hanno chiesto scusa agli organizzatori e anche agli altri del gruppo.
Abbiamo imparato sulla nostra pelle che un campo significa anche questo, che non è tutto semplice e lineare, che a volte qualcosa non va come dovrebbe andare, e risolvere i problemi affrontandoli insieme trasforma un "gruppo di lavoro" in un gruppo al lavoro.
Il resto della giornata è trascorsa come una bella domenica di paese.. a pranzo al circolo di Agliana insieme alla gente di questo piccolo paese, e poi la sera la nostra intensa attività di marketing-alternativo allo stand...al lavoro e alla lotta.

"se un uomo ha fame non dargli un pesce ma insegnagli a pescare"
Mao ... a grandi linee.


I ragazzi corleonesi del campo di lavoro pistoiese

Gavino Angius: "Caro Walter, per salvare l'Italia il Pd non può bastare"


Caro Walter,
innanzitutto auguri sinceri. Credo di sapere le gravosità dell’impegno di cui ti sei fatto carico. Conosci le miei opinioni sul nascente PD. Non ho cambiato idea.
Non voglio qui con te riaprire una discussione che è ormai alle nostre spalle.
Sono persuaso, peraltro, che al punto in cui si era giunti, il fallimento del progetto cui DS e Margherita hanno lavorato avrebbe comportato un danno per tutto il Centro Sinistra, per il Governo e per la stessa democrazia italiana. Aver scongiurato con la tua candidatura questo rischio è già un risultato. Tuttavia non sono pochi i problemi con i quali tu, come leader del PD, e non solo tu, dovrai misurarti.
Da tempo sono convinto che il segno che più contraddistingue le crisi della società italiana siano le sue divisioni. Sì, se dovessi indicare la prima cosa da fare per l’Italia, risponderei “unire l’Italia”. Unirla in un progetto per il suo futuro.
Ma per unire l’Italia, caro Walter, io penso che il PD non basti. E non solo per le sue irrisolte contraddizioni interne. Ma perché il problema si pone per altri, anche a sinistra. A me non piace molto – anzi, per niente – l’espressione assai in voga della “crisi della politica”. Non capisco bene di cosa si parli. C’è invece una crisi di “credibilità” della politica.
Credibilità nel senso di responsabilità, di trasparenza, di onestà di rapporto con i cittadini. Non è facile. Ma nelle moderne democrazie si soffre di un deficit di libertà. Ma anche l’autonomia della politica è spesso messa in discussione da oligarchie economiche e finanziarie.
Non solo in Italia. Anche le fedi religiose tendono a invadere la sfera pubblica, a Oriente come a Occidente. Il principio di laicità è a rischio.
Far corrispondere nell’impegno politico ciò che si evoca, con ciò che poi effettivamente si pratica e si fa, non è semplice. Ma è ciò a cui dovremo tendere.
Praticare la politica in questo modo comporta anche e soprattutto scegliere, decidere.
Sinora il PD - o almeno i suoi partiti fondatori DS e Margherita – non sempre lo ha fatto. Anzi, quasi mai.
Penso alla legge sui Dico, o a quella sul conflitto di interessi o al testamento biologico o alla legge elettorale o alle riforme istituzionali, ma potrei continuare.
L’elenco, lo conosci meglio di me.
Spero che tutto ciò possa cambiare. Voglio, semplicemente, rendere esplicita l’esigenza di armonizzare politiche economiche e fiscali, sociali, civili e culturali capaci di superare quelle profonde disuguaglianze – in alcuni casi vere e proprie rotture – che rischiano di far regredire la società italiana.
L’Italia è diventata più ricca. Ma anche più povera, e non solo economicamente.
Ora, la mia opinione è questa. Il PD in ogni caso non basterà, non sarà sufficiente una sola forza politica ad affrontare e dirimere i numerosi e complessi e intricati nodi politici che abbiamo di fronte.
Parlo della questione essenziale.
Parlo della tenuta del Governo, parlo della coesione del centro sinistra. E’ una specie di precondizione, lo so. Ma essenziale.
Sinora le cose non sono andate bene. Ogni tanto scappa qualcuno. O a sinistra o al centro. O sull’Afghanistan o sui Dico. Il risultato è quello della paralisi o quello della contraddittorietà del messaggio. Il danno è enorme.
Questo è il più grande problema. Lo si deve affrontare.
Vedo, da alcuni interessanti commenti, che con la tua candidatura alla guida del PD, i rapporti e gli equilibri politici nel centro sinistra e nel governo sarebbero semplificati.
Lo schema sarebbe questo. Al centro c’è il PD, a sinistra c’è la sinistra “alternativa” e “radicale”.
Questo sarebbe il nuovo “centro trattino sinistra”. A parte il fatto che – e lo dice uno che è molto critico verso il nascente PD – qualificare il PD come di “centro” mi sembra almeno riduttivo, in altrettanto modo mi sembra non corrispondere ai fatti che la sinistra italiana possa essere qualificata come “radicale” o “alternativa”.
E quando mai lo è stata?
E’ stata sì radicale, in Italia, una sinistra minoritaria e massimalista.
Ma non quella sinistra di ispirazione socialista e democratica che nelle sue componenti è arrivata a superare il 40% dell’elettorato italiano.
Pensare o sperare che ciò che sta a sinistra del PD debba essere etichettato come “radicale” o “alternativo” è un abbaglio. Non corrisponde affatto alla realtà.
Sono infatti persuaso, caro Walter, che non solo al PD, o al centro sinistra, ma alla democrazia italiana serva una forza davvero nuova, democratica e socialista, che nelle sue diverse componenti, comprese quelle liberali democratiche e ambientaliste possa rappresentare alle nuove generazioni un futuro in cui la crescita non sia soltanto economica, ma civile, culturale, morale. Questa forza non nasce contro il PD. Con il PD cammina fianco a fianco.
Una forza politica dunque che sia parte del PSE, perché è lì che i riformismi hanno saputo trovare le risposte alle aspirazioni ad una vita migliore, più libera, più sicura per milioni di uomini e donne.
Offrire un riferimento politico e ideale a chi non si riconosce nel PD e non rinuncia alla sfida di un rinnovamento della società italiana e dello Stato che corrisponda alle nuove domande di vita è un bene per la democrazia italiana.
Lo dico perché penso che la società italiana abbia bisogno di una sinistra che si liberi dai miti, dai dogmi, dai simboli non solo sconfitti dalla storia, ma inservibili per il futuro. L’Italia avrebbe bisogno di una sinistra meno presuntuosa e saccente, più umile, in grado di imparare quanto di buono il socialismo democratico ha fatto in altri Paesi europei facendo dell’Europa il luogo del mondo con i più alti indici di benessere sociale, di ricchezza media individuale e di libertà e di uguaglianza.
Non sottovaluto affatto il percorso storico-politico, le conquiste raggiunte in Italia dai lavoratori e dalle classi non abbienti, come risultato delle loro lotte.
Ma con onestà anche a sinistra si dovrebbe riconoscere che in altri Paesi europei si è andati più avanti, liberandoci così una volta per tutte di quel neogiobertismo che troppo spesso e da troppo tempo ci affligge e ci paralizza nel nome di una pretesa autosufficienza italiana.
Ora potresti chiedermi: ma perché fai a me queste considerazioni? Domanda lecita. Lo faccio perché sono convinto che al governo del Paese, al centro sinistra, alla democrazia italiana serve anche una nuova forza di ispirazione democratica e socialista.
Concludo da dove ho iniziato. Si restituisca credibilità alla politica conferendole spessore ideale. Dando significato alla sua missione. Una democrazia vive di diritti. Ma anche di doveri.
Una profonda riforma della democrazia italiana non può prescindere dalla affermazione di una etica dei doveri che abbia nella responsabilità, e nella responsabilità pubblica in particolare, il suo primo riscontro.
E’ qui che la politica è chiamata alla prova più impegnativa di questi ultimi decenni.
Le miserie di una degenerazione e di un degrado della vita pubblica sono di fronte a noi.
Ma il contrasto a questa degenerazione va condotto anzitutto dalla politica che deve rinnovarsi nei suoi protagonisti anche con un forte ricambio generazionale e di genere.
Ecco perché dovremo forse pensare ardito e agire accorto.
Gavino Angius
Il Riformista, il 27 giugno 2007

mercoledì, giugno 27, 2007

Corleone, vertenza ospedale. Cuppuleri (Fp-Cgil): "Dall'Asl 6 prime risposte positive"


Ieri mattina, a Palermo, i drammatici problemi del Presidio Ospedaliero di Corleone non sono stati “un punto integrativo dell’ordine del giorno”, ma l’unico punto della trattativa tra le organizzazioni sindacali (in primo luogo la Fp-Cgil) e la direzione generale dell’Asl 6. La grande determinazione degli operatori sanitari di Corleone e della Fp-Cgil, infatti, ha avuto la meglio rispetto a manovre e manovrine da vecchie relazioni sindacali (non ti convoco, semmai integro l’ordine del giorno, però tu non sbarchi col pulman pieno di lavoratori…). E il manager Salvatore Iacolino, messo alle strette, ha dovuto affrontare tutti i problemi sul tappeto. A guidare la delegazione dei lavoratori di Corleone c’era Leo Cuppuleri, dirigente aziendale della Fp-Cgil. Ed è lui che ci racconta gli esiti dell’incontro.
«Siamo soddisfatti – dice Cuppuleri – perchè finalmente la direzione generale dell’Asl ha capito che facciamo sul serio, che non siamo mossi da sterile voglia di protagonismo, ma dalla necessità di dare risposte concrete e positive ai lavoratori e agli utenti del nostro ospedale». «Rispetto ai problemi che abbiamo posto – aggiunge – il manager ci ha detto che la delibera di “integrazione” dell’ospedale di Corleone con quello di Partinico l’assessore regionale alla sanità l’ha restituita all’Azienda, perchè forse c’è un ripensamento. Una buona notizia, alla quale adesso dovrebbe seguire quella della revoca di un atto che danneggia la nostra struttura. Il manager ha poi smentito che esiste una proposta di delibera per la trasformazione in unità operative semplici di tutte le unità operative complesse dell’ospedale di Corleone». «Ne abbiamo preso atto – precisa Cuppuleri - anche se staremo a vigilare».
Andiamo, invece, alla necessità di dotare l’ospedale di alcune figure professionali, come gli operatori socio-sanitari, gli infermieri e i medici. Che risposta avete avuto?
«Il manager si è impegnato a potenziare il servizio di pulizia e di assistenza di base mediante l’esternalizzazione del servizio. Entro luglio, l’azienda farà una trattativa privata per avere un congruo numero di operatori addetti alle pulizie e all’assistenza. Non è la soluzione ideale, ma servirà ad allentare i carichi di lavoro impropri degli infermieri e migliorerà la qualità dell’assistenza ai degenti. Per gli infermieri mancanti, invece, ha dato mandato al direttore sanitario di adoperarsi per l’ottimale distribuzione di quelli esistenti all’interno dei presidi ospedalieri dell’Azienda. La questione medici è stata momentaneamente accantonata”.
Adesso il sindacato e i lavoratori vigileranno affinchè gli impegni assunti vengano rispettati. E chiederanno l’apertura di un altro tavolo per affrontare i problemi di prospettiva e di rilancio: attivazione ed utilizzazione dell’ala ospedaliera completata, ristrutturazione del vecchio presidio e completamento dell’altra ala, costruzione di una nuova sede per il distretto sanitario e i poliambulatori.
Domani sera, intanto, si riunirà il consiglio comunale di Corleone, a sostegno della vertenza-sanità della zona del Corleonese. E’ prevista l’approvazione di un documento, dove vengono ripresi tutti i punti contenuti nella nota dei sindacati e degli operatori.
28 giugno 2007
NELLA FOTO: Leo Cuppuleri della Fp-Cgil

ACQUA PUBBLICA. Atti di gravità estrema, furberie di basso profilo


Vogliamo segnalare lo stato dell’iter dell’affidamento del servizio idrico nella provincia di Palermo con le novità intervenute nell’ultimo periodo.
 22/03/07 L’autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori servizi e forniture, su segnalazione del sindaco di Caltavuturo, richiede ulteriori chiarimenti all’A.A.T.O. segnatamente al conflitto di interessi del commissario ad acta prof. Ing. rosario mazzola, per poter, poi, esprimersi nel merito.
 26.04.07 E’ pubblicata la decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (bollettino 15/2007) in cui è evidenziata una serie di anomalie nel bando di gara di scelta del Gestore (situazione distorsiva della concorrenza, scorporo della gestione Amap, conflitto d’interessi riguardante il Commissario ad acta ecc…) che inducono l’authority a consigliare all’A.A.T.O. di adottare forme di autotutela amministrativa, quindi di non procedere nell’affidamento.
 26.04.07 La Provincia Regionale di Palermo sospende in autotutela la procedura di affidamento, giusta la decisione del garante.
 07.05.07 La Conferenza dei Sindaci decide di attendere il provvedimento, richiesto da alcuni sindaci, del TAR di sospensiva dell’affidamento, udienza prevista per il 17.05 p.v., respingendo la proposta di revoca dell’affidamento.
 16.05.07 L’A.A.T.O. scrive al garante sostanzialmente replicando alle sue osservazioni, invocando un ripensamento.
 17.05.07 Il TAR tenuto conto del provvedimento di sospensione da parte dell’A.A.T.O., decide di non esprimersi sulla richiesta di sospensiva ma di rimandare ad altra data la decisione nel merito.
 13.06.07 Dopo mesi di attesa, la Camera approva il disegno di legge 2272 bis, il cui art. 6 bis dispone la moratoria di tutti gli affidamenti dei servizi idrici in corso. Viene a determinarsi un provvedimento che abbiamo richiesto con forza anche nella manifestazione a difesa dell’acqua pubblica del 10 marzo. Chiaramente il percorso parlamentare continua al Senato ed è prevedibile una conclusione nel mese.
 14.06.07 Con grande tempistica, disinvoltamente e nonostante i pareri delle authorities, dovuta chiaramente al pronunciamento della camera, l’A.A.T.O stipula il contratto di affidamento con la Società Acque Potabili Siciliane s.p.a., ricordiamo unica partecipante alla gara.
 22.06.07 I promotori del 10 marzo, CGIL Palermo, Coordinamento dei Sindaci, ed Associazioni si riuniscono presso l’aula consiliare del Comune di Altofonte per le iniziative da intraprendere a seguito della stipula del contratto. Le decisioni prese consistono nel richiedere la convocazione della Conferenza dei Sindaci per ribadire la precedente decisione di non procedere all’affidamento, l’opposizione alla consegna degli impianti al gestore, ritornare sulla sospensiva rivolta al TAR, segnalare alle authorities gli atti dell’A.A.T.O.
Ci troviamo di fronte ad atti di gravità estrema, segnati da furberie di basso profilo.
È necessario mantenere viva l’attenzione sull’evolversi della vicenda, in attesa che i soggetti istituzionalmente preposti stabiliscano le condizioni di diritto.

La CGIL Palermo
Michele Palazzolo Vito Ciulla

L'opposizione, dov'è l'opposizione in Sicilia?


Agostino Spataro
C’è nella politica siciliana attuale una stranezza di comportamento cui pochi fanno caso. Certo, di stranezze ormai è pieno il mondo della politica e tutti gli altri che vi girano intorno. Tuttavia, nel caso che andiamo ad illustrare ci sembra che vi sia qualcosa di fortemente anomalo, perfino di asimmetrico, rispetto al sistema di relazioni di relazioni fra partiti vigente a livello nazionale.
Intendo riferirmi al fatto che mentre a Roma il centrodestra continua a sabotare l’attività del Parlamento per poi reclamare, un giorno sì e l’altro pure, la cacciata del governo Prodi e nuove elezioni, in Sicilia, invece, il centro sinistra esercita la sua opposizione in uno stile molto soft che non lascia segno e non determina conseguenze apprezzabili nei confronti di un centro-destra arrogante quanto inconcludente.
Per altro, c’è da rilevare che mentre Prodi è impegnato in uno sforzo poderoso di risanamento delle finanze pubbliche e di rilancio dell’economia, il governo Cuffaro è tutto proteso a dare continuità a politiche clientelari già fallacemente sperimentate nel precedente quinquennio.
A ruoli invertiti, il centro sinistra siciliano concede un abbuono, un credito immeritato ad un centro-destra come quello siciliano che costituisce, insieme a quelli lombardo e veneto, la punta più insidiosa di un tridente col quale si tenta di assestare un colpo decisivo al governo Prodi.
Tutto ciò non si capisce, quasi ci trovassimo nel reame di Tonga. Isola incantevole per carità, però governata da un re dispotico e capriccioso che mal sopporta la pur minima critica alla sua roboante maestà.
Per fortuna, siamo in Sicilia e ancora si possono censurare i governanti.
Di scioglimento dell’Ars manco a parlarne. Qui non si usa; non si è mai verificato.
Trattasi, infatti, di una sorta di eretica utopia divenuta una prerogativa- di fatto- attribuita al presidente della Regione che la brandisce come una clava sopra la testa dei deputati recalcitranti, di maggioranza e di opposizione.
Ma non è lo scioglimento dell’Ars che, oggi, si chiede quanto un ripristino di condizioni politiche e parlamentari coerenti con i ruoli assegnati dall’elettorato, per avviare una corretta dialettica fra maggioranza e opposizione. Insomma, una trasparente normalità democratica da molti richiesta anche per rilanciare l’attività legislativa e ispettiva che all’Assemblea lasciano molto a desiderare.
E- si sa- in una democrazia, il controllo parlamentare (o consiliare) degli atti di governo, a tutti i livelli istituzionali e amministrativi, non è solo una faccenda procedurale ma -prima di tutto- una questione di principio costituzionale e di sostanza politica. Poiché, comunque la si gira, un potere senza controllo non è democratico.
In Sicilia, la tendenza (o la tentazione) a sottrarsi ai rari controlli esistenti è forte e diffusa e si riscontra anche a livello degli enti locali dove al potere quasi autarchico di sindaci e presidenti di provincia non corrispondono penetranti azioni ispettive da parte dei consigli.
In presenza di tali carenze, l’opposizione dovrebbe centuplicare gli sforzi (informandone debitamente i cittadini) per sviluppare un’azione rigorosa e mobilitante degli interessi discriminati e di tutte le forze disponibili a battersi per un’ipotesi di governo alternativo.
Invece, nulla o quasi. O forse si pensa di risolvere il problema affidando all’on. Rita Borsellino il ruolo di portavoce della protesta sociale riservando per se stessi quello di mediare? Se questo si pensa credo che siamo di fronte ad una furbizia dalle gambe corte che potrebbe tradursi in un grave errore politico e di calcolo elettorale.
Nessuno reclama il muro contro muro, come, irresponsabilmente, fanno i capi della CdL a Roma, ma ci si aspetta almeno una convincente azione di contrasto delle scelte più sconsiderate della giunta regionale. Insomma, la gente vorrebbe vedere emergere più distintamente il ruolo e l’utilità di un’opposizione che va oltre il comunicato-stampa e articoli la sua iniziativa di denuncia e di mobilitazione sul territorio e nella società.
Una richiesta più che legittima rivolta a tutte le forze del centro-sinistra siciliano in questa fase impegnate in uno sforzo di ri-aggregazione e di verifica degli obiettivi strategici, attraverso la creazione del Partito democratico e della Sinistra europea. Anche qui, credo che interessi poco sapere quanti posti in direzione conquisteranno gli uni e gli altri, gli iscritti e gli elettori vogliono capire se e come le nuove formazioni politiche intendono affrontare la “questione Sicilia” che rimane una grande questione nazionale insoluta.
Per altro, in questi giorni, caratterizzati da un caldo torrido e da feste dispendiose, si stanno addensando sulla Regione (ma anche sull’Ars) problemi enormi che vanno dai rigassificatori agli inceneritori, dalle ricerche petrolifere in val di Noto all’emergenza rifiuti e idrica in diverse province, dal risanamento dei conti della sanità all’aumento vertiginoso dei ticket, alla mancata dotazione finanziaria per le proposte di legge in cantiere, ecc.
Un quadro davvero allarmante che provoca pesanti ricadute sulle già difficili condizioni delle famiglie e dei ceti meno abbienti. La gente negli ospedali, nelle farmacie o in fila nelle fontanelle per riempire un bidone d’acqua è esasperata e non sa più a quale santo rivolgersi. Eppur…nulla si muove. Ne nel governo ne nell’opposizione. Parliamoci chiaro, così la situazione non può continuare. Pena la disaffezione dalla politica e dall’impegno civile. In Sicilia siamo giunti al limite del degrado politico e istituzionale, ad un punto molto critico quando anche le idee più abiette potrebbero diventare buone e travolgere quanto resta di questo simulacro di Autonomia.
Agostino Spataro
La Repubblica, 27 giugno 2007
NELLA FOTO: Il governatore Cuffaro

Corleone, gli operai della Ciclat avranno i salari!


Non è stato facile, ma alla fine l'accordo sindacale è stato siglato. E gli operai della Sicula Ciclat, la ditta che gestisce il servizio di igiene ambientale di Corleone, a giorni avranno il saldo dei salari di maggio e la 14° mensilità. E, quel ch'è più importante, potranno guardare con più serenità al futuro, perchè la ditta si è impegnata a pagare regolarmente i salari dei prossimi mesi. Sembrerebbe una cosa banalmente normale che un datore di lavoro paghi i salari ai suoi operai, ma in Sicilia e a Corleone quasi niente è normale. Per strappare questo risultato c'è voluto l'avvio della procedura per un pacchetto di scioperi, c'è voluta la mobilitazione della Prefettura di Palermo e c'è voluta l'attivazione di un "tavolo" di trattativa tra la Cgil (rappresentata da chi scrive), l'Ato-rifiuti di Monreale, la Sicula Ciclat e l'Amministrazione comunale di Corleone. Una trattativa fatta nella tarda mattinata di oggi a Monreale (fuori il termometro batteva 42 gradi), conclusa con l'accordo che il comune pagherà domattina una fattura di 85.521,36 euro all'Ato, che girerà rapidamente l'intero importo alla Ciclat, che infine pagherà ai lavoratori il saldo dei salari di maggio e la 14° mensilità. A fronte del pagamento di un'altra fattura di pari importo, la Ciclat si è impegnata a pagare nei tempi contrattuali i salari di giugno. Poi tutto dovrebbe filare liscio, senza più trattative defatiganti. Firmato: Dino Paternostro per la Cgil, Lea Giangrande per l'Ato-rifiuti, Nino Iannazzo per il Comune, Calogero Anzalone e Santo Prizzi per la Sicula Ciclat.
Semprechè il comune paghi davvero e l'Ato giri alla Ciclat gli interi importi. Purtroppo, dal 2003 l'intera vicenda Ciclat è stata gestita con "leggerezza": un appalto "generoso" a fronte di un servizio pessimo. Fino a sei mesi fa ce ne accorgevamo solo noi, adesso pare che tutti (comune ed Ato in testa) l'abbiano capito. Verrà il giorno in cui ci spiegheranno perchè l'hanno fatto?
Dino Paternostro
27 giugno 2007

NELLA FOTO: Un momento della trattativa

Campi di lavoro antimafia. Nuovi arrivi a Corleone


Mi sono alzata alle 3.00 per prendere il volo da Pisa con Maurizio e Chatrine, una simpatica giornalista della radio pubblica tedesca che stara' con noi qualche giorno per conoscere i ragazzi e raccontare anche in Germania la nostra esperienza.
Un vento pazzesco da Pisa, che paura al decollo ... Finalmente sono atterrata a Trapani alle 7.30. La colonnina di mercurio segna gia' 34 gradi. Bella l'aria di Sicilia, calda, secca, aspra e fruttata.
Alle 11 a Corleone ci sono 43 gradi. Arrivo e davanti al bar ci sono Calogero, Salvatore, Bernardo e Grazia ad aspettarci. Entro dentro e vado a salutare gli amici del bar della piazza, mangio subito un arancino e loro senza neanche che lo chieda mentre mi dicono "bentornata" mi versano l'acqua fresca,un diritto gratuito per tutti in Sicilia (gassata, perche' ormai sanno che mi piace cosi'...come faranno a ricordarselo??) ...che bella sensazione mi sento quasi a casa!
Ho conosciuto i ragazzi del campo nel momento peggiore forse, cioe' nelle ore piu' calde della giornata, dopo il lavoro nei campi del mattino, ovvero nel momento in cui sono piu' stanchi...
Ci siamo riuniti tutti in cerchio e abbiamo parlato di come sta andando il campo. Tutti i ragazzi hanno detto che e' dura ma e' esattamente come se lo aspettavano e sono molto colpiti da quante cose debbano fare i ragazzi della cooperativa e cio' nonostante da quanto siano sempre disponibili con loro, "dieci ragazzini che in campagna non sanno fare praticamente niente e ai quali ogni giorno va spiegato e rispiegato il da farsi" ha detto Pietro. I ragazzi della cooperativa sono molto contenti, in particolare Angelo, che e' arrivato da pochi mesi e l'esperienza di lavorare e vivere insieme ai ragazzi della Toscana non l'aveva mai fatta.
Finita la riunione siamo partiti alla volta di Portella della Ginestra, il "grand canion" della Sicilia, dove per fortuna ci siamo goduti un po' di fresco ospiti dell'agriturismo della cooperativa "Placido Rizzotto". Abbiamo assistito a un bel dibattito (lunghissimo...) sulle lotte contadine del passato rapportato alle esperienze delle cooperative antimafia di oggi, organizzato dai democratici di sinistra siciliani e abbiamo avuto l'opportunità di conoscere alcuni soci anche della "Pio La Torre" una nuova cooperativa antimafia formata da ragazzi della Valle del Belice molto recentemente in Sicilia. Dopo il dibattito ci siamo gustati il buffet-cena all'aperto con tutte le specialita' siciliane dalla caponata allo sfincione passando per la ricotta aromatizzata al peperoncino e il vino bianco Placido e alle dieci in punto siamo ripartiti alla volta della palestra consapevoli di dover riposare per affrontare la giornata di domani...come dire, stanchi ma felici!

Francesca Balestri

martedì 26 giugno 2007

Dal campo antimafia di Pistoia. I morti per mano mafiosa sono vittime della "resistenza" siciliana

Dal punto di vista dell'interesse culturale questo è stato sicuramente uno dei giorni piu' interessanti.
Dopo aver lavorato al magazzino in mattinata (anche con qualche ferito lieve) siamo stati ospiti del circolo Garibaldi.
I soci del circolo ci hanno ospitati a pranzo e ci hanno parlato della loro storia. La cosa piu' rilevante e' stata la discussione riguardante la resistenza e la storia di Silvano Fedi. Questo importante personaggio della storia pistoiese, fu un eroe della resistenza e fu ucciso insieme ad altri compagni partigiani da un agguato ad opera dei tedeschi. Mentre il rappresentante dell'ANPI ci raccontava la storia si e' commosso e questo ci fa capire quanto ancora sia forte ed importante il valore della resistenza, di questi ragazzi che lottando per la nostra liberta' ci hanno rimesso pure la vita. Per questo qualcuno di noi ha anche azzardato il paragone tra le resistenze partigiane e l'orgoglio siciliano contro la mafia. Discutendo ci siamo trovati d'accordo nel definire gente come Peppino Impastato, Falcone e Borsellino, Placido Rizzotto ecc... come vittime della "resistenza" siciliana.
Infine tutti assieme siamo andati al monumento in memoria di questi eroi partigiani e mettendoci in cerchio abbiamo cantato tutti assieme "bella ciao" e l'emozione e' stata forte, indescrivibile, per questo non riuscivamo neanche a cantare a squarciagola e dopo c’e' stato un momento di silenzio in cui i brividi percorrevano la schiena e le lacrime cercavano di affiorare agli occhi.

In serata come sempre siamo andati alla festa della CGIL. I momenti in cui si lavora tutti insieme servono ad amalgamare il gruppo e, infatti, la sera, quando si arriva al dormitorio, non abbiamo mai voglia di dormire ma di parlare e stare insieme. ALLA LOTTA E AL LAVORO!!!!

I ragazzi corleonesi del campo di Pistoia


lunedì 25 giugno 2007

Carovane per l´acqua: «È un bene pubblico»


Partiranno dai quattro angoli d´Italia domenica 24 giugno per congiungersi a Roma il 1° luglio per un happening a Trastevere le "Carovane per l´acqua" organizzate dal comitato "Acqua pubblica, ci metto una firma". Una rete di soggetti che coinvolge 80 realtà nazionali (dai sindacati alle diocesi fino alle organizzazioni ambientaliste, altermondiste e del terzo settore), 1000 più piccole legate al territorio e più di 150 comuni ed enti locali che hanno già deliberato a favore della proposta di legge di iniziativa popolare elaborata in questi sei mesi di mobilitazione. Il 10 luglio il comitato consegnerà al presidente della Camera Fausto Bertinotti le 300mila firme raccolte e il testo che si spera avrà in Parlamento una corsia preferenziale per una rapida approvazione, entro ottobre o novembre.

Nella proposta sono contenuti tutti i cavalli di battaglia della mobilitazione. Innanzitutto si vuole ottenere il riconoscimento dell´acqua come diritto umano fondamentale, cioè come bene senza rilevanza economica, sottratto alle logiche di mercato. I 50 litri al giorno, quantità minima vitale, devono essere assicurati dalla fiscalità generale. Proprietà e gestione di questa risorsa collettiva devono restare affidati ad enti totalmente pubblici, superando il concetto di società per azioni private (o anche partecipate dagli enti locali). Infine una ripianificazione dei distretti idrici più organica, che incorpori il concetto non più rinunciabile di governo partecipato e dal basso del bene comune. Una battaglia contro il tempo, prima che le società multiutility di regioni e grandi città – che spesso gestiscono l´acqua insieme a energia, rifiuti, ecc. – si aggreghino proponendo soluzioni "pericolose" di compartecipazione e cessione della gestione. La società più grosso, nata dall´ aggregazione dei giganti AEM di Milano e ASM di Brescia potrebbe imboccare questa strada. Nel nordest è già attiva Iride, Pubbliacque in Toscana ha una struttura ormai molto grande mentre si ventilano fusioni tra Acea di Roma e l´ Era che opera in Emilia.

Intanto il comitato tiene d´occhio la situazione parlamentare, in vista del passaggio al Senato del disegno di legge Bersani sulle liberalizzazioni, già approvato alla Camera il 13 giugno. Al suo interno infatti era stato inserito un emendamento che stabilisce una moratoria degli affidamenti a soggetti privati della proprietà e gestione dell´acqua. Uno stop temporaneo (se viene approvato nella stessa forma anche a palazzo Madama) che servirà a prendere tempo per la definizione di una nuova legge. Quella precedente, la legge Galli del ´94, aveva sì razionalizzato la gestione, aprendo la strada tuttavia alle prime privatizzazioni dei servizi. Gli esempi sono molteplici, anche incredibili. L´ultimo risale al 17 giugno, quando il presidente della provincia di Palermo, Musetto, ha deliberato per l´affidamento dell´Ato 1 (della zona di Palermo) ad un´azienda privata. Ma questo è l´ultimo atto di una tradizione non soltanto siciliana, che attraverso la gestione clientelare dei servizi pubblici e diffusi (l´acqua, ma anche la sanità, i rifiuti e quant´ altro) crea un sistema di ricatto sociale.

Ciascuna delle 4 carovane servirà a riannodare i fili della mobilitazione. Quella che partirà da Palermo toccherà anche la Calabria e la Campania, altra regione in cui è aperta una grave vertenza sull´acqua. Una seconda invece partirà da Potenza, il capoluogo lucano dove da poco la Coca Cola ha concluso l´acquisto di una sorgente. Il serpentone si snoderà in Abruzzo e Molise senza dimenticare la Puglia delle polemiche sull´Acquedotto pugliese e il riassetto misto proposto dalla giunta Vendola. La carovana del nord-est partirà da Trento incrociando i comitati No dal Molin a Vicenza mentre quella del nord-ovest muoverà i suoi passi da Aosta.

La discussione si dispiegherà a tutto campo: dibattiti pubblici, consigli comunali aperti, campagne informative. I promotori ringraziano Beppe Grillo e i centinaia di artisti che hanno messo a disposizione i loro spettacoli e le loro conoscenze per animare una discussione che deve portare ad una nuova consapevolezza. Per esempio bisogna rifiutare le stime future che parlano di un incremento dei consumi di acqua del 20% nei prossimi 10 anni. Dietro c´è la diffusione di una visione consumistica (con un aumento delle tariffe) e prettamente occidentale del suo utilizzo. Non considerando che nei prossimi 20 anni ci potrebbero essere ondate da 200 milioni di profughi che fuggono dalla sete o dalle guerre per il controllo delle risorse idriche. Nella serata di Trastevere poi saranno proiettati il doc "L´acqua invisibile" di Palladino e Lima e poi il film "Il Rabdomante" di Francesco Cattani, che racconta una storia di intreccio tra affari della malavita e commercio dell´acqua tra Puglia e Basilicata.
Pasquale Colizzi
pasquale.colizzi@fastwebnet. it
Da L’Unità

Veltroni Day, Lingotto pieno: «Pd, partito del nuovo millennio»


Roma, 27 giu. (Apcom) - Cento minuti per dire sì. Tanto è durato l'intervento di Walter Veltroni al Lingotto di Torino, un discorso con il quale il sindaco di Roma ha sciolto ufficialmente la riserva, candidandosi alla segreteria del Partito democratico. "Ai nostri figli dobbiamo dare un'Italia unita, moderna e giusta", è stato l'ultimo passaggio del suo manifesto politico limato negli ultimi giorni. Veltroni ha disegnato il Paese del futuro come leader in pectore del Partito Democratico. Con un discorso lungo, dettagliato e appassionato, il sindaco di Roma ha scandito quelli che, a suo avviso, devono essere gli obiettivi del nascente Partito unitario del centrosinistra. "Una nuova Italia chiede un cambiamento profondo, in alcuni casi un cambiamento radicale", ha spiegato Veltroni. Nelle prime battute del discorso con cui ha annunciato la sua candidatura alla guida del Pd, Veltroni ha ringraziato il "fondatore dell'Ulivo, Romano Prodi", che "per questo progetto si è speso". "Il Partito democratico - ha proseguito il sindaco di Roma - è la grande forza riformista che l'Italia non ha mai avuto". "Il primo compito del Partito democratico è dare un pieno e coerente sostegno al governo". Poi, dopo aver ringraziato anche Francesco Rutelli, Piero Fassino e Carlo Azeglio Ciampi, Veltroni è sceso nei particolari del suo "programma". La lotta alla precarietà è - ha detto il sindaco della capitale - la grande frontiera attuale che il Partito democratico ha davanti a sé. "E' la precarietà, soprattutto la precarietà dei giovani quella che noi dobbiamo combattere. In un tempo fantastico della loro vita - ha detto tra gli applausi - a loro viene detto solo di aspettare, aspettare di avere un lavoro serio, un mutuo per la casa. Ma la vita non può essere saltuaria, non può essere part-time". Poi ha lanciato un appello perché vengano superati gli "odi e i rancori, le divisioni che frenano". "La ripresa non è né di destra né di sinistra, dobbiamo tutti fare il possibile per rafforzarla", ha detto Veltroni. Il sindaco di Roma ha citato Olaf Palme secondo il quale "la battaglia non è contro la ricchezza ma contro la povertà". Quindi ancora attualità: "Vorrei che il Pd lavorasse al buon esito dell'ammorbidimento dello scalone e auguriamo successo all'azione riformista del governo ma anche che si concentri sui disagi e le disuguaglianze determinate dal mancato adeguamento dello stato sociale". "Il sindacato - ha poi aggiunto - deve saper tutelare i giovani perché faticano ad entrare nel mondo del lavoro". Serve un nuovo patto generazionale" dal momento che la vita degli italiani si è allungata e dunque occorre garantire che il sistema pensionistico regga. "Una politica finanziaria rigorosa non è figlia di una ideologia ma è una necessità", ha detto Veltroni, sostenendo che "per la nuova Italia" è necessario un patto intergenerazionale.
27 giugno 2007

Assolta l'insegnante che fece scrivere cento volte ad un bulletto "sono un deficiente"

PALERMO - Il gup di Palermo, Piergiorgio Morosini, ha assolto perchè il fatto non sussiste l'insegnante palermitana imputata di abuso di mezzi di correzione e lesioni per avere costretto un alunno a scrivere su un quaderno 100 volte "sono un deficiente". La maestra aveva in questo modo voluto punire l'alunno che, assieme ad altri compagni, aveva dato del gay a un ragazzino della scuola e gli aveva impedito di andare in bagno. Il pm Ambrogio Cartosio aveva chiesto la condanna dell'imputata a due mesi di carcere.
Il processo è nato dalla denuncia del padre del ragazzino che ha sostenuto che il figlio, a seguito della punizione, ha avuto problemi psichici. L'uomo ha chiesto un risarcimento del danno di 25 mila euro. Alla lettura del dispositivo hanno assistito alcuni esponenti dell'associazione "Gay" cha hanno manifestato così la loro solidarietà alla docente. Il giudice sta leggendo in aula la motivazione della sentenza che ha redatto contestualmente al dispositivo, contrariamente a quanto accade di norma.

"Sono felice perchè questo giudice ha capito realmente quello che ho fatto. La mia preoccupazione era che tutto questo clamore mediatico potesse condizionarlo e invece non è stato così. Mi sono sempre sentita un'educatrice, forse per le mie radici cristiane, e anche nel caso che tanta risonanza ha suscitato, era solo quello il mio intento".

Così la docente palermitana ha commentato il verdetto. "Gli avevo ben spiegato, discutendo in classe, con lui e i suoi compagni, - ha aggiunto - che 'deficiente' vuol dire 'privo di'. Lui era stato privo di sensibilità nei confronti di un compagno. Volevo che l'episodio - ha affermato - fosse spunto di discussione e niente più. Non ho mai avuto intenzione di umiliare il ragazzo. Ho sempre insegnato agli allievi a dire quello che pensano ma con educazione, altrimenti che uomini saranno?".

"In vita mia - ha concluso - non sono mai stata contro qualcuno. Anche con il ragazzo punito ho cercato di dialogare, non gli ho mai messo una nota. Se sbaglio sono abituata a chiedere scusa, come sono abituata a mettermi, da madre, nei panni dei genitori. Sono convinta che, se i familiari dell'alunno avessero avuto una reazione diversa alla mia punizione, il ragazzo sarebbe stato assolutamente tranquillo".

La Sicilia, 27/06/2007

Lercara, una breccia nel muro dell'omertà. Alcuni commercianti si ribellano al racket

PALERMO - I carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi hanno arrestato, con l'accusa di estorsione, un imprenditore agricolo e il titolare di un panificio di Vicari, nel Palermitano. Ad entrambi è stata contestata l'aggravante dell'avere agito per avvantaggiare "Cosa nostra". L'inchiesta, resa possibile dalla denuncia di alcune vittime, è coordinata dai pm della Dda di Palermo, Michele Prestipino e Marzia Sabella.

Dall'indagine, avviata a seguito di decine di danneggiamenti subiti, da giugno del 2006, da imprese e attività commerciali del Palermitano, è emerso che i due presunti estortori avrebbero proposto anche pagamenti del pizzo "a rate". Alle vittime che adducevano difficoltà economiche, secondo l'accusa venivano consentiti infatti versamenti in più soluzioni. Gli arrestati sono l'imprenditore agricolo Salvatore La Monica, 35 anni, e Salvatore Macaluso, 43 anni, proprietario di un panificio.

Sembra infrangersi dunque, nel Palermitano, il muro dell'omertà. Quattro tra imprenditori e commercianti hanno denunciato ai carabinieri di Lercara Friddi di avere subito richieste estorsive; molti altri operatori commerciali, nonostante non siano andati spontaneamente dai militari, contrariamente a quanto accade nelle indagini sul racket, dove le vittime, per paura, negano l'evidenza, hanno comunque ammesso, convocate dagli investigatori, le pressioni mafiose. I carabineri di Lercara, hanno instaurato una stretta collaborazione con i commercianti, che si è rivelata essenziale per incastrare i presunti estortori.

In un caso, addirittura, una vittima, che per aiutare gli inquirenti ha finto di non avere il denaro richiesto, ottenendo dilazioni nei pagamenti e una serie di incontri con i taglieggiatori, ha accettato di indossare un orologio munito di registratore. Tutte le sue conversazioni con gli estortori sono state registrate e poi ascoltate dai carabinieri. Se in alcuni casi le vittime hanno finto di cedere al ricatto mafioso per incastrare gli aguzzini, che dicevano di agire per conto delle cosche locali, altri si sono rifiutati categoricamente di pagare mettendo a rischio la propria incolumità. I due arrestati sostenevano di avere bisogno del denaro per aiutare le famiglie dei boss in carcere o per pagare gli avvocati dei detenuti.

"Da quando siamo stati minacciati - ha raccontato ai carabinieri una vittima - viviamo nel terrore e non posso negare che passiamo notti insonni, passando di continuo davanti all'entrata delle nostre attività. Non abbiamo alcuna intenzione di cedere alle richieste anche perchè nessuno merita di approfittare dei nostri guadagni senza alcun merito". Oltre alle dichiarazioni delle persone offese a carico dei due indagati ci sono decine di intercettazioni in cui i taglieggiatori parlano degli incassi e delle intimidazioni usando espressioni mutuate dall'attività di agricoltore svolta da uno di loro.

La Sicilia, 27/06/2007